CSA: incontro su Dieta Mediterranea e ruolo fondamentale qualità culinaria
03-12-2023 20:03 - Made in Italy
GD - Roma,3 dic. 23 - Al Centro Studi Americani CSA, di Roma, si è svolto un incontro nell'ambito del Festival della Cultura Americana, intitolato "La tavola delle contraddizioni: Dieta Mediterranea e Fast Food". Il convengo si è focalizzato sulla tradizione culinaria italiana e sulla sfida della globalizzazione culinaria. Tra gli ospiti c'erano Luca Cesari, autore di “Storia della Pizza: Da Napoli a Hollywood"; Francesco D'Ausilio della LUISS; Sara Roversi del Future Food Institute; Laura Di Renzo dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata; Francesca Alfano della Coldiretti. Ha moderato Giorgio Bartolomucci, fondatore del Festival della Diplomazia.
Per Giorgio Bartolomucci, l'incontro è stata una importante occasione per confrontarsi su un tema di grande rilevanza: "Ognuno ha raccontato in che modo si può difendere la qualità rispetto a un consumismo alimentare che spinge verso il basso la scelta degli ingredienti e attraverso il prezzo ridotto".
A dare inizio alla discussione è stata Sara Roversi: "La dieta mediterranea è una grande missione. Il nostro istituto lavora tantissimo a livello locale, nazionale e internazionale. È un modello di grande ispirazione".
Anche Francesca Alfano di Coldiretti si impegna nella difesa della tradizione culinaria: "La dieta mediterranea vale il 17% del PIL. È doveroso difenderla. Il cibo è una questione di identità, non solo di tavola".
Importante è stato il contributo di Laura Di Renzo: "La dieta mediterranea fa bene al microbioma intestinale. Il nostro stato di benessere mentale aumenta, consentendoci di vivere felici. Abbiamo riscoperto il gusto della cucina mediterranea grazie al Covid; in quel periodo siamo ritornati a consumare i nostri piatti tradizionali."
"Se abbiamo delle grandissime DOP è perché siamo riusciti a mantenere quel tipo di qualità applicandolo a un settore industriale vero e proprio", ha aggiunto Luca Cesari. "Grazie alla dieta mediterranea, siamo diventati una grande potenza culinaria".
Francesco D'Ausilio ha concluso dicendo: "Non capiremmo i processi sociali se non dessimo agli elementi culinari una dimensione economica. Il grande boom economico italiano ha dato la possibilità a tutti di poter scegliere la qualità, e così si è concretizzata la dieta mediterranea".
Fonte: CSA
Per Giorgio Bartolomucci, l'incontro è stata una importante occasione per confrontarsi su un tema di grande rilevanza: "Ognuno ha raccontato in che modo si può difendere la qualità rispetto a un consumismo alimentare che spinge verso il basso la scelta degli ingredienti e attraverso il prezzo ridotto".
A dare inizio alla discussione è stata Sara Roversi: "La dieta mediterranea è una grande missione. Il nostro istituto lavora tantissimo a livello locale, nazionale e internazionale. È un modello di grande ispirazione".
Anche Francesca Alfano di Coldiretti si impegna nella difesa della tradizione culinaria: "La dieta mediterranea vale il 17% del PIL. È doveroso difenderla. Il cibo è una questione di identità, non solo di tavola".
Importante è stato il contributo di Laura Di Renzo: "La dieta mediterranea fa bene al microbioma intestinale. Il nostro stato di benessere mentale aumenta, consentendoci di vivere felici. Abbiamo riscoperto il gusto della cucina mediterranea grazie al Covid; in quel periodo siamo ritornati a consumare i nostri piatti tradizionali."
"Se abbiamo delle grandissime DOP è perché siamo riusciti a mantenere quel tipo di qualità applicandolo a un settore industriale vero e proprio", ha aggiunto Luca Cesari. "Grazie alla dieta mediterranea, siamo diventati una grande potenza culinaria".
Francesco D'Ausilio ha concluso dicendo: "Non capiremmo i processi sociali se non dessimo agli elementi culinari una dimensione economica. Il grande boom economico italiano ha dato la possibilità a tutti di poter scegliere la qualità, e così si è concretizzata la dieta mediterranea".
Fonte: CSA
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