05 Maggio 2024
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Covid: FEDAE CEUQ, nessuna protezione per dipendenti ambasciate estere

19-01-2022 21:46 - Ambasciate
GD - Roma, 19 gen. 22 - Nessuna protezione dalla pandemia per gli oltre 4 mila i lavoratori delle ambasciate estere in Italia. A denunciarlo è Orazio Ruggiero, segretario generale di FEDAE CEUQ, organizzazione che tutela i dipendenti italiani delle rappresentanze diplomatiche straniere attive nel nostro Paese.
“Nonostante l’Italia si sia contraddistinta in questi mesi per il contrasto alla pandemia da Covid-19, ha detto, “i lavoratori delle ambasciate estere in Italia sono costretti a lavorare senza che i vigenti protocolli in materia siano rispettati”.
In alcune ambasciate, ha aggiunto, “ci sono stati cluster di epidemia dovuti alla mancata imposizione delle regole minime previste per la salvaguardia della salute dei lavoratori relativamente al contagio da Covid 19”.
Il rappresentante sindacale ha poi lamentato che “il ministero degli Esteri, nonostante sia stato messo al corrente della grave situazione in atto, ad oggi non è intervenuto per sensibilizzare le ambasciate nell’applicazione delle prescrizioni indicate dal Ministero della Salute”.
“Tutto questo è inaccettabile, ancora una volta la nostra categoria è costretta ad operare senza tutele mettendo a rischio ogni giorno la salute considerata bene primario dalla Carta Costituzionale”, ha detto ancora il segretario generale di FEDAE CEUQ.
“Lavorare presso le ambasciate è ormai come vivere un film dell’orrore, tra soprusi, violenze psicologiche, mobbing, rischio salute, stipendi inadeguati ed autoritarismo”, ha aggiunto rilevando che “a tutto questo la FEDAE CEUQ dice basta. Chiediamo che il Ministero degli Esteri intervenga immediatamente per ripristinare la legalità”.
L’organizzazione sindacale degli italiani dipendenti delle ambasciate straniere in Italia insiste pertanto nel chiedere “protocolli precisi e non derogabili con applicazione tassativa per difendere i lavoratori dal covid; che i medici competenti delle ambasciate operino come soggetti terzi per la difesa della salute dei lavoratori; maggiore dignità per i lavoratori, stipendi adeguati, una giusta fiscalità e gestione democratica del personale”.
Secondo Ruggiero “sarebbe bastato obbligare le Ambasciate all’applicazione delle Linee guida sulla Disciplina che regolano giuridicamente il rapporto di lavoro della nostra categoria, ma il Ministero degli Esteri ed il Ministero del Lavoro non intendono esercitare il ruolo di controllo che istituzionalmente gli è proprio”.
L’esponente sindacale ha confermato che porterà “la situazione agli organi parlamentari di garanzia italiani ed europei nell’interesse superiore dei colleghi”.


Fonte: Redazione
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