05 Maggio 2024
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Dichiarazioni alla stampa del presidente Mattarella in visita a Cipro

26-02-2024 19:02 - Persone
GD - Nicosia, 26 feb. 24 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al in occasione della visita di Stato nella Repubblica di Cipro ha rilasciato una dichiarazione alla stampa.
«Desidero anzitutto ringraziare molto il presidente Christodoulides per l’accoglienza che ha riservato in maniera così amichevole a me e alla delegazione che mi accompagna.
Conservo un ricordo molto intenso del nostro incontro a novembre a Roma. È davvero con grande piacere che ho accolto il suo invito a venire, colmando un ritardo di visita da parte dell’Italia.
Sono molto lieto di essere qui per sottolineare ancora una volta, insieme a lei, il rapporto di amicizia profonda che lega Cipro e Italia.
È un’amicizia che ha legami storici, antichi, solidi; legami culturali; e anche legami derivanti dall’appartenenza alla comune famiglia europea. Anche di grande collaborazione.
I nostri rapporti in questi anni si sono consolidati con tanti incontri ad alto livello, con una collaborazione crescente in molti settori. Particolarmente c’è il settore energetico, che è strategico, in cui collaboriamo in maniera molto intensa, crescente, con grandi prospettive per Cipro e per l’intera Unione europea, per l’intero continente.
Penso anche al settore della difesa, in cui collaboriamo.
Domani visiterò la 'Nave Bergamini' della nostra Marina militare, che è qui accolta, a Limassol. Ed è l’occasione per ringraziare Cipro per la disponibilità, perché molte attività nel Mediterraneo non sarebbero possibili senza disponibilità alla collaborazione e il protagonismo di Cipro.
Abbiamo parlato anche, nei nostri colloqui - il presidente poc’anzi lo ricordava - della nostra collaborazione culturale, sul piano archeologico.
Sono ben felice di andare domani a Paphos per vedere questi splendidi mosaici che sono patrimonio dell’Unesco, dell’umanità.
Come il presidente ha ricordato, sono vent’anni, in questo 2024, dell’adesione di Cipro all’Unione Europea.
È stata una delle tappe importanti non soltanto per Cipro, ma per l’Unione, perché il completamento del suo ambito è per l’Unione un costante arricchimento che la rende più consapevole del ruolo che essa svolge nella comunità internazionale.
Ci siamo soffermati, anche velocemente, ma intensamente sugli appuntamenti che l’Unione ha di fronte a sé, che sono quelli dell’allargamento a nuovi Paesi, per completare il quadro dell’Unione, per regolare in maniera adeguata i tempi e i modi dei nuovi inserimenti importanti: dai Balcani occidentali, all’Ucraina, alla Moldova, alla Georgia. Ma anche dei necessari passi di riforma che l’Unione deve fare per essere più attivamente protagonista e incidente nell’equilibrio della comunità internazionale.
Naturalmente abbiamo parlato molto, essendo Cipro e Italia in prima linea su questo piano - come poc’anzi ricordava il Presidente Christodoulides -, del tema migratorio.
Quello migratorio è un fenomeno che abbiamo il dovere e la possibilità, come Unione, di assumere come compito comune, per trasformarlo da un disordinato e tumultuoso fenomeno nelle mani di trafficanti di esseri umani in un arrivo in Europa ordinato, secondo le esigenze degli Stati che accolgono in maniera legale. Sono delle condizioni che richiedono una politica comune dell’Unione.
È quindi urgente definire il nuovo patto per l’immigrazione e l’asilo dell’Unione europea. È urgentissimo definirlo presto e metterlo in attuazione sollecitamente.
Ed è importante - come mi ricordava pocanzi il Presidente - stringere intese con i Paesi di origine e transito del flusso migratorio per collaborare per il miglioramento lì delle condizioni.
A questo riguardo, il Governo italiano ha lanciato il piano Mattei, anche nella recente conferenza a cui il Presidente ha cortesemente partecipato, per collaborare con i Paesi del continente africano, in maniera che coinvolga l’intera Unione europea.
Abbiamo anche, naturalmente, registrato come, accanto ai legami storici e culturali, artistici, accanto a quelli per l’appartenenza all’Unione europea, insieme, abbiamo legami di valori comuni, che ci tengono insieme, in sintonia piena con gli obiettivi della pace e del rispetto del diritto internazionale.
