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Crescono investimenti diretti esteri, Italia davanti a Germania, Regno Unito e Francia

20-09-2023 10:40 - Economia
Photo by Markus Spiske on Unsplash Photo by Markus Spiske on Unsplash
GD - Roma, 20 set. 23 - In Italia gli investimenti diretti esteri nel 2022 sono stati in crescita nel 2022. Secondo i dati più recenti forniti dall'EY Europe Attractiveness Survey, l'Italia ha infatti registrato un notevole aumento degli investimenti diretti esteri IDE nel 2022, superando nazioni come Germania, Regno Unito e Francia. Una crescita impressionante del 17% degli IDE che ha posizionato l'Italia come una meta sempre più attraente per gli investitori internazionali.
Durante l'anno passato, sono stati annunciati ben 243 nuovi progetti di IDE in Italia, dimostrando un interesse crescente per le opportunità offerte dal mercato italiano. Ciò nonostante, la quota di mercato italiana sugli IDE in Europa si è mantenuta stabile al 4%, indicando che c'è ancora spazio per ulteriori sviluppi e crescita.
Gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Germania si confermano come i principali investitori in Italia, dimostrando la fiducia che questi paesi ripongono nel potenziale economico italiano. I settori più attrattivi per gli investimenti sono stati i servizi Business-to-Business (B2B) e l'Information Technology (IT), che hanno attirato l'attenzione degli investitori grazie alle prospettive di crescita e innovazione.
L'analisi sull'incremento degli investimenti diretti esteri (IDE) in Italia indica che nonostante il rallentamento della crescita in Europa, il livello di debito pubblico e l'andamento crescente dei tassi di interesse, i player di mercato mantengono un moderato ottimismo riguardo agli investimenti nel paese.
Secondo le interviste condotte nella survey di EY, il 54% delle imprese ha intenzione di investire in Italia nei prossimi dodici mesi, mentre il 57% ritiene che l'Italia migliorerà la propria attrattività nei prossimi tre anni. I settori considerati più promettenti per la crescita italiana nei prossimi anni sono la digital economy, l'energia e i beni di consumo, compreso il comparto agroalimentare. Questi settori sono visti come trainanti per l'economia italiana e rappresentano opportunità per gli investitori esteri.
Le funzioni aziendali su cui gli investitori esteri puntano maggiormente sono i business services, il marketing e le vendite, nonché i processi di produzione. Questo può essere attribuito ai trend di reshoring e nearshoring, che spingono le imprese a investire in Italia per beneficiare dei suoi vantaggi competitivi. Tuttavia, la funzione di ricerca e sviluppo (R&S), che è considerata ad alta intensità di know-how, risulta ancora meno sviluppata in Italia rispetto ad altre economie europee. Ciò indica che c'è un ampio spazio di miglioramento in questo ambito, e si potrà fare leva sugli investimenti pubblici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per potenziare la R&S in Italia.
Gli investitori mostrano, quindi, un moderato ottimismo riguardo all'Italia per i prossimi anni. Sono individuati settori promettenti come il digitale, l'energia e i beni di consumo, che offrono opportunità di sviluppo e profitto. L'Italia, con il suo vasto mercato interno, può offrire un ambiente favorevole per tali investimenti, e in alcuni settori si può beneficiare di una concorrenza limitata, che potrebbe essere una leva strategica per gli investitori.
Tuttavia, nonostante i progressi, l'Italia affronta ancora alcune criticità che possono influire sull'attrattiva degli investimenti nel paese. L'alta tassazione, il costo del lavoro e la burocrazia sono aspetti che richiedono attenzione e miglioramento per rendere l'Italia ancora più competitiva sul fronte degli IDE. D'altro canto, il mercato interno italiano e la limitata concorrenza in alcuni settori rappresentano punti di forza che possono compensare tali criticità.
In particolare, 35% degli investitori intervistati considera la riduzione dell'imposizione fiscale su consumatori e imprese come l'aspetto più critico su cui i policymaker italiani dovrebbero concentrarsi. Questo suggerisce che una tassazione meno onerosa potrebbe incentivare ulteriori investimenti nel paese. Allo stesso modo, il 34% degli investitori ritiene che la diminuzione del costo del lavoro sia una priorità per aumentare l'attrattività dell'Italia. Questi dati evidenziano l'importanza di creare condizioni favorevoli per le imprese e di ridurre gli oneri fiscali e lavorativi per promuovere la competitività del Paese.
L'indagine sottolinea anche l'importanza del miglioramento della qualità della vita e dello sviluppo sostenibile dei sistemi urbani come fattori chiave per l'attrattività dell'Italia. Ciò implica la necessità di politiche attive che mirino a creare un ambiente urbano più vivibile, sostenibile e adatto alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Investimenti mirati all'infrastruttura, all'ambiente e all'efficienza energetica possono contribuire a migliorare la qualità della vita e a rendere l'Italia un luogo più attraente per gli investitori.
Il 65% degli investitori considera la dimensione del mercato italiano come il principale driver che spinge gli investitori a stabilire una presenza diretta nel Paese. Questo evidenzia l'importanza di un mercato ampio e dinamico per attrarre investimenti. Allo stesso tempo, il 57% degli investitori vede il limitato grado di concorrenza in alcuni settori dell'economia italiana come un incentivo a investire nel paese. Questo suggerisce che l'Italia può offrire opportunità di mercato uniche, in particolare in settori in cui la concorrenza è meno intensa rispetto ad altri Paesi europei.
Gli investitori intervistati hanno, infine, identificato i vincoli burocratici e l'incertezza politica e regolatoria come i principali elementi che disincentivano gli investimenti in Italia. Questi fattori rappresentano sfide significative che devono essere affrontate per migliorare l'attrattività del paese. Riforme per semplificare la burocrazia, garantire una maggiore stabilità politica e regolamentare possono contribuire a ridurre gli ostacoli per gli investitori e creare un ambiente più favorevole agli affari.

Carmelo Cutuli


Fonte: Carmelo Cutuli
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