Francia: scrittore Fulvio Abbate Ufficiale Ordine delle Arti e Lettere
07-07-2023 19:22 - Ambasciate
L'amb. Christian Masset e lo scrittore Fulvio Abbate
GD - Roma, 7 lug, 23 - Lo scrittore Fulvio Abbate è stato insignito del titolo di Officier des Arts et des Lettres (Ufficiale nell’Ordine delle Arti e delle Lettere) da Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia, a nome del ministro francese della Cultura, nel corso di una cerimonia a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia.
L’ambasciatore di Parigi ha ripercorso la carriera eccezionale di un uomo di lettere particolarmente prolifico, tra romanzi, saggi, documenti, pamphlet e contributi proficui alla stampa, e già ampiamente riconosciuto. L’amb. Masset si è soffermato anche e soprattutto sui legami stretti con la Francia e la cultura francese dell’intellettuale di origine siciliana, esso stesso figlio di un’insegnante di lingua e letteratura francese, e che si è laureato in filosofia per una notevole tesi intitolata "Louis-Ferdinand Céline et l’Apocalypse".
L’ambasciatore francese ha sottolineato come, anche in seguito, la letteratura francese ha sempre occupato un posto particolare nell’opera dello scrittore che dialoga con i maggiori esponenti della scena intellettuale francese del dopoguerra, in particolare con Albert Camus. Già nel 1997 e poi nuovamente nel 2020, Fulvio Abbate ha proposto una versione personale del romanzo mondialmente riconosciuto "La peste" pubblicando "La peste nuova" e testimoniando dell’attualità del pensiero camusiano attraverso i decenni.
Fonte: Redazione
L’ambasciatore di Parigi ha ripercorso la carriera eccezionale di un uomo di lettere particolarmente prolifico, tra romanzi, saggi, documenti, pamphlet e contributi proficui alla stampa, e già ampiamente riconosciuto. L’amb. Masset si è soffermato anche e soprattutto sui legami stretti con la Francia e la cultura francese dell’intellettuale di origine siciliana, esso stesso figlio di un’insegnante di lingua e letteratura francese, e che si è laureato in filosofia per una notevole tesi intitolata "Louis-Ferdinand Céline et l’Apocalypse".
L’ambasciatore francese ha sottolineato come, anche in seguito, la letteratura francese ha sempre occupato un posto particolare nell’opera dello scrittore che dialoga con i maggiori esponenti della scena intellettuale francese del dopoguerra, in particolare con Albert Camus. Già nel 1997 e poi nuovamente nel 2020, Fulvio Abbate ha proposto una versione personale del romanzo mondialmente riconosciuto "La peste" pubblicando "La peste nuova" e testimoniando dell’attualità del pensiero camusiano attraverso i decenni.
Christian Masset ha ricordato che l’expertise di Fulvio Abbate non si limita all’ambito letterario, descrivendo anche il suo contributo in quanto critico d’arte e collaboratore di diverse riviste e testate specializzate, e la sua conoscenza delle avant-garde, citando in particolare il suo lavoro sul pittore e artista concettuale Yves Klein.
L'amb. Christian Masset ha infine ricordato che la francofilia di Fulvio Abbate si esprime in tanti e vari altri modi. Ha coltivato e coltiva preziose e reciprocamente proficue amicizie con intellettuali, artisti e poeti francesi. Il diplomatico ha voluto segnalare vari volumi dell’autore italiano che meriterebbero di essere tradotti in francese, tra i quali la prima opera pubblicata ovvero "Zero Maggio a Palermo" (1990), oltre a "Dopo l’estate" (1995), "Il ministro anarchico" (2004), "Quando c’era Pasolini" (2022) e "Lo Stemma" (2023).
L'amb. Christian Masset ha infine ricordato che la francofilia di Fulvio Abbate si esprime in tanti e vari altri modi. Ha coltivato e coltiva preziose e reciprocamente proficue amicizie con intellettuali, artisti e poeti francesi. Il diplomatico ha voluto segnalare vari volumi dell’autore italiano che meriterebbero di essere tradotti in francese, tra i quali la prima opera pubblicata ovvero "Zero Maggio a Palermo" (1990), oltre a "Dopo l’estate" (1995), "Il ministro anarchico" (2004), "Quando c’era Pasolini" (2022) e "Lo Stemma" (2023).
L'amb. Masset ha concluso concedendosi l’espressione di un giudizio personale, menzionando "Intanto anche dicembre è passato", quale "stupendo romanzo di formazione", in cui lo scrittore insignito dipinge il suo rapporto con Parigi e la Francia, risalendo alle origini di questo affetto per il Paese d’Oltralpe.
Fonte: Redazione
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