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Festival Diplomazia: amb. Pontecorvo, per USA obiettivo era guerra a terrore in Afghanistan

25-10-2022 20:37 - Ambasciate
a sinistra l'amb. Stefano Pontercorvo a sinistra l'amb. Stefano Pontercorvo
GD - Roma, 25 ott. 22 - La lunghissima tormentata guerra in Afghanistan raccontata da chi era lì fino all'ultimo giorno con compiti molto rilevanti nella strategia internazionale. A parlare del suo libro "L'ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile" (edito da Piemme) è stato l'autore, l'ambasciatore NATO Stefano Pontecorvo, intervenendo al XIII Festival della Diplomazia, nella "Rassegna dedicata ai Diplomatici Scrittori", ospite dell'Associazione Civita e delle Generali.
L'amb. Pontecorvo ha esordito precisando che per gli Stati Uniti l'obiettivo dell'intervento in Afghanistan era la guerra al terrore. "Nel 2003 quando siamo entrati in Afghanistan come Alleanza Atlantica ci fu la guerra del Golfo. Gli Stati Uniti non pensavano di poter fare due guerre in contemporanea e chiesero assistenza alla NATO. La guerra 'giusta' era l'Afghanistan, la guerra 'sporca' era in Iraq", ha ricordato il diplomatico.
"Decidemmo di andare a Kabul e abbiamo fatto la cosa giusta. Ci siamo però appiattiti nei comportamenti basandoci sugli obiettivi degli USA, la guerra al terrore", ha affermato l'ambasciatore, secondo il quale alla NATO "interessava mostrare agli USA" di essere "un buon alleato".
"Quando gli Stati Uniti tolsero militari dall'Afghanistan, i talebani e i loro sostenitori ebbero la prova che il loro Paese non era la priorità", ha affermato l'ambasciatore, sottolineando alcuni elementi che hanno dimostrato ai talebani "la mancanza di pazienza strategica dell'Occidente".
"Era un disegno complicatissimo ma che avrebbe potuto funzionare anche sulla base sbagliata della Conferenza di Bonn, che ha prodotto una repubblica in soli cinque giorni", ha concluso Pontecorvo.
Diversi diplomatici ad ascoltare l'intervento dell'ambasciatore NATO e tra questi il ministro plenipotenziario della Farnesina, Luigi Maria Vignali, direttore generale degli italiani all'estero della Farnesina, e Andrea Angeli, già inviato speciale dell'ONU per le aree di crisi.


Fonte: Redazione
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