Congo: intitolata a Luca Attanasio borsa di studio ASSDIPLAR su diplomazia

GD - Roma, 24 feb. 21 - Sarà intitolata all’ambasciatore Luca Attanasio la borsa di studio che l’ASSDIPLAR Associazione Nazionale dei Diplomatici in Pensione attribuisce per una tesi di laurea dedicata alla diplomazia italiana. L’associazione lo comunicato informando che i diplomatici a risposo si dicono “profondamente commossi e addolorati per la tragica morte” del loro collega, del carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e del loro autista locale, Mustapha Milambo, “uccisi in un agguato al convoglio delle Nazioni Unite sul quale viaggiavano in missione umanitaria”.

“Molti dei Soci di ASSDIPLAR", secondo il comunicato, "avevano lavorato insieme con il collega Luca Attanasio e ne avevano apprezzato la professionalità, l’empatia, l’entusiasmo, la dedizione al lavoro diplomatico, lo spirito di servizio. La sua vocazione umanitaria lo aveva riportato in Africa con l’impegnativo incarico, all’età di 43 anni, di Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo. Il suo sacrificio e quello del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo ci richiamano alla triste e spesso trascurata realtà: il mondo non è confrontato soltanto alla pandemia causata dal Covid-19, ma anche alle numerose ‘forgotten wars’ con le tante vittime civili e militari e le immani sofferenze umane che esse comportano. Guerre dimenticate per la soluzione delle quali è impegnata la diplomazia internazionale, sempre più umanitaria, per alleviare le terribili condizioni di vita delle popolazioni coinvolte e le odiose violenze alle quali sono sottoposte”.

“Tutti gli operatori di pace ed umanitari, nei rispettivi ruoli e funzioni", afferma ancora l’Associazione dei Diplomatici a Risposo, "sono presenti sul terreno con spirito di abnegazione e con rischio personale. Non dovremmo mai dimenticare il loro impegno, la loro generosità, il loro sacrificio. Un pensiero commosso e solidale agli affetti lacerati, alle famiglie distrutte, al dolore straziante causati dall’agguato di Nyragongo, nel ricordo affettuoso e grato dei servitori dello Stato italiano, caduti nell’espletamento della loro missione”.

Carlo Rebecchi