05 Maggio 2024
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Da Almata a Napoli mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”

04-11-2023 14:47 - Arte, cultura, turismo
Console Valentina Mazza con l'amb. Yerbolat Sembayev Console Valentina Mazza con l'amb. Yerbolat Sembayev
GD - Napoli, 4 nov. 23 - Negli storici spazi della Cappella Palatina di Napoli, dal 15 novembre al 14 dicembre sarà visitabile la mostra “I nomadi del Kazakhstan: passato e presente”, proveniente dalle collezioni del Museo di Storia di Almaty, promossa da Valentina Mazza, console onorario del Kazakhstan a Napoli, e coordinata da Carla Travierso, in collaborazione con l'Ambasciata del Kazakhstan e l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli ed il Servizio Arte e Beni Culturali del Comune di Napoli.
Il progetto espositivo raccoglie manufatti etnografici del popolo kazako, compresi tra il XIX ed il XX secolo che illustrano il modo di vivere le usanze dei nomadi della Grande Steppa, antenati della attuale popolazione.
In mostra si potranno ammirare 140 manufatti che evidenziano l'antica cultura, la profonda spiritualità e la raffinata artigianalità del popolo kazako legato indissolubilmente alla natura ed ai territori che abitavano.
L'allestimento spazia dagli arredi interni della yurta, la tipica tenda a pianta circolare utilizzata dai nomadi, come tappeti, pelli, casse in legno, cuscini e utensili di uso quotidiano, agli oggetti utilizzati per la caccia con il berkut (aquila reale), come la tomaga (cappuccio per i rapaci), il bialai ( guanto), la zhem qualta (sacca di cuoio per il foraggio), selle e finimenti per i cavalli, animali indispensabili alla vita nomade.
Si scopriranno ancora i gioielli kazaki lavorati con abile professionalità dagli zerger (gioiellieri) in argento, metallo di cui è ricco il sottosuolo ed al quale si attribuiscono, per le intrinseche caratteristiche e credenze religiose, proprietà taumaturgiche e determinati poteri.
In evidenza, ancora, ci saranno gli strumenti musicali tradizionali, come la dombyra, attraverso i quali venivano composte complesse melodie preservate per secoli, tramandate oralmente di generazione in generazione e intrise di profonda spiritualità.
A corredo della mostra saranno esposte una serie di fotografie e immagini video che illustrano la storia e la vita moderna della città di Almaty, la più grande città del Paese, antica capitale e fondamentale centro scientifico, culturale, industriale e finanziario del Kazakhstan.
«La storia del Kazakistan», ha spiegato il console Valentina Mazza, «è fondamentale per comprendere l’evoluzione dell’intera Asia Centrale, una delle aree più importanti del mondo nell’antichità e oggi di nuovo. Crocevia di popoli e culture, situato sull’antica via della seta, nella sua storia il Kazakhstan è stato la sede di diversi imperi. I kazaki da sempre conosciuti come un popolo nomade, hanno vagato nella grande steppa, costruendo in alcuni punti di questo vasto territorio bellissime città che possiamo ammirare ancora oggi. Dal Khaganato Turco al dominio dell’impero mongolo a quello Russo del XVI secolo, fino all’Unione Sovietica e all'indipendenza da essa poco più di trent’anni fa. La mostra consentirà ai visitatori di conoscere la cultura e lo stile di vita di un Paese così lontano e così diverso dal nostro. Con questo evento il Kazakistan, il Paese più grande e ricco di risorse dell’Asia Centrale, già importantissimo partner dell’Italia nel settore economico e commerciale, mira a farsi conoscere da noi anche sotto l’aspetto culturale».
Da parte sua Carla Travierso ha rilevato che si tratta di «una mostra per scoprire i kazaki, un popolo fiero, discendente dai mongoli, dalle popolazioni turche e dalle commistioni di vari popolazioni che hanno arricchito la propria cultura attraverso la conoscenza e l'accoglienza delle diversità, valorizzando le tradizioni di ciascuno stratificatesi nei secoli. Il Kazakistan è terra di incontro, di scambio, di novità; terra che esorterà in ciascuno l'interesse per nuove scoperte e vivere la differenza come arricchimento».
Durante l’inaugurazione, la mostra sarà accompagnata da un concerto di musica etnografica eseguito da maestri kazaki in abiti tradizionali.
La mostra si terrà dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle 17.30; la domenica chiuso.


Fonte: Redazione
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