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Etiopia: MAECI finanza quattro missioni archeologiche

19-08-2021 12:25 - Ambasciate
Amb Alberto Luzzi Amb Alberto Luzzi
GD - Addis Abeba, 19 ago. 21 - Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha rinnovato il contributo finanziario annuale per quattro missioni archeologiche in Etiopia organizzate e guidato dalle università italiane.Lo rende noto l'ambasciata italiana, retta dall'amb. Arturo Luzzi.
L'Università degli Studi di Napoli “L'Orientale” è la missione archeologica più lunga realizzata da un'istituzione italiana in Etiopia, in particolare nella zona di Axum. La missione, guidata dal prof. Andrea Manzo, opera in Tigray dal 1993 in collaborazione con il Associazione Internazionale di Studi Mediterranei e Orientali (ISMEO) e la uffici culturali a Mekelle e Axum. Questa missione archeologica ha in gran parte contribuì allo sviluppo di studi approfonditi sul regno axumita.
L'Università di Roma “La Sapienza” è capofila di tre importanti siti archeologici missioni in Etiopia. Dal 1999 la prof. Margherita Mussi effettua ricerche sui siti di Balchit e Melka Kunture, nell'Upper Hawash Valley, per analizzare l'adattamento del specie di Homo Erectus e Homo Sapiens all'ambiente locale.Il prof. Mussi, direttore del sito archeologico, ha collaborato strettamente con le autorità locali promuovere l'inclusione di Melka Kunture e Balchit nel patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Anche l'Università di Roma “La Sapienza” ha condotto due campagne archeologiche nel 2017 e 2018 guidato dalla prof. Enza Spinapolice a Gotera e Yabelo portando alla luce l'eccezionale rilevanza di quest'area dal punto di vista archeologico, in particolare per lo studio del passaggio dalla vita nomade agli insediamenti pastorali.
Per la prima volta il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano ha deciso di finanziare la campagna archeologica condotta dalla prof. Marina Gallinaro a Borana per studiare l'arte rupestre e la vita pastorale che si sviluppava in questa zona.
Questo progetto, che mira alla ricerca e alla tutela dei siti di arte rupestre, è stato sviluppato in stretta collaborazione con l'Ufficio Cultura e Turismo di Oromia.
Queste campagne archeologiche sono realizzate in coordinamento con il Ministero etiope della Cultura e del Turismo e l'Autorità per la Ricerca e la Conservazione dei Beni Culturali Heritage (ARCCH), sottolineando i legami culturali forti e duraturi tra l'Etiopia e Italia.


Fonte: Redazione
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