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Covid: confronto esperienza italiana e emiratina su gestione emergenza

06-11-2020 10:50 - Ambasciate
GD - Abu Dhabi, 6 nov. 20 – Il confronto tra l’esperienza italiana ed emiratina su alcuni dei principali aspetti legati alla gestione del Covid-19 (tracciamento, cure e vaccini) è stato al cento al centro di un webinar svoltosi nel quadro dell’iniziativa “InnovItalyUAE”, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in collaborazione con la Khalifa University di Abu Dhabi e la Dubai Future Foundation.
All’incontro, moderato da Massimo Cristaldi (Harley Clinic Abu Dhabi), sono intervenuti in particolare il prof. Rino Rappuoli (Università di Siena), che ha illustrato le differenti tipologie di vaccini in fase di sperimentazione e lo stato della ricerca sulle terapie a base di anticorpi monoclonali umani; il prof. Andrea Crisanti (Università di Padova), che ha presentato la metodologia del test di rete applicata alla cittadina di Vo’ Euganeo all’inizio della pandemia, evidenziandone i vantaggi in termini di sostenibilità economica, applicazione in grande scala e rispetto della privacy rispetto al tracciamento dei contatti effettuato su base empirica; la prof. Habiba Al Safar (Khalifa University), che ha illustrato il meccanismo di evoluzione e trasmissione del virus e la funzione inibitoria dei recettori ACE2.
Per quanto riguarda i test, Youssef Idaghdour (New York University Abu Dhabi), ha presentato il test salivare, che potrebbe trovare presto trovare applicazione nelle scuole emiratine.
In relazione ai vaccini, la Antonella Folgori, AD di ReiThera Srl, ha fornito un aggiornamento sulla preparazione e sulla sperimentazione del vaccino prodotto dalla società italiana, che si basa sull’utilizzo del gene della proteina spike.
Da parte emiratina Nawal Al Kaabi (presidente del Comitato di Controllo delle Infezioni della SEHA Abu Dhabi), ha presentato la cooperazione tra l’azienda farmaceutica cinese Sinopharm ed il Gruppo sino-emiratino G42 Healthcare, fondamentale per portare a termine la fase III di verifica del vaccino testato su oltre 30.000 volontari residenti negli EAU, con l’obiettivo principale di arrivare alla cosiddetta “immunogenicità”.
Di particolare interesse anche i contributi di Omar Najim (Department of Health di Abu Dhabi) e del prof. Ernesto Damiani (direttore AI Institute, Khalifa University), che hanno evidenziato le criticità logistiche legate alla distribuzione del vaccino e la strategia dell’Emirato di Abu Dhabi per superarle, del dott. Pierluigi Petrone (Farmindustria), che ha illustrato le competenze di tutta la filiera dell’industria farmaceutica italiana per contrastare la pandemia, e del prof. Andrea Beccari (Dompe’) e della prof. Cristina Silvano (POLIMI), che hanno illustrato il progetto EXSCALATE4COV, che utilizza il computing process per la compressione dei tempi di preparazione e sperimentazione clinica del vaccino.


Fonte: Redazione
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