05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Opinioni

COP 28: la vendita di indulgenze continua

27-11-2023 17:01 - Opinioni
GD - Roma, 27 nov. 23 - Nel Medioevo era diffusa nella Chiesa Cattolica la “vendita delle indulgenze” ai fedeli che partecipavano ai pellegrinaggi, costruivano edifici di culto o donavano denaro alla Chiesa. Una pratica che consisteva nella cancellazione della pena temporale che scaturiva dal peccato commesso dal fedele, ma già perdonato davanti a Dio, in cambio di un'offerta in denaro o di altre opere di carità.
Oggi esiste una versione moderna della vendita di indulgenze, una nuova pratica di vendita gestita dalle Nazioni Unite che hanno riconosciuto l'importanza degli ecosistemi e delle emissioni di carbonio per mitigare i cambiamenti climatici, attraverso varie iniziative e programmi.
Le Nazioni Unite stanno lavorando per proteggere, ripristinare e gestire in modo sostenibile questi ecosistemi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile SDGs.
Applicando il concetto di "chi inquina paga", a livello internazionale, i Paesi in Via di Sviluppo PVS dovrebbero ricevere dai Paesi e dai grandi gruppi industriali che inquinano dovrebbero ricevere una compensazione finanziaria per i danni causati dal cambiamento climatico.
Il principio su cui si basa l'iniziativa afferma che i responsabili dell'inquinamento ambientale devono farsi carico e sostenere i costi delle misure di mitigazione e adattamento necessarie per i PVS, per fare fronte ai problemi derivanti dai cambiamenti climatici.
I Paesi africani sono particolarmente vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici poiché dipendono maggiormente dall'agricoltura e dalle risorse naturali, che sono sensibili agli eventi meteorologici estremi e all'innalzamento del livello del mare. Questi Paesi sono anche meno attrezzati per adattarsi ai cambiamenti climatici, a causa delle limitate risorse finanziarie e infrastrutturali.
Negli ultimi anni, i leader africani hanno chiesto a gran voce finanziamenti per il clima ai Paesi Sviluppati. Al vertice sul clima COP27 del 2022 in Egitto, i capi di Stato africani hanno sollecitato che i Paesi sviluppati paghino per i danni causati dal cambiamento climatico, comprese le perdite e i danni derivanti da eventi meteorologici estremi.
Un meccanismo per raggiungere questo obiettivo è l'istituzione di uno Strumento per le perdite e i danni (LDF): il Fondo per le perdite e i danni, finanziato dai contributi dei Paesi sviluppati, dovrebbe fornire i fondi necessari ai PVS per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici che si stanno già verificando.
Si tratta di un “sistema di scambio”, tra emissioni di carbonio e tasse pagate per il carbonio emesso, idea sancita dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) che afferma che i Paesi sviluppati hanno la "responsabilità di assumere un ruolo guida nella lotta ai cambiamenti climatici e ai loro effetti negativi".
I Paesi sviluppati acquistano crediti di carbonio dai Paesi in Via di Sviluppo PVS, consentendo loro di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Esattamente come la vendita delle indulgenze, il Paese sviluppato o la multinazionale inquinante comprano un credito dal Fondo verde per il clima GCF, che opera sotto la guida della UNFCCC, per il sostegno di progetti che promuovono lo sviluppo e l'attuazione di politiche di tariffazione del carbonio nei Paesi in Via di Sviluppo. I proventi di queste vendite dovrebbero successivamente essere utilizzati per finanziare progetti di adattamento e mitigazione del clima nei Paesi in Via di Sviluppo.
In realtà questi fondi, come avviene per altri fondi gestiti dalle Nazioni Unite, servono per il funzionamento della “macchina”, per organizzare mega-conferenze mondiali sul clima in posti esclusivi (e costosi), per gli “studi”, l'assistenza tecnica e il “capacity building” nei PVS.
Il concetto di "chi inquina paga" sta guadagnando terreno nei negoziati internazionali sul clima e probabilmente svolgerà un ruolo più significativo in futuro.
Inutile dire che affaristi senza scrupoli e faccendieri di ogni risma si sono già piazzati per fare da intermediari tra gli inquinatori e le Nazioni Unite per assicurare ai loro clienti l'acquisto delle massime indulgenze al costo più basso possibile.
Nel 1517, il monaco agostiniano Martin Lutero, indignato per le pratiche abusive dei venditori di indulgenze, affisse ai cancelli della chiesa di Wittenberg le sue 95 tesi, in cui criticava la vendita delle indulgenze e la dottrina cattolica della giustificazione. Le tesi di Lutero diedero il via alla Riforma che portò alla nascita delle Chiese protestanti.
Speriamo nasca presto un Lutero in grado di richiamare l'attenzione del mondo su questo indegno mercato della vendita dei crediti per le emissioni di carbonio e che si vada presto alla riforma delle Nazioni Unite affinché si passi dagli studi e dalle conferenza, alle azioni concrete, basate su soluzioni tecnologiche e scientifiche in grado di ridurre le emissioni di carbonio, con l'auspicio che questa possa essere il risultato della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28) che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre. Parteciperà anche Papa Francesco.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie