05 Maggio 2024
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Cento anni di Istituti Italiani Cultura «mediatori di politica estera»

09-11-2022 17:23 - Farnesina
Amb. Pasquale Terracciano Amb. Pasquale Terracciano
GD - Roma, 9 nov. 22 – Gli Istituti Italiani di Cultura all’estero hanno raggiunto la boa del secolo di vita. L’amb. Pasquale Terracciano, direttore generale per la diplomazia pubblica e culturale della Farnesina, illustrando alla stampa il programma per celebrare la nascita del primo Istituto Italiano di Cultura a Praga nel 1922, ha sottolineato che «è sempre più diffusa la consapevolezza che la diplomazia culturale è fondamentale strumento della politica estera e che è necessario investire in essa. In tal senso, gli istituti italiani di cultura sono mediatori fra la scena culturale italiana e la cultura degli altri Paesi».
Attualmente sono ben 84 gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo ed entro il 2023 ne saranno aperti altri sei: ad Almaty, Amman, Bangkok, Hanoi, Miami e Sarajevo. Lo scorso anno, gli Istituti Italiani di Cultura hanno realizzato 5 mila eventi. I primi quattro eventi artistici (rappresentazioni teatrali, un concerto e una mostra) che inaugureranno le celebrazioni si terranno, proprio a Praga: «Da Praga al mondo: 100 anni di diplomazia culturale», dal 16 novembre al 18 dicembre.
All'incontro alla Farnesina hanno partecipato i partner con cui sono stati organizzati questi eventi: Massimo Osanna, direttore generale Musei del Ministero della Cultura; Brunella Fusco della Fondazione Campania dei Festival; Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro di Milano; l'attore Tony Servillo; Emmanuela Spedaliere, direttore generale del Teatro di San Carlo.
L’amb. Terracciano ha ricordato che il primo Istituto Italiano di Cultura nacque per una «visione» strategica dell'allora ambasciatore a Praga che volle introdurre «qualcosa di istituzionale» per le iniziative culturali. In un primo momento, le attività degli istituti furono «concepite in modo riduttivo», occupandosi dei figli degli italiani all'estero e, quindi, dell'alfabetizzazione per poi calarsi e «rispondere al contesto internazionale.
Il diplomatico ha poi osservato come oggi «guardiamo agli istituti come a punti di incontro e di dialogo fra gli intellettuali e i cittadini italiani e stranieri interessati a confrontarsi con la cultura del nostro Paese».
Il programma pensato per questo centenario, ha aggiunto Terracciano, «può contare su un ambizioso catalogo di eventi, una programmazione resa possibile nonostante le risorse non ingenti».

Fonte: Redazione
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