05 Maggio 2024
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Cause internazionali: abbondano le regole, ma mancano i controllori

12-01-2024 10:48 - Opinioni
GD – Roma, 12 gen. 24 – Nello scacchiere internazionale non mancano le regole. Anzi di regole e trattati ne abbiamo per tutte le esigenze. Quello che manca, semmai, è un organismo, un gruppo di persone capaci in grado di far rispettare la legge. È di pochi giorni fa la notizia che il Sudafrica ha denunciato Israele depositando un ricorso di 84 pagine per l'avvio di un procedimento dinnanzi al Tribunale della Corte Internazionale di Giustizia ICJ International Court of Justice dell'Aia per presunto genocidio in Palestina. Infatti, il Sudafrica nella sua richiesta all'ICJ sostiene che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi per il conflitto in corso a Gaza.
Si tratta di una situazione nuova perché un'accusa di genocidio davanti alla Corte nel bel mezzo di un acceso conflitto armato è un evento eccezionale che mai era stato sollevato in passato. Allo stesso modo, il significato della rivendicazione del Sudafrica nei confronti di Israele ha un'immensa valenza culturale, diplomatica, storica e politica ed anche mediatica i cui risvolti sono tutti da comprendere e da valutare alla luce dell'evoluzione della situazione sul campo.
Israele, ovviamente, ha respinto la richiesta del Sudafrica (sostenuta da altri sei Paesi dell'America Latina) e si accinge a contestare la causa che le è stata sollevata riguardo la loro operazione di liberazione degli ostaggi israeliani catturati durante l'incursione dei terroristi di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno e ancora prigionieri nella striscia di Gaza.
I terroristi di Hamas, asserragliati nella striscia di Gaza, si fanno scudo con la popolazione civile e continuano a colpire Israele con i loro missili. A queste azioni Israele risponde sia con bombardamenti, che con azioni sul terreno e come purtroppo succede in queste terribili situazioni a farne le spese sono proprio i palestinesi, i civili che vivono nella striscia di Gaza.
Israele ha offerto alla popolazione civile palestinese di muoversi in alcune aree specifiche per mettersi al riparo dalle operazioni militari, ma i terroristi di Hamas impediscono alla gente di muoversi nella striscia di Gaza.
Cause internazionali come quella intentata dal Sudafrica durano in genere molti anni prima di arrivare a una sentenza definitiva, ma il Sudafrica ha anche richiesto misure provvisorie – una forma di ingiunzione internazionale - e le udienze preliminari si stanno già tenendo all'Aia. La decisione sulla richiesta di misure provvisorie da parte del Sudafrica sarà presa molto probabilmente entro la fine del mese.
La proposta sudafricana suscita molte perplessità nei forum di discussione politica perché quello che succede da tre mesi nella striscia di Gaza, sta succedendo da due anni in Ucraina, dove è in corso un'aggressione immotivata da parte della Russia.
Come mai il Sudafrica non ha sentito il bisogno di invocare la Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (Convenzione sul genocidio) contro la Russia per le responsabilità di genocidio contro la popolazione civile ucraina? Forse perché con la Russia condivide l'appartenenza anche economica ai BRICS?
Va ricordato però che, nel 2022, la Russia ha ignorato l'ordine di misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia in seguito all'invasione dell'Ucraina ed ha continuato e continua la sua scellerata e cruenta “operazione speciale” bombardando le città ucraine, perché la Corte non ha strumenti per poter far rispettare le sue decisioni.
Inoltre, qualsiasi provvedimento provvisorio contro Israele richiederebbe una modifica radicale delle operazioni militari israeliane a Gaza, ma probabilmente, non succederà assolutamente nulla nel conflitto di Israele contro Hamas, perché l'azione terroristica del 7 ottobre ha scioccato profondamente l'opinione pubblica israeliana e mondiale ed ha generato questa enorme escalation della tensione fra le parti, da cui si potrà uscire solo se Israele riesce a liberare gli ostaggi trattenuti nella striscia di Gaza che sono ancora in vita, e ad eliminare quanti più terroristi possibile.
Lo stesso in Ucraina dove il conflitto non accenna a placarsi e dove si potrà finalmente raggiungere un cessate il fuoco solo quando Putin sarà, in un modo o nell'altro, messo da parte.
Il genocidio della popolazione civile è riconosciuto e ampiamente considerato uno dei pilastri del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, infatti gli Stati sono responsabili di genocidio davanti alla Corte internazionale di giustizia, mentre gli individui possono essere accusati del crimine di genocidio e processati dalla Corte penale internazionale, cosa che è già in itinere contro Putin, per le accuse che sono state mosse dall'Ucraina e da altri Paesi occidentali in seguito all'invasione russa del Paese nel febbraio 2022.
Quindi, per concludere, come succede quasi sempre non mancano le regole. Le regole ci sono e sono ben definite, ma quello che manca è la capacità di farle rispettare e finché il nostro mondo non si doterà della capacità di fare rispettare le regole vinceranno sempre i prepotenti come purtroppo avviene ogni giorno.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionali


Fonte: Ciro Maddaloni
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