05 Maggio 2024
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Come sta la lingua italiana? studio svela la condizione nel mondo globale

04-05-2022 18:42 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 4 mag, 22 - Qual è la condizione reale della lingua italiana nel mondo? quale posto occupa la nostra lingua nell'attuale società globalizzata? Queste le principali domande a cui ha cercato di rispondere lo studio "Italiano2020: lingua nel mondo globale. Le rose che non colsi...", la ricerca condotta per conto dell’Istituto di Studi Politici San Pio V di Roma, dai curatori Benedetto Coccia, Massimo Vedovelli, Monica Barni, Francesco De Renzo, Silvana Ferreri, Andrea Villarini.
Il volume è stato presentato oggi alla Camera dei Deputati per iniziativa del Partito Democratico. Lo studio è uno "strumento prezioso di conoscenza e lavoro", ha detto Angela Schirò, deputata dem eletta all'estero, definendosi "una testimone privilegiata della materia trattata, in quanto nata all'estero da genitori emigrati dal Mezzogiorno, avendo svolto un intero corso di studi nelle scuole tedesche e l'Erasmus a Roma e Spagna, svolgendo poi il lavoro di insegnante di italiano e spagnolo nelle scuole pubbliche tedesche". Secondo l'on. Schirò, "l'arrivo della pandemia e della Dad ha portato conseguenze non trascurabili sugli enti gestori promotori dei corsi di lingua, per cui occorre ridefinire il prima possibile il quadro generale della nostra lingua nel mondo, con una profonda operazione verità e concretezza".
Da parte sua Lucia Ciampi, deputata Pd, ha messo in luce che “la presenza della lingua italiana nel mondo va difesa e rilanciata: si tratta di un volano straordinario, di carattere sociale, culturale ed economico, per la crescita del nostro paese. Lo studio che viene presentato oggi presenta proposte e spunti interessanti per poter vincere questa sfida”.
Secondo la prof. Monica Barni, docente dell'Università per Stranieri di Siena e tra le curatrici dello studio, questa è una "ricerca che nasce dall'ascolto, qualità carissima al prof. De Mauro, e nello specifico dall'ascolto di persone che sono i professionisti della lingua italiana nel mondo e che ogni giorno lavorano in trincea".
Sulla stessa linea il prof. Paolo De Nardis, presidente dell’Istituto di Studi Politici San Pio V, secondo il quale "Italiano2020" è "un gioiello in materia di socio-linguistica, nato sotto l'egida del magistero di Tullio De Mauro, di cui sono stato allievo, un magistero aperto che ha portato a più prospettive percorribili".
Una vera e propria autorità in materia linguistica, il professore della Sapienza e Accademico dei Lincei Luca Serianni ha spiegato invece che il testo non ha "alcun intento propagandistico, ma è un'analisi obiettiva sullo stato della lingua italiana". Tra le criticità, Serianni ha segnalato l'esaurirsi delle vecchie ondate migratorie, la perdita dell'italiano per i neo-emigrati che si trasferiscono all'estero e il fatto che l'Italia investa molto di meno rispetto ad altri concorrenti. Tra gli elementi che fanno sorridere, invece, "le nicchie in cui l'italiano sopravvive, come i collegi della Chiesa cattolica, la musica lirica, o singole esperienze che dimostrano quanto sia importante investire in Italia per l'integrazione linguistica degli immigrati stranieri. È importante", ha spiegato il professore, "il ruolo delle scuole di italiano, che offrono vere e proprie esperienze di soggiorno e rappresentano un volano per il turismo: bisogna favorire l'apertura di scuole di questo genere nei piccoli centri carichi di storia".
Tra gli interventi istituzionali, quello di Alessandro De Pedys, direttore centrale per la Promozione della Cultura e della Lingua Italiana della Farnesina: "La lingua è uno strumento primario per la promozione del patrimonio culturale e della nostra identità" ha detto il ministro plenipotenziario, ricordando l'impegno della Farnesina con 430 mila studenti negli Iic, nelle scuole statali e paritarie e nei corsi degli enti gestori, "ma sono numeri che vanno consolidati e incrementatati: per noi questa ricerca è un tesoretto di informazioni".
Non poteva mancare la presenza dei media, con Fabrizio Ferragni, direttore della Direzione Offerta Estero RAI, che ha annunciato l'avvio delle trasmissioni in Europa di Rai Italia e un'iniziativa dei Maneskin per la promozione della lingua italiana.
Per Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, "se la lingua italiana non si impone con le armi, bisogna interrogarsi con quali strumenti la nostra lingua possa proporsi al mondo in tempi di globalizzazione. Non ci sono dubbi sull'attrattività dello stile di vita italiano, ma sugli strumenti e i modelli su cui basarci per rimodulare un'offerta in una situazione variegata, basta pensare al digitale".


Fonte: Redazione
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