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Farnesina spiega motivi destituzione cons. Giffoni

02-10-2021 11:38 - Farnesina
Cons. Michael Giffoni Cons. Michael Giffoni
GD - Roma, 2 ott. 21 - La Farnesina interviene con una nota informativa sulla annosa questione del cons. Michael Giffoni, dimesso dal ministero per “gravi responsabilità di tipo amministrativo-dirigenziale”.
Nella dolorosa vicenda personale e professionale del Consigliere d'Ambasciata Michael Giffoni emergono profili penali e amministrativo-disciplinari che non hanno a che vedere l'uno con l'altro e che, quindi, non possono essere confusi.
Le ragioni che furono alla base del provvedimento amministrativo a suo tempo adottato nei confronti del Consigliere d'Ambasciata Giffoni, e che ne determinarono la destituzione dal servizio, non riguardano l'oggetto dell'azione penale e non hanno dunque a che vedere con il reato di associazione per delinquere o quello di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dai quali egli è stato assolto, nel primo caso perché il fatto non sussiste e nel secondo caso perché le condotte accertate non costituiscono reato.
Ciò è confermato dal fatto che l'Amministrazione non ha mai accusato il Consigliere d'Ambasciata Giffoni di alcun reato.
Il provvedimento di destituzione si riferisce, invece, a delle gravi responsabilità di tipo amministrativo-dirigenziale fondate sull'avvenuta emissione di un significativo numero di visti di ingresso nel nostro Paese e nell'area Schengen (almeno 365), trattati al di fuori dei canali ordinari e senza che fosse esperita la dovuta istruttoria, in violazione anche della normativa europea. In alcuni casi i visti erano stati rilasciati a soggetti fortemente sospettati di attività terroristiche e criminali. Inoltre, fu riscontrata una omessa vigilanza sull'operato dei suoi collaboratori e, in generale, una gestione molto carente dell'intero settore dei visti. Pertanto, il provvedimento di destituzione e le motivazioni che ne sono alla base conservano il proprio valore indipendentemente dall'esito del processo penale.
La decisione dell'Amministrazione, inizialmente annullata dal TAR, è stata poi ritenuta pienamente legittima con una sentenza del 2019 del Consiglio di Stato, passata in giudicato.
D'altra parte, sarebbe stato molto grave che, di fronte a siffatte responsabilità, l'Amministrazione fosse rimasta inerte e inadempiente, conclude la nota informativa della Farnesina.


Fonte: Ministero degli Esteri
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