Dal 20 al 28 ottobre XIII Festival della Diplomazia a Roma
02-10-2022 15:42 - Ambasciate
Giorgio Bartolomucci
GD – Roma, 2 ott. 22 – Torna puntuale e mirato il Festival della Diplomazia, giunto alla sua XIII edizione, che si terrà a Roma dal 20 al 28 ottobre in diverse sedi, articolato in convegni, work shop, tavole rotonde ed anche mostre, con numerosi relatori da tutto il mondo, eccellenze della diplomazia, per sottolineare lo spirito internazionale della Capitale, che ospita almeno il doppio delle sedi diplomatiche rispetto ad altri Paesi.
Come ha anticipato Giorgio Bartolomucci, fondatore ed anima del Festival della Diplomazia, la prossima edizione sarà incentrata sul tema "Transizioni e contraddizioni, possiamo non cambiare?". In questa mini-Expo ambasciatori, rappresentanti istituzionali, esperti, addetti ai lavori e studenti si confronteranno così su temi legati alle trasformazioni del mondo post pandemia, dai nuovi equilibri geopolitici ed economici e alle avanguardie tecnologiche, dal metaverso all'intelligenza artificiale.
L'appuntamento si sviluppa in varie parti della città, dal Centro Studi Americano alle diverse università della Capitale, fino allo Spazio Europa della UE, con incontri, tavole rotonde, conferenze, workshop e appuntamenti "didattici". E poi l'attualità: al mattino è prevista l'analisi dei giornali stranieri a cura della stampa estera. Ma sono anche in programma Question Time quotidiani rivolti agli ambasciatori stranieri in Italia e lezioni dedicate all'ABC dell'internazionalizzazione coinvolgendo i licei romani.
Tra le location della manifestazione - che negli anni ha visto anche il riconoscimento della medaglia del presidente della Repubblica - ci sono pure le ambasciate. Saranno loro, infatti, attraverso eventi speciali, confronti, appuntamenti culturali, mostre fotografiche e presentazioni di libri, a mostrare il lato pop della diplomazia.
“L'edizione di quest'anno rappresenta una nuova sfida, visto il collegamento diretto con Expo 2030. Roma è città con il più alto numero di rappresentanze diplomatiche al mondo e sede di numerose organizzazioni non governative, punti di forza che possono rivelarsi decisive nella sfida della candidatura riguardo all'Esposizione, guidata dall'amb. Giampiero Massolo, che è anche presidente del Comitato scientifico del Festival della Diplomazia”, ha precisato Bartolomucci.
"Il dialogo e la cooperazione tra gli Stati sono fondamentali per poter affrontare le sfide internazionali che Roma e l'Italia hanno di fronte”, ha aggiunto Bartolomucci, nella sua veste non solo di segretario generale del Festival ma anche di membro del Comitato Promotore Roma Expo 2030 con la delega ai rapporti con le ambasciate, rilevando che “dopo la pandemia, quest'anno il Festival si svolgerà in uno scenario internazionale ancora più complicato segnato profondamente dal conflitto in Ucraina".
Così si parlerà "di temi connessi al difficile presente che stiamo vivendo" e al tempo stesso si avrà modo di "conoscere da vicino il lavoro fondamentale portato avanti dal mondo della diplomazia. Saranno inoltre centrali le discussioni sui sistemi di analisi dei rischi su cui fare affidamento per gestire scenari futuri".
Si prevedono grandi numeri: 350 relatori da tutto il mondo, 170 eventi in presenza e online visibili su 4 "diplomacy channels" appositamente allestiti per seguire gli eventi anche da remoto e una trentina sedi istituzionali coinvolte in città.
Fonte: Redazione
Come ha anticipato Giorgio Bartolomucci, fondatore ed anima del Festival della Diplomazia, la prossima edizione sarà incentrata sul tema "Transizioni e contraddizioni, possiamo non cambiare?". In questa mini-Expo ambasciatori, rappresentanti istituzionali, esperti, addetti ai lavori e studenti si confronteranno così su temi legati alle trasformazioni del mondo post pandemia, dai nuovi equilibri geopolitici ed economici e alle avanguardie tecnologiche, dal metaverso all'intelligenza artificiale.
L'appuntamento si sviluppa in varie parti della città, dal Centro Studi Americano alle diverse università della Capitale, fino allo Spazio Europa della UE, con incontri, tavole rotonde, conferenze, workshop e appuntamenti "didattici". E poi l'attualità: al mattino è prevista l'analisi dei giornali stranieri a cura della stampa estera. Ma sono anche in programma Question Time quotidiani rivolti agli ambasciatori stranieri in Italia e lezioni dedicate all'ABC dell'internazionalizzazione coinvolgendo i licei romani.
Tra le location della manifestazione - che negli anni ha visto anche il riconoscimento della medaglia del presidente della Repubblica - ci sono pure le ambasciate. Saranno loro, infatti, attraverso eventi speciali, confronti, appuntamenti culturali, mostre fotografiche e presentazioni di libri, a mostrare il lato pop della diplomazia.
“L'edizione di quest'anno rappresenta una nuova sfida, visto il collegamento diretto con Expo 2030. Roma è città con il più alto numero di rappresentanze diplomatiche al mondo e sede di numerose organizzazioni non governative, punti di forza che possono rivelarsi decisive nella sfida della candidatura riguardo all'Esposizione, guidata dall'amb. Giampiero Massolo, che è anche presidente del Comitato scientifico del Festival della Diplomazia”, ha precisato Bartolomucci.
"Il dialogo e la cooperazione tra gli Stati sono fondamentali per poter affrontare le sfide internazionali che Roma e l'Italia hanno di fronte”, ha aggiunto Bartolomucci, nella sua veste non solo di segretario generale del Festival ma anche di membro del Comitato Promotore Roma Expo 2030 con la delega ai rapporti con le ambasciate, rilevando che “dopo la pandemia, quest'anno il Festival si svolgerà in uno scenario internazionale ancora più complicato segnato profondamente dal conflitto in Ucraina".
Così si parlerà "di temi connessi al difficile presente che stiamo vivendo" e al tempo stesso si avrà modo di "conoscere da vicino il lavoro fondamentale portato avanti dal mondo della diplomazia. Saranno inoltre centrali le discussioni sui sistemi di analisi dei rischi su cui fare affidamento per gestire scenari futuri".
Si prevedono grandi numeri: 350 relatori da tutto il mondo, 170 eventi in presenza e online visibili su 4 "diplomacy channels" appositamente allestiti per seguire gli eventi anche da remoto e una trentina sedi istituzionali coinvolte in città.
Fonte: Redazione
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