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Francoforte: “German-Italian Energy Forum” per cooperazione bilaterale

05-07-2023 19:26 - Economia
prof. Emanuel Gatti, presidente ITKAM prof. Emanuel Gatti, presidente ITKAM
Thomas Steigleder, direttore generale di Innovazione e Ambiente di IHK Frankfurt am Main Thomas Steigleder, direttore generale di Innovazione e Ambiente di IHK Frankfurt am Main
GD – Francoforte, 5 lug. 23 - Al via a Francoforte il “German-Italian Energy Forum” per favorire la cooperazione bilaterale sulla transizione energetica e sulla decarbonizzazione Europea. Il Green Deal Europeo punta a ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% minimo entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L'idrogeno, data la sua natura multiforme e versatile, può svolgere un ruolo fondamentale nell'affrontare la transizione energetica e i processi di decarbonizzazione. La Commissione UE stima gli investimenti cumulativi nell'idrogeno verde, entro il 2050, tra 160 e 470 miliardi di Euro, mentre per l'idrogeno di origine fossile dovrebbero ridursi ad un range compreso tra i 3 e i 18 miliardi di Euro.
La creazione di una catena di valore dell'idrogeno europea, unita alla leadership dell'UE sulle rinnovabili, potrebbe dare lavoro – in forma diretta e indiretta – ad un milione di persone entro il 2050.E potrebbe soddisfare il 24% della domanda di energia mondiale, con un fatturato annuo dell'ordine di 630 miliardi di Euro, come indicano dati della commissione Europea.
La realizzazione del Green Deal europeo e il relativo sviluppo di nuove tecnologie offrono alle aziende tedesche e italiane l'opportunità di diventare leader globali nelle soluzioni sostenibili per un'economia e una società senza CO2.
Per dare spazio a queste tematiche ITKAM Camera di Commercio Italiana per la Germania il 6 luglio ospita, nel palazzo di IHK Frankfurt am Main che è anche sede della Borsa Tedesca, il “German-Italian Energy Forum 2023”.
Il Giornale Diplomatico ha intervistato gli organizzatori, prof. Emanuel Gatti, presidente ITKAM, e Thomas Steigleder, direttore generale di Innovazione e Ambiente di IHK Frankfurt am Main.
D.: Direttore Steigleder: di quale framework abbiamo bisogno per attuare il Green Deal europeo?
* Steigleder: «L'Europa vuole essere neutrale dal punto di vista climatico entro la metà del secolo, la Germania desidera esserlo già cinque anni prima. Per raggiungere questo obiettivo e garantire la competitività delle imprese europee, abbiamo bisogno di una cooperazione europea più forte sulle questioni energetiche. Ciò include, innanzitutto, un mercato interno dell'energia funzionante. Inoltre, è necessaria un'infrastruttura energetica efficiente e collegata in rete per la fornitura di energie rinnovabili e, in futuro, di idrogeno.
In questo contesto, le normative europee dovrebbero favorire l'accelerazione delle procedure di pianificazione e approvazione, anziché ostacolarle. Infine, l'UE può ottenere di più nei partenariati energetici a livello internazionale rispetto ai singoli Paesi».
D.: Presidente Gatti, perché Italia e Germania devono essere tra i front runner in questa fase della transizione energetica?
* Gatti: «L'Italia e la Germania sono partner ideali non solo a livello industriale e nella divisione della catena di valore, ma anche per la cooperazione in materia di transizione energetica, decarbonizzazione e soprattutto di idrogeno verde. Già diverse regioni in Italia – Emilia Romagna e Puglia ad esempio - stanno investendo sulla transizione energetica e sulle cooperazioni con la Germania in materia di sostenibilità ed idrogeno. Al porto di Ravenna, ad esempio, esiste un progetto logistico per i grandi brand del settore automotive tedesco che ha già aperto una nuova rotta. Dalla Germania ora si raggiungono più rapidamente la penisola arabica, l'India e il Far East via Ravenna. Queste infrastrutture intermodali – portuali, navali, stradali e ferroviarie – impiegano fonti energetiche rinnovabili (elettriche, termiche, biocarburanti) e verranno in futuro alimentate ad idrogeno.
Altro esempio di cooperazione transnazionale in cui Italia e Germania sono direttamente coinvolte è il progetto SoutH2: un corridoio di 3.300 km di condutture a idrogeno che dal 2030 collegherà il Nord Africa all'Europa centrale, da Algeria e Tunisia fino alla Baviera attraverso l'Italia e l'Austria e trasporterà 4 milioni di tonnellate all'anno di idrogeno verde ai consumatori europei».
D.: In quale modo Italia e Germania sono complementari?
* Gatti: «L'Italia, ricca di risorse naturali come vento e sole, ha – grazie alla posizione geostrategica nel Mediterraneo – il potenziale di diventare un hub dell'idrogeno. D'altra parte la Germania, con i vantaggi infrastrutturali e le tecnologie presenti nel Paese, ha le capacità per essere pioniere della tecnologia dell'idrogeno verde.
Il nostro obiettivo è quello di sostenere le aziende, le strutture di ricerca e le istituzioni italiane e tedesche nel percorso di transizione energetica e di promuovere investimenti e opportunità commerciali attraverso la cooperazione bilaterale per confermare la leadership europea in materia di rinnovabili».

Fonte: Redazione
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