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Delitto amb. Attanasio: polizia del Congo annuncia arresti

19-01-2022 19:51 - Ambasciate
GD - Goma, 19 gen. 22 - La polizia della Repubblica Democratica del Congo ha annunciato l'arresto dei presunti assassini dell'ambasciatore Luca Attanasio, ucciso nel febbraio dell'anno scorso con il carabiniere che lo accompagnava e l'autista del mezzo. Il comandante della polizia nazionale della provincia di Goma, in Congo, ha infatti annunciato di avere arrestato una banda, chiamata Aspirant, composta da sei persone. Secondo fonti di stampa locale, solo due di loro sono i presunti assassini dell'ambasciatore Luca Attanasio e uno di loro ha confessato.
Un terzo componente del commando che uccise il diplomatico italiano e la sua scorta resta ricercato: sarebbe il capo della banda.
Secondo la stessa fonte, inizialmente non era intenzione uccidere l'amb. Attanasio ma avevano programmato di rapirlo per chiedere un riscatto di un milione di dollari. L'aggressione è però poi degenerata, così il piano è fallito e i rapitori hanno ucciso l'ambasciatore e i suoi due accompagnatori.
L'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, e un carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, erano stati uccisi lo scorso febbraio in un attacco ad un convoglio delle Nazioni Unite nel parco dei Virunga, nella parte est del Paese. Il diplomatico italiano era rimasto coinvolto in un'imboscata condotta da miliziani armati contro mezzi dell'ONU in transito su una strada a nord della città di Goma, capoluogo della provincia orientale congolese del Nord Kivu.
Intanto l'ambasciata italiana nella Repubblica Democratica del Congo si è immediatamente attivata dopo le notizie sull'arresto di sei persone che sarebbero coinvolte nell'omicidio, 11 mesi fa, dell'ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo nel nord Kivu. A quanto si apprende, l'ambasciata è subito entrata in contatto con le competenti autorità congolesi ed è in attesa di informazioni ufficiali da Kinshasa.
La Farnesina continua a vigilare affinché i responsabili di questo crimine efferato siano presto assicurati alla giustizia.


Fonte: Redazione
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