05 Maggio 2024
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Cerimoniale: bon ton negli auguri del Premier Conte al Papa per compleanno

19-12-2020 21:37 - Opinioni
GD - Roma, 19 dic. 20 - Il prof. Massimo Sgrelli, direttore scientifico dell’Accademia del Cerimoniale e già capo del Cerimoniale della Presidenza del Consiglio, è intervenuto nel dibattito sul tono confidenziale che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha usato nel suo messaggio augurale al Pontefice, Papa Francesco, in occasione del compleanno.
Sgrelli, autore di diffusi libri che codificano il cerimoniale e che sono divenuti anche testi universitari, ha ricordato che «esistono varie occasioni in cui è consuetudine che le istituzioni rivolgano auguri al Papa: nella ricorrenza della sua elezione al Soglio pontificio, nella occasione delle principali festività cristiane, come il Natale e la Pasqua, in occasione del compleanno o di altre ricorrenze significative.
Il tono di questi messaggi augurali è piuttosto formale e tutti esordiscono con il vocativo rituale di “Santità” cui fanno seguire espressioni di apprezzamento per l’azione del pontefice e invocazioni augurali riferite alla circostanza.
I messaggi sono in genere predisposti dall’Ufficio del Cerimoniale e sottoposti alla approvazione della autorità che li invia.
Molta sorpresa ha suscitato il messaggio che in questo dicembre 2020 ha voluto inviare il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per il compleanno del Pontefice, perché si è rivolto a Papa Francesco con toni piuttosto confidenziali.
La sorpresa deriva dal distacco di questo messaggio dallo stile formale irreprensibile fin qui mostrato dal nostro Presidente del Consiglio, mentre non ci saremmo affatto sorpresi se le stesse espressioni fossero giunte da qualche altro protagonista della nostra vita politica attuale.
Che giudizio dare? Si è trattato di uno scivolone formale dovuto ai tempi odierni che inducono cariche pubbliche ad utilizzare strumenti comunicativi veloci e non ponderati. Campione di ciò è il presidente USA, Donald Trump.
L’errore formale di Conte nello strumento e nel tono del messaggio è in verità compensato ampiamente dal contenuto del testo, che loda Papa Francesco, apprezzandone l’azione pastorale universale.
Altro elemento scusante risiede nel fatto che la ricorrenza per la quale si esprimeva l’augurio non era ufficiale, ma squisitamente personale, come il compleanno.
Infine, non sappiamo se il Papa stesso abbia magari proposto a Conte toni più diretti nelle relazioni personali.
Quindi, cosa possiamo suggerire a Conte ? Che gli auguri per il compleanno possono essere certamente più diretti, ma verso il Papa è preferibile mantenere uno stile più istituzionale.
Nelle prossime ricorrenze, fin dall’imminente Natale, è bene pertanto tornare alle consuetudini di Palazzo: un bel comunicato stampa formale, con toni formali senza magari negarsi, nel contenuto, qualche apertura più confidenziale che voglia adeguarsi allo stile francescano promosso dal Papa attuale, il quale vuole mostrarsi più aderente alle esigenze spirituali della Chiesa nell’epoca storica contemporanea.
Questo non vuole essere un appunto, ma un suggerimento per il futuro, perché siamo consapevoli che oggi risulterebbe inappropriato ai tempi correnti ed al Pontefice attuale ricorrere a quella formula di rito che per tanti anni ho proposto ai presidenti del Consiglio pro tempore e che recitava: “Santità, nella fausta ricorrenza genetliaca mi è particolarmente gradito rivolgere a Vostra santità l’augurio più fervido del governo italiano e mio personale, che esprimo con sentimenti”, ...ecc. ecc.
La storia ha camminato e capiamo anche che il nostro Presidente Conte avrà dovuto occuparsi degli auguri al Papa in uno strappo temporale assai esiguo, fra un DPCM ed un decreto legge per fronteggiare le note e gravi emergenze correnti. Ma forse poteva rivolgersi al suo Ufficio del Cerimoniale», ha concluso il prof. Massimo Sgrelli.


Fonte: Redazione
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