05 Maggio 2024
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Circolo Esteri di Roma: Stefano Pizzi e la celebrazione della natura

04-12-2022 20:37 - Arte, cultura, turismo
GD – Roma, 4 dic. 22 - Elettrica e artisticamente preziosa, vivace e in sintonia con la storia del nostro tempo, si è inaugurata al Circolo degli Esteri di Roma la mostra di Stefano Pizzi, illustre artista italiano, titolare della Cattedra di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La mostra, dal titolo “Figure Vocative”, è la nona del percorso Progetto “Mondi” che va a celebrare il Ventennale della Fondazione Collezione Farnesina. Tra i presenti, ad accogliere il pubblico, il ministro plenipotenziario Laura Carpini, vicepresidente del Circolo degli Esteri; l'amb. Umberto Vattani, ideatore insieme al prof. Carlo Franza del Progetto “Mondi”; l'amb. Gaetano Cortese, che coordina per l'Editore Colombo di Roma la bellissima collana sulle sedi delle ambasciate italiane nel mondo; gli ambasciatori Cosimo Risi e Lucio Savoia; Giuseppe Manica, che è stato direttore di più Istituti Italiani di Cultura nel mondo; la prof. Marisa Settembrini, che un anno fa ha campionato la sua mostra al Circolo Esteri dal titolo “Geografie dell'icona” e i memorabili Divus.
Salutato da tutti, il prof. Stefano Pizzi, l'artista della nona esposizione, i cui teleri facevano bella mostra nel Salone del Circolo. Ha introdotto la serata inaugurale il vicepresidente del Circolo, Laura Carpini, lodando il progetto artistico messo in piedi al Circolo Esteri che espone la grande arte italiana contemporanea. Poi ha ringraziato il curatore della mostra per questo omaggio alla natura e alla geografia del mondo.
È stata la volta del curatore della rassegna, lo storico dell'arte contemporanea prof. Carlo Franza, che ha detto: “Stefano Pizzi mostra ampiamente il riciclaggio di forme e immagini che forniscono le fondamenta di una nuova etica pop. E se taluni aspetti della sua new pop-art sono timbrati di particolari accenti surreali e d'assemblage, richiamando nomi della pittura americana, come William Harnett, John Haberle e John Peto, il suo acceso e continuamente proclamato amore per la vita assume gli aspetti di resa all'edonismo autobiografico, portandosi verso quel costone dell'eccessivo piacere di raccontare e descrivere, aprendo squarci di esperienze meravigliose, contemporaneamente a vibranti retouchès. Questo racconto incantato di Stefano Pizzi sottolinea la sconfinata galleria di immagini, arboree, animali e minerali, di figure evocative, che non si lasciano ghermire dal tempo, ma si lasciano comunque lambire accarezzate da interminabili silenzi, da profondissima quiete. Di fronte a noi si disegna una vasta fenomenologia di eventi, atti a formare figure, esse introducono lo spettacolo reale distinto dal cosiddetto universo, si realizza questo miracolo dell'espressione, il sentimento delle cose. La forza del suo stile, pur nella semplicità della sua estetica, è capace di superare in fama persino le icone rappresentate. Le immagini e le icone rivisitate da Pizzi sono anche un pezzo da museo; la sua lezione da Milano, città dove è vissuto e vive, e dall'Accademia di Brera in cui ha seminato insegnamenti superbi, svela il suo modus operandi che rivive quotidianamente nella maniera di molti altri artisti e nel nostro stesso approccio al mondo contemporaneo”, ha concluso il prof. Franza.
Quindi ha preso la parola l'amb. Umberto Vattani, già Segretario Generale della Farnesina per ben due mandati e oggi presidente della Venice International University, che ha ricordato come l'artista Stefano Pizzi abbia già fatto parlare di sé fin dal 1989 quando, celebrandosi la ricorrenza della Rivoluzione francese, mise in piedi all'Arco della Pace a Milano una ghigliottina. E partendo da questa storia ripresa Vattani ha voluto rimarcare come questa attenzione al presente la si ritrova oggi in queste “figure vocative” che toccano la geografia del mondo, attraverso i vulcani, le palme, i colibrì che sono uccelli piccolissimi e i rosolacci che toccano il cuore e le emozioni di chi oggi è in visita alla mostra.
Infine, l'amb. Gaetano Cortese, che ha ringraziato l'artista per questa splendida mostra che già tocca i presenti ma che sicuramente catturerà l'attenzione di diplomatici e visitatori durante le feste natalizie, visto che la mostra sarà aperta fino al 15 gennaio 2023.
E per finire lo stesso artista Stefano Pizzi ha ringraziato la presidenza del Circolo degli Esteri per la mostra messa in atto e i diplomatici intervenuti sottolineando come questa mostra sia stata nel tema e nei contenuti appositamente ideata per questa prestigiosa sede.

Carlo Franza

Fonte: Carlo Franza
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