Anche per questo, avendo a cuore pace e stabilità, abbiamo parlato - ho fatto anche un accenno a quanto avviene in Ucraina, a due anni dall’inconcepibile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina - per ribadire, come ha fatto di recente il Consiglio europeo, il sostegno pieno all’Ucraina, per ribadire quanto sia importante il rispetto dell’integrità territoriale, dell’indipendenza, della dignità di ogni Stato.
Perché non è pensabile che un Paese vicino più forte e più grande voglia imporre la sua volontà e sottrarre territorio a un Paese vicino meno grande.
È un principio di carattere generale e l’Unione europea fa bene a mantenere saldo quell’impegno a sostegno dell’Ucraina.
Abbiamo parlato, naturalmente, anche dell’altra ricorrenza, che poco fa il presidente Christodoulides ricordava: i cinquant’anni dall’occupazione militare da parte della Turchia di parte del territorio di Cipro.
È una ricorrenza triste, che richiede che si risolva finalmente questa questione che è fondamentale per l’equilibrio del Mediterraneo, non soltanto per Cipro ma per tutti noi, Paesi del Mediterraneo e – aggiungo - per tutti noi, Paesi dell’Unione europea.
Ho manifestato apprezzamento al Presidente Christodoulides per la disponibilità a ricercare la possibilità di un nuovo dialogo con la Turchia, per risolvere nel dialogo intercipriota la condizione.
Ho ribadito al Presidente che l’Italia sostiene una soluzione bizonale e bicomunale basata sui parametri indicati dalle Nazioni Unite con le sue Risoluzioni.
Anche per questo abbiamo accolto con grande piacere la nomina da parte del Segretario generale dell’ONU di un’inviata personale, che ha un lavoro impegnativo, ma che si è impegnata già attivamente a percorrere questo itinerario. Le facciamo gli auguri più forti perché è un’azione importante per le prospettive che potrebbe raffigurare.
Domani visiterò la missione delle Nazioni Unite. Visiterò anche il Comitato delle persone scomparse, testimonianza che rende omaggio alle vittime di questa tragedia, che richiede, dopo cinquant’anni, di essere finalmente risolta in maniera positiva. Abbiamo parlato anche del Medio Oriente: ho manifestato l’apprezzamento per la disponibilità di Cipro ad essere base per iniziative umanitarie nei confronti della Striscia di Gaza.
Abbiamo condiviso l’esigenza che si arrivi a un cessate il fuoco; che si risolva senza i rischi di ampliamento di questo drammatico conflitto e di ulteriori tensioni di quella regione, che rischia di far esplodere altri problemi di alta gravità.
Cipro ha lanciato il “Piano Amaltea”, ed è un’iniziativa di grande merito sul piano delle relazioni internazionali.
L’Italia è pronta a fornire il suo appoggio, nelle forme studiate, a qualunque iniziativa che sia a questo scopo, in aggiunta a quelle che già sta svolgendo di carattere umanitario per la Striscia di Gaza.
Vi è anche una preoccupazione che vorrei aggiungere, che nasce da quella regione, da quel conflitto.
Cipro e Italia sono Paesi mediterranei, che hanno soltanto a cuore stabilità e pace, ma anche la collaborazione internazionale e la libertà dei commerci, e quindi la libertà di navigazione.
Quanto avviene nel Mar Rosso è un effetto ulteriore di quel conflitto che mette a rischio un principio fondamentale della comunità internazionale, quale è la libertà di navigazione, con il rischio che questo possa essere imitato altrove nel mondo, facendo esplodere condizioni imprevedibili.
Vorrei dire, in conclusione, che abbiamo, su ogni tema, registrato - il Presidente ed io - una sintonia piena, che registra la sintonia e l’amicizia collaborativa tra Cipro e Italia.
Siamo convinti che insieme potremo incidere positivamente sulle politiche europee, sull’andamento delle scelte dell’Unione.
Ed è con questa certezza che ringrazio nuovamente il Presidente Christodoulides per la sua accoglienza, per l’amicizia che mi riserva e per la collaborazione che, insieme, svolgeremo tra i nostri Paesi», ha concluso il presidente Mattarella.

Fonte: Quirinale
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