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Farnesina nomina nuovi ambasciatori italiani, Diodati in Congo

08-08-2021 18:35 - Ambasciate
Amb. Luigi Diodati Amb. Luigi Diodati
Amb Michele Quaroni Amb Michele Quaroni
GD - Roma, 8 ago. 21 - Giro di nomine di nuovi ambasciatori italiani nel mondo da parte del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli Esteri Luigi Di Mario.
In particolare sono stati nominati i nuovi ambasciatori in Egitto, Michele Quaroni; in Turchia, Giorgio Marrapodi; in Iraq, Maurizio Greganti; in Guinea, Stefano Pontesilli; in Congo, Luigi Diodati, che subentra a Luca Attanasio, ucciso in un agguato.
Quaroni, attualmente vice rappresentante permanente italiano all’Unione Europea, è una delle nomine più importanti, visto il delicato rapporto istituzionale tra Italia ed Egitto dovuto al processo in corso in Italia per la morte di Giulio Regeni, in cui sono stati rinviati a giudizio quattro agenti dei servizi segreti egiziani. Già dopo la conclusione delle indagini, l’Egitto aveva comunque fatto sapere che non avrebbe collaborato con l’Italia e che avrebbe agito con un processo autonomo. Quaroni prenderà il posto di Giampaolo Cantini, che era stato ambasciatore in Egitto negli ultimi quattro anni.
In Congo a breve Diodati sostituirà il ministro plenipotenziario Fabrizio Marcelli, attuale incaricato d’Affari all’Ambasciata d’Italia a Kinshasa che gestisce la rappresentanza diplomatica Ad Interim dopo il barbaro assassinio dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci avvenuto lo scorso febbraio nei pressi di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, est del Congo.
Diodati (abruzzese, classe 1964) ha ricoperto precedentemente la carica di Console Generale d’Italia ad Osaka, Giappone, dove è da poco arrivato dal Niger il diplomatico Marco Prencipe. Nato a Pescara, Diodati si laurea in scienze politiche ed entra in carriera diplomatica nel 1992. Il suo primo incarico è alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo; nel 1994 il primo mandato all’estero: è secondo segretario commerciale a Vilnius dove, due anni dopo, viene confermato con funzioni di Primo segretario commerciale. Nel 1998 è primo segretario commerciale a La Paz. Quattro anni più tari torna alla Farnesina: alla Direzione Generale Affari Politici Multilaterali e Diritti Umani. Nel 2007 è consigliere a Jakarta dove nel 2009 fine confermato con funzioni di Primo consigliere. Dal 2011 era primo consigliere a Pretoria, fino alla nomina in Giappone.
Diodati eredita una situazione difficile ma piena di opportunità, in passato perse, ma recuperabili. Il Congo è un paese strategico per l’abbondanza di minerari rari necessari per l’industria tecnologica, oro, diamanti e idrocarburi. È anche uno tra i Paesi africani tra i più complessi e difficili. Le province est, dove si concentrano le miniere di minerari rari, sono da vent’anni in una situazione di caos e guerra a bassa intensità a causa di vari gruppi armati e terroristici che imperversano nella regione, dediti allo sfruttamento illegale e al contrabbando delle risorse naturali.
Diodati, ora in attesa del riconoscimento ufficiale della sua nomina da parte della autorità congolesi, dovrà affrontare il delicato “dossier Attanasio”. Seppur le indagini sul suo omicidio siano ancora in corso, il fatto di sangue è stato oggetto di tentativi di strumentalizzazione politica da parte di lobby italiane strettamente collegate alle complicate e sanguinarie vicende della regione: il genocidio ruandese del 1994, le due guerre panafricane in Congo, le tensioni etniche tra hutu, tutsi e bantu. Un universo “borderline” molto oscuro, ideologicamente orientato e pericoloso.
Diodati dovrà consolidare la fiducia riacquisita del Governo congolese dopo le burrascose relazioni tra Congo ed Italia a causa del dossier delle adozioni internazionali di bambini congolesi. Seppur la magistratura italiana nel 2018 abbia archiviato il caso “per infondatezza della notizia di reato ipotizzato nelle adozioni di minori avvenute nella Repubblica Democratica del Congo” il governo di Kinshasa rimane ancora con molti dubbi sulla vicenda. Dubbi che hanno creato problematiche diplomatiche tra i due paesi. Il recupero della mutua fiducia e il ripristino delle attuali ottime relazioni tra Kinshasa e Roma è opera ammirevole del defunto Luca Attanasio, rispettato dalle autorità congolesi e amato dalle popolazioni locali.
Diodati eredita il difficile compito svolto da Attanasio, di valorizzare la faccia pulita dell’imprenditoria italiana nel Congo, Paese strategico per ogni potenza industrializzata occidentale e asiatica. L’Italia possiede le carte in regola per entrare nei lucrosi affari minerari e idrocarburi che il nuovo presidente Félix Antoine Tshisekedi Tshilombo intende promuovere nel pieno rispetto della legalità. A questo scopo sono stati stipulati contratti di cooperazione mineraria con i vicini Ruanda e Uganda al fine di porre fine al sotterraneo saccheggio delle risorse naturarli congolese attuati da queste due potenze regionali dal 1998 in poi.
Per promuovere il Made in Italy in Congo occorre che il nuovo ambasciatore riesca anche a creare un’ottima coordinazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo AICS. Con la riforma della cooperazione voluta da Renzi le rappresentanze diplomatiche italiane non controllano più gli indirizzi e lo svolgimento delle attività umanitarie della Agenzia che ora gode di molta autonomia.


Fonte: Redazione
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