05 Maggio 2024
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Farnesina preoccupata per escalation attacchi e violenze in Israele e Palestina

11-05-2021 15:17 - Farnesina
GD - Roma, 11 mag. 21 - La Farnesina è preoccupata per l'escalation degli attacchi e delle violenze in Israele e in Palestina. Come informa una nota, l'Italia ribadisce la sua preoccupazione per l'escalation di attacchi e violenze in particolare a Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza e chiede che cessi immediatamente.
L'Italia condanna fermamente i lanci di razzi da Gaza verso il territorio di Israele e ritiene che non siano giustificabili in alcuna circostanza.
Ci appelliamo a tutte le parti affinché adottino immediatamente misure di de-escalation e diano prova di responsabilità. È prioritario prevenire ulteriori vittime civili.
Ogni violenza, provocazione e incitamento all'odio deve cessare e lo status quo dei Luoghi Sacri deve essere rispettato, conclude la nota.
Da parte sua il viceministro Marina Sereni, sullo stesso argomento, ha detto: “Ciò che da giorni sta accadendo a Gerusalemme Est, in Israele e a Gaza è estremamente allarmante. Insieme all’Europa abbiamo più volte richiamato le autorità israeliane al rispetto della legalità internazionale e a non proseguire lungo la strada di nuovi insediamenti, demolizioni di edifici e sfratti nei confronti dei Palestinesi dei Territori e di Gerusalemme Est. Insieme all’Europa condanniamo i razzi di Hamas contro Israele".
Ed ha aggiunto che "le violenze attorno ai Luoghi Santi di Gerusalemme hanno reso ancora una volta evidente il significato altamente simbolico di una città che è e deve rimanere riferimento per le grandi religioni monoteiste e patrimonio dell’intera comunità internazionale. L’escalation di queste ore, con i razzi sparati da Gaza verso Israele, e la reazione da parte israeliana che ha provocato la morte di civili palestinesi, tra cui anche bambini, deve essere immediatamente interrotta. La comunità internazionale, e in particolare il Quartetto, agiscano affinché da entrambe le parti prevalga la moderazione e si ristabiliscano le condizioni per il dialogo”, ha concluso Sereni.


Fonte: Ministero degli Esteri
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