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Domani omaggio a soldati italiani e francesi caduti in 2^ Guerra Mondiale

03-11-2022 18:59 - Ambasciate
GD - Treviso, 3 nov. 33 - Nel giorno dell'anniversario dell’armistizio del 4 novembre 1918 di Villa Giusti, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e porre fine alla prima Guerra Mondiale in Italia, una cerimonia di omaggio si terrà all’ossario militare francese di Pederobba (Treviso), in Via G. Marconi, 8, domani venerdì 4 novembre alle ore 10.00, alla presenza del sindaco di Pederobba, Marco Turato, e per la prima volta, dell’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, e dell’addetto militare dell’ambasciata, l’ammiraglio Jérôme Theillier.
In questo ossario sono tumulati quasi 1000 soldati francesi caduti in Italia. La cerimonia saluterà sia la memoria dei soldati italiani, in questa giornata di celebrazione delle forze armate italiane, sia quella dei soldati francesi caduti sul suolo italiano durante la Prima Guerra Mondiale.
I soldati francesi caduti in Italia durante la Prima guerra mondiale - Nell'ottobre 1917, di fronte all'offensiva austro-tedesca di Caporetto, lo stato maggiore francese decise di inviare rinforzi a sostegno delle truppe italiane. Le prime truppe francesi arrivarono in Italia il 31 ottobre 1917 e furono gradualmente dislocate tra Mantova e Verona. Poi, poco più a est del Montello, sulla linea Monfenera - Monte Tomba - Pederobba. Alla fine di aprile, due divisioni francesi (la 23esima e la 24esima ID) rimasero sul fronte italiano, formando il XII corpo d'armata, comandato dal generale Jean-César Graziani e d'ora in poi noto come Forces Françaises en Italie (FFI).
Queste truppe parteciparono attivamente alla "Battaglia del Piave" sull'Altipiano di Asiago, dal 15 al 22 giugno 1918. Il 24 ottobre, il generalissimo italiano Diaz lanciò un'offensiva generale. I suoi sette eserciti attaccarono su un fronte che andava da Asiago al mare. Al centro di questo fronte si trovava il XII Corpo francese con le FFI del gen. Graziani.
Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre i francesi forzarono l'attraversamento del Piave al Molinetto di Pederobba. Il battaglione del 107° RI attraversò il fiume e affrontò le unità nemiche aggrappate alle scogliere di San Vito. Il 28 ottobre, i francesi, sostenuti dalle unità italiane, ampliarono la loro enclave e si impadronirono dei monti Perto e Piaunnar. L'avanzata culminò il 29 ottobre nella vittoria italiana a Vittorio Veneto, durante la quale furono catturati 300.000 soldati austriaci.
Pochi giorni dopo, il 3 novembre, le truppe italiane sbarcarono a Trieste e si impadronirono di questo porto strategico, costringendo gli austriaci a chiedere un armistizio, che fu firmato lo stesso giorno e entrò in vigore il 4 novembre 1918 a Villa Giusti presso Padova.
L’Ossario Militare Francese di Pederobba - Il Sacrario Francese di Pederobba venne inaugurato il 27 giugno 1937. La scelta del terreno a Pederobba fu presa da Gerges Gaygrand, allora Console Generale di Francia a Venezia. Il 10 dicembre 1935 a Roma una commissione franco-italiana approvò il progetto del monumento dell’architetto francese Montegny. L’Ossario è stato costruito alle falde del Monte Tomba e lungo la sponda del fiume Piave. La struttura a forma rettangolare è lunga 100 m, alta 10m, e larga 6 mt, e simboleggia l’arresto dell’offensiva austriaca.
L’antistante monumento centrale, di Louis Lengue, raffigura due figure femminili la Francia (a sinistra) e l’Italia (a destra) che reggono sulle loro ginocchia il caduto francese.
Sul piedistallo si trovano due lapidi e una nicchia in cui è deposta un po’ di terra di Bligny, dove esiste l’ossario italiano consacrato lo stesso giorno e nel quale riposano 3.453 dei 4.594 militari italiani caduti in Francia.
In questo ossario sono tumulati 900 soldati di cui 888 con le identità, mentre 12 sono sconosciuti.
Il 25 marzo 2005, la Francia ha disposto il trasferimento dal cimitero militare di Taranto in quello di Pederobba di ulteriori 166 resti mortali di soldati francesi e 22 di soldati serbi caduti durante la Prima Guerra Mondiale.


Fonte: Redazione
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