Giappone: in ambasciata seminario su sostenibilità con IRENA
01-10-2023 20:06 - Ambasciate
GD - Tokyo, 1 ott. 23 - Il rafforzamento delle conoscenze e della capacità formativa dei giovani attivisti internazionali in materia di transizione energetica, il cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile sono stati i temi di un seminario che si è svolto nell'ambasciata d'Italia in Giappone, con il coinvolgimento delle associazioni studentesche locali e la coordinazione del Maeci in collaborazione con IRENA Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (International Renewable Energy Agency).
Il progetto si inserisce nella traiettoria che vede l'Italia sempre più impegnata nelle attività di responsabilizzazione dei giovani nella lotta al cambiamento climatico, i cui esiti saranno illustrati nell'evento Youth4Climate del prossimo ottobre a Roma e in vista della CoP28.
In questo contesto, lo scorso dicembre alla Farnesina era stato presentato il programma di formazione peer-to-peer "I ACT - Italy&IRENA Action for Climate Toolkit", dedicato alla memoria di Piero Angela, maestro della divulgazione culturale-scientifica che, in grande anticipo sui tempi e in modo autorevole e coinvolgente, ha saputo avvicinare il pubblico e le giovani generazioni alla questione ambientale.
Nel discorso di benvenuto in residenza, l'ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti ha ringraziato personalmente la platea composta da numerosi studenti, confermando la propria partecipazione alla conferenza Green transformation week, organizzata dal Meti, che si svolgerà in Giappone.
Tra i partecipanti al seminario anche Messie Ranjatoson, coordinatrice IRENA Action for Climate Toolkit (I ACT), originaria del Madagascar e al terzo anno del corso di ingegneria meccanica all'Università di Fukuoka, che ha raccontato le complessità dell'impegno di sensibilizzazione tra le nuove generazioni.
"Il livello di interessamento degli studenti in Giappone sui temi come gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sdg) o le risorse rinnovabili, purtroppo è ancora basso, ed è concepito quasi come un concetto utopico. Qualcosa per cui magari vale sì la pena di aver un dibattito, ma non da subito, perché tanto viviamo una vita relativamente agiata e non è il caso di impegnarsi in modo assennato".
Più ottimista Kaede Miyazawa, studentessa al terzo anno di Scienze Sociali alla Università di Waseda a Tokyo, impegnata nel progetto Rethink Fashion Waseda, fondato nel 2020, che si occupa di diffondere il messaggio sui principali social media con attività di sensibilizzazione tra le comunità in loco, e il sostegno a varie collaborazioni tra i grandi gruppi della moda e le agenzie governative.
“Per il modo in cui i temi sulla sostenibilità ambientale vengono trattati nel sistema scolastico giapponese avverto una certa distanza tra i miei coetanei, e così come in altri paesi ci sono molte differenze nel livello di narrazione dei media. Ma quello che posso dire con certezza è che la nuova generazione forse ha un approccio più liberal e radicale allo stesso tempo, in particolare per i temi che sono molto dibattuti sui social media. E proprio il fatto che rappresentano argomenti di tendenza, seppur allargando le divisioni in rete, aiuta contemporaneamente ad amplificare il messaggio".
Fonte: Redazione
Il progetto si inserisce nella traiettoria che vede l'Italia sempre più impegnata nelle attività di responsabilizzazione dei giovani nella lotta al cambiamento climatico, i cui esiti saranno illustrati nell'evento Youth4Climate del prossimo ottobre a Roma e in vista della CoP28.
In questo contesto, lo scorso dicembre alla Farnesina era stato presentato il programma di formazione peer-to-peer "I ACT - Italy&IRENA Action for Climate Toolkit", dedicato alla memoria di Piero Angela, maestro della divulgazione culturale-scientifica che, in grande anticipo sui tempi e in modo autorevole e coinvolgente, ha saputo avvicinare il pubblico e le giovani generazioni alla questione ambientale.
Nel discorso di benvenuto in residenza, l'ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti ha ringraziato personalmente la platea composta da numerosi studenti, confermando la propria partecipazione alla conferenza Green transformation week, organizzata dal Meti, che si svolgerà in Giappone.
Tra i partecipanti al seminario anche Messie Ranjatoson, coordinatrice IRENA Action for Climate Toolkit (I ACT), originaria del Madagascar e al terzo anno del corso di ingegneria meccanica all'Università di Fukuoka, che ha raccontato le complessità dell'impegno di sensibilizzazione tra le nuove generazioni.
"Il livello di interessamento degli studenti in Giappone sui temi come gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sdg) o le risorse rinnovabili, purtroppo è ancora basso, ed è concepito quasi come un concetto utopico. Qualcosa per cui magari vale sì la pena di aver un dibattito, ma non da subito, perché tanto viviamo una vita relativamente agiata e non è il caso di impegnarsi in modo assennato".
Più ottimista Kaede Miyazawa, studentessa al terzo anno di Scienze Sociali alla Università di Waseda a Tokyo, impegnata nel progetto Rethink Fashion Waseda, fondato nel 2020, che si occupa di diffondere il messaggio sui principali social media con attività di sensibilizzazione tra le comunità in loco, e il sostegno a varie collaborazioni tra i grandi gruppi della moda e le agenzie governative.
“Per il modo in cui i temi sulla sostenibilità ambientale vengono trattati nel sistema scolastico giapponese avverto una certa distanza tra i miei coetanei, e così come in altri paesi ci sono molte differenze nel livello di narrazione dei media. Ma quello che posso dire con certezza è che la nuova generazione forse ha un approccio più liberal e radicale allo stesso tempo, in particolare per i temi che sono molto dibattuti sui social media. E proprio il fatto che rappresentano argomenti di tendenza, seppur allargando le divisioni in rete, aiuta contemporaneamente ad amplificare il messaggio".
Fonte: Redazione
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