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Cina chiede a sindaco Brescia di cancellare mostra dissidente Badiucao

21-10-2021 13:34 - Ambasciate
L'artista Badiucao L'artista Badiucao
GD - Brescia, 21 ott. 21 - L'ambasciata di Cina in Italia ha chiesto a Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, di annullare una mostra in programma nella città dal 13 novembre con le opere dell'artista-dissidente Badiucao, che in passato aveva criticato il Governo di Pechino durante la pandemia di Covid. Il presidente Xi Jinping già nel 2018 aveva fatto pressioni per annullare una mostra dello stesso artista, allora prevista a Hong Kong.
«Le opere nella mostra sono piene di bugie anti-cinesi, distorcono i fatti, diffondono false informazioni, fuorviano la comprensione del popolo italiano e feriscono gravemente i sentimenti del popolo cinese mettendo in pericolo le relazioni amichevoli tra Cina e Italia», ha scritto l'Ambasciata cinese in Italia nel messaggio a Palazzo della Loggia. Da parte sua il sindaco di Brescia ha già fatto sapere che la mostra non sarà annullata.
Immediata la reazione in Parlamento dell'iniziativa dell'ambasciata di Cina in Italia. «La lettera con cui l'Ambasciata cinese chiede di annullare la mostra a Brescia del dissidente Badiucao assume contorni inquietanti e nasconde un retropensiero da regime comunista per cui non c'è spazio per chi non è allineato al pensiero unico. Non accettiamo alcuna censura da parte dell'Ambasciata cinese, la libertà di pensiero e di espressione sono il sale della democrazia. Bene ha fatto il sindaco Del Bono a rispedire al mittente ogni indebita pressione». Lo dichiarano in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Affari Esteri alla Camera, Andrea Delmastro delle Vedove, e Giangiacomo Calovini, consigliere comunale di Brescia.
«Gli italiani sanno bene che in Cina c'è una dittatura comunista che reprime la popolazione e sopprime nel sangue le proteste di chi, come ad Hong Kong, lotta per la libertà e la democrazia. Il Governo convochi immediatamente l'Ambasciatore cinese e spieghi che in Italia l'arte è libera e tale deve restare, Pechino la smetta con le sue ingerenze economiche e culturali», concludono gli esponenti di FdI.


Fonte: Redazione
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