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Carenza di medici: arrivano da Argentina i nipoti di immigrati italiani

24-06-2021 18:32 - Persone
GD - Trieste, 24 giu. 21 - Un'interessante iniziativa dell'ASUGI, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Trieste, favorisce l'immigrazione di ritorno dall'Argentina al nostro Paese, di studenti dell'ultimo anno di medicina, provenienti da famiglie originarie del Nord Est Italia. Ciò anche nell'ottica di sopperire alla grande carenza di medici da parte del Servizio Sanitario Nazionale italiano.
Sin dal 2011, infatti, la Anaao-Assomed, un sindacato dei medici italiani, ha espresso la previsione che nell'anno 2021 sarebbero mancati più di 30 mila medici ospedalieri. Purtroppo tale previsione si è dimostrata più che azzeccata e ciò perché i competenti ministeri non hanno adottato strategie concrete, addirittura effettuando tagli alla spesa in questo settore (sino dal 2005 con la Legge 23 dicembre 2005, n. 266 e successive) e bloccando così di fatto, il turnover in Sanità.
Secondo i dati esposti dall'Ansa, nei prossimi cinque anni verranno a mancare in Italia 45.000 medici. E questo problema si riferisce sia ai medici di base, sia a quelli ospedalieri. Per quanto riguarda la lodevole iniziativa dell'Ospedale Universitario di Trieste, che ha già firmato la convenzione riguardante l'accoglimento di tirocinanti laureandi, con la Facoltà di Medicina della “Universidad Nacional del Nordeste”, che ha sede a Corrientes, nel Nord dell'Argentina.
È qui importate ricordare che, tra l'ottocento e il novecento, circa trenta milioni di italiani partirono dalla patria natia “per cercare fortuna”, che all'epoca significava scappare dalla miseria. La maggioranza di questi emigranti si trasferirono in altre nazioni europee; altri invece, scelsero il continente americano. E si stima che in Argentina nel periodo compreso tra il 1870 e il 1925 siano giunti quasi 2,5 milioni di nostri connazionali ed oggi è proprio l'Argentina la nazione, fuori dall'Italia, con la maggiore presenza di una comunità italiana.
Inizialmente, gli emigranti italiani si dedicarono a ciò che facevano in patria, cioè la coltivazione della terra e questo andava a pennello vista la grande necessità di manodopera richiesta dal settore agricolo. Successivamente, però, i migranti italiani dell'Argentina, intrapresero un'ascesa sociale, coniando il motto “primo anno agricoltore, secondo affittuario, terzo proprietario” e furono sempre più presenti nelle professioni, nel commercio, industria, edilizia, servizi e vita sociale.
Ma ora veniamo agli “influencers” che hanno reso possibile questa operazione di immigrazione di ritorno. Sono i frati dell'Ordine dei Servi di Maria i quali, proprio nel Nord Est dell'Argentina, gestiscono parrocchie e scuole private paritarie e che sono, quindi, a stretto contatto con la popolazione locale e sono consci che questo paese, che rappresenta una delle economie più importanti dell'America Latina, sta per giungere al collasso economico.
Infatti, la recessione in atto già da anni, sta minando progressivamente il PIL argentino e l'inflazione galoppa, con un dollaro, che nel 2020 si acquistava con 78 pesos e che quest'anno, per comprarlo, ne servono ben 160. Inoltre, le persone sotto la soglia di povertà hanno raggiunto ben il 44% della popolazione.
Ecco allora che si è pensato di attuare un'operazione di rientro in Italia di discendenti di emigrati italiani e ciò al fine di compendiare due necessità: garantire agli studenti argentini una speranza per il loro futuro e rimpolpare il numero di medici italiani, dei quali c'è estrema necessità.
Così, già nei primi giorni del mese di settembre 2021, alcuni studenti argentini dell'ultimo anno di medicina di origine italiana inizieranno il loro tirocinio all'Ospedale Universitario di Trieste.

Prof. Franco C. Grossi
Università di Trieste


Fonte: Franco C. Grossi
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