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Covid: in Molise al lavoro anche 18 medici dal Venezuela

16-03-2021 19:48 - Persone
Da sx: la giornalista Marinellys Tremamunno e il sen. Ignazio La Russa Da sx: la giornalista Marinellys Tremamunno e il sen. Ignazio La Russa
GD - Roma, 16 mar. 21 - In Molise per fronteggiare il Covid ci saranno anche 18 medici provenienti dal Venezuela. Lo ha reso noto Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, intervenendo nella Sala Nassirya di Palazzo Madama nel corso di una conferenza stampa promossa dall’“Associazione Venezuela - La piccola Venezia Onlus” e dalla giornalista Marinellys Tremamunno.
Il senatore di FdI, al tavolo con l'esponente di Forza Italia, Annaelsa Tartaglione, ha spiegato che l'arrivo dei medici sudamericani «è stato possibile grazie all'accoglimento nel decreto 'Cura Italia’ della richiesta di Fratelli d'Italia di prevedere un meccanismo, facilitato e accelerato, per il riconoscimento dei titoli medico-sanitari conseguiti all'estero».
La Russa ha aggiunto che «al di la dell'emergenza, la loro presenza operosa in Italia è motivo di orgoglio. È una vittoria contro la burocrazia che impediva il riconoscimento delle loro lauree e delle abilitazioni professionali; ma è anche una risposta a un regime, come quello di Maduro, che non sa dove sta di casa la democrazia».
Intanto bandiere e festa in strada a Campobasso per l'arrivo dei medici venezuelani chiamati a dare una mano negli ospedali molisani alle prese con l'emergenza sanitaria per il Covid. Il pullman con a bordo i 18 medici, in gran parte donne, è arrivato nel pomeriggio davanti alla sede dell'Azienda Sanitaria Regionale Asrem e ad accogliere i sanitari c'erano diversi venezuelani residenti in Molise, che hanno sventolato bandiere e applaudito i medici, quasi tutti molto giovani, che poi hanno incontrato il direttore generale dell'Asrem, Oreste Florenzano, e l'ex Commissario ad Acta alla sanità molisana, Angelo Giustini.
«Siamo molto felici di poter dare una mano nel fronteggiare la pandemia qui in Italia. Ringraziamo tutti per l'accoglienza, non ci aspettavamo tutto questo», hanno detto appena scesi dal pullman.
Poi hanno ricordato le difficoltà per poter esercitare la professione: «Come medici latino-americani è molto difficile essere riconosciuti in Italia. Servono molti documenti ed è molto complicato farli arrivare dal Venezuela vista anche la situazione molto difficile che sta attraversando il nostro Paese. Tra di noi c'è chi ha impiegato un anno per poter lavorare ora e ci sono anche medici che sono in Italia da 10-15 anni e non hanno potuto lavorare finora. Questo è un sogno per tutti noi: poter aiutare questo Paese che ci ha dato tanto».
Alcuni dei 18 medici si trovavano già in Italia, gli altri arrivano da Spagna e Portogallo oltre che dal Venezuela e si sono accollati pure il prezzo del biglietto aereo. Domani faranno i tamponi, poi il vaccino e nei prossimi giorni entreranno in servizio a Campobasso, Isernia e Termoli.


Fonte: Redazione
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