Covid: informativa su vaccinazione da ambasciata a Pechino

«In particolare sono stati identificati alcuni gruppi chiave, tra cui, ma non solo, gli ispettori doganali nella catena del freddo e il personale che lavora all’estero e nel settore dei trasporti. Le categorie variano da Provincia a Provincia», ha aggiunto la sede diplomatica. «Il programma di vaccinazione cinese non ricomprende i cittadini stranieri, salvo che questi non ricadano eventualmente in alcune delle categorie lavorative citate».

A tal proposito, l’Ambasciata invita i connazionali residenti a verificare direttamente con il proprio datore di lavoro la possibilità di essere inseriti nelle liste per la vaccinazione, e ricorda che «al momento la somministrazione del vaccino in Cina non risulta comportare alcuna esenzione o riduzione di quarantena e facilitazione nei movimenti interni e internazionali».

«Si rammenta che nessun vaccino straniero è stato ad oggi certificato dalle competenti Autorità cinesi». Per questo l’Ambasciata d’Italia assicura che da diverse settimane è in contatto con una società farmaceutica cinese per la possibile somministrazione in Cina del vaccino già autorizzato in Europa.

«La somministrazione, che seguirà l’eventuale approvazione in Cina del vaccino stesso, sarà su base volontaria e a pagamento del singolo», conclude la nota.

Nella stessa informativa l’Ambasciata sottolinea che, d’intesa con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Salute italiani, tutti i connazionali regolarmente iscritti al Sistema Sanitario Nazionale potranno essere progressivamente inclusi nelle campagne di vaccinazione realizzate in Italia.