05 Maggio 2024
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Due europei in Cina: sgarbo istituzionale o superficialità?

11-04-2023 11:44 - Opinioni
GD – Bruxelles, 11 apr. 23 - Si tratta di uno sgarbo istituzionale oppure di semplice superficialità all’ennesima potenza? Parliamo della recente visita in contemporanea in Cina del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. Ci sono diversi punti oscuri in questa visita “in simultanea” a Pechino di due dei più alti vertici dell’Europa.
La prima cosa strana è che la presidente della Commissione Europea sia andata a Pechino senza il Commissario preposto alla politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell. La seconda mancanza di tatto e di garbo diplomatico è che sia andata senza essere accompagnata dalla presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Nel primo semestre di quest'anno, infatti, Ulf Kristersson, primo ministro svedese, detiene la carica di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea.
Molti commentatori ufficiali si sono affrettati a chiarire che le due visite erano state organizzate indipendentemente dalla presidenza francese e dalla presidenza della Commissione Europea. Questi chiarimenti, tuttavia, sembra che siano necessari più per celare la mancanza di risultati concreti della visita piuttosto che per spiegare il bizzarro modo di agire a livello diplomatico internazionale.
Come può essere credibile un’Unione Europea che agisce in questo modo? Come possiamo convincere i cittadini europei, tutti i 447,7 milioni di abitanti europei, che la Commissione agisce nell’interesse di tutti i Paesi che fanno parte dell’Unione? Perché la presidente dell’Unione Europea si reca in visita a Pechino, negli stessi giorni in cui si reca il presidente Macron per definire accordi commerciali, non europei, ma francesi con la Cina? Ma alle stranezze si aggiungono ulteriori stramberie. Come dire che le cose difficili da comprendere non finiscono mai! Eppoi nessuno degli esponenti politici di primo piano europei ha commentato questo evento? Va bene che forse siamo tutti disillusi sulle capacità negoziali dell’Unione Europea nei contesti internazionali, dove spesso siamo stati superati persino dalla Turchia. Ma almeno un minimo di forma lo vogliamo mantenere?
Forse il Parlamento Europeo dovrebbe pensare a rilasciare una reprimenda nei confronti della Presidente della Commissione Europea. Ma ad un anno dal rinnovo dello stesso Parlamento Europeo un rigurgito di orgoglio, di indipendenza politica pare molto improbabile.
Vero è che ci hanno già pensato i cinesi a relegare la visita della presidente dell’Unione Europea come la visita di un qualsiasi turista straniero. Infatti, Von der Leyen ha dovuto fare i controlli di frontiera in aeroporto come qualsiasi turista e non come il capo di un’istituzione internazionale che viene ricevuta con tutti gli onori diplomatici che spettano normalmente agli alti rappresentanti politici che visitano un Paese. Non l’hanno trattata da capo di Stato, insomma. Anche questo sgarbo diplomatico è stato giustificato dai vari “opinionisti allineati” come conseguenza delle critiche che la stessa Von der Leyen ha rilasciato nei confronti della Cina.
Ma cosa ha detto di così grave? Dal sito ufficiale della Commissione Europea leggiamo: «Voglio fare il resoconto di una giornata completa di discussioni ad alto livello che abbiamo avuto oggi qui a Pechino. Ho incontrato il presidente Xi, sia in un incontro congiunto con il presidente Emmanuel Macron, sia poi in un incontro bilaterale. Ho anche avuto un incontro con il primo ministro Li. Permettetemi di iniziare con le relazioni UE-Cina. È un rapporto ampio e complesso quello che abbiamo. Per entrambi, questa relazione ha un impatto significativo sulla nostra prosperità e sulla nostra sicurezza. Per la Cina, perché l'Unione Europea è la prima destinazione di esportazione, mentre la Cina è nell'Unione Europea la terza destinazione di esportazione. Se vi fornisco una cifra concreta, ciò significa un commercio di oltre 2,3 miliardi di euro al giorno nel 2022. Allo stesso tempo, le nostre relazioni commerciali sono sempre più squilibrate. Negli ultimi dieci anni, il deficit commerciale dell'Unione europea è più che triplicato. L'anno scorso ha raggiunto quasi 400 miliardi di euro. E ne abbiamo discusso, perché questa traiettoria non è sostenibile e le questioni strutturali sottostanti devono essere affrontate. Ho comunicato che le imprese dell'Unione europea in Cina sono preoccupate per pratiche sleali in alcuni settori, pratiche sleali che impediscono il loro accesso al mercato cinese».
Tutto verissimo e condivisibile. Ma allora la domanda: perché la Von der Leyen è andata solo con Macron e non con Scholtz, Rutte, Meloni?
Queste sono le cifre dell’interscambio dei principali Paesi UE con la Cina. Nel 2020 il valore dell'interscambio UE-Cina è stato di 586 miliardi di euro con un incremento del 4,4% rispetto al 2019 (Il valore non include il dato del Regno Unito). L'Italia (45 miliardi; +0,9%) si colloca al quarto posto dopo la Germania (178,5 miliardi; +3%), Paesi Bassi (107 miliardi; +4,2%) e Francia (53,5 miliardi; +0,8%).
Quindi la domanda si pone eccome!

A


Fonte: Redazione
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