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Camera: amb. Helio Ramos (Brasile) celebra 30° anniversario Mercosur

26-03-2021 16:41 - Ambasciate
Amb Brasile Helio Vitor Ramos Filho Amb Brasile Helio Vitor Ramos Filho
GD – Roma, 26 mar. 21 – L’ambasciatore del Brasile, Helio Ramos, ha ricordato il 30° anniversario della costituzione del Mercosur nel corso di una audizionealla Camera dei Deputati, alla Commissione Esteri. Questo il testo del suo intervento.
«È un onore essere qui, oggi, accogliendo l’invito a celebrare l’anniversario dei 30 anni del Mercosur. Si tratta di una data molto speciale per il Brasile, l’Argentina, il Paraguay e l’Uruguay, come pure per tutti gli entusiasti della cooperazione e dell’integrazione tra le nazioni. La firma del Trattato di Asunción, il 26 marzo 1991, è il risultato del lavoro di lunghi anni della diplomazia dei nostri paesi. Il processo risale, in una certa misura, alla firma del Trattato di Itaipu tra Brasile e Paraguay, nel 1973, accordo che vincolava i progetti di sviluppo di entrambi i paesi. La ridemocratizzazione delle nazioni sudamericane ha favorito, anche, l’avvicinamento tra Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Ha contribuito molto a questa dinamica la cooperazione tra Brasilia e Buenos Aires nell’area nucleare, iniziata negli anni Ottanta.
La Costituzione Federale brasiliana del 1988 ha stabilito, in maniera programmatica, che il Brasile “perseguirà l’integrazione economica, politica, sociale e culturale dei popoli dell’America Latina”. Il Mercosur è la principale realizzazione pratica di quel mandato costituzionale.
Il Brasile ha sempre valorizzato, nel Mercosur, un’agenda ampia di integrazione, oltre alla dimensione commerciale. Il patrimonio di realizzazioni del Mercosur per le nostre società è solido: ha facilitato la circolazione delle persone; ha reso possibile ricevere benefici previdenziali negli Stati parte; ha snellito la procedura per il riconoscimento dei titoli di istruzione superiore e universitari; ha sveltito la mobilità accademica; ha favorito l’interscambio di attività culturali; e ha intensificato la cooperazione nelle aree consolare, giuridica, ambientale e nella lotta contro il crimine transnazionale. Ha un importante contributo in questioni relative a diritti umani, lotta al razzismo, diritti dei popoli indigeni, temi concernenti la condizione delle donne e la difesa del consumatore.
I benefici del mercosur sono consistenti anche nell’area economico-commerciale. Gli scambi all’interno del blocco si sono moltiplicati sette volte dalla sua creazione, passando da 4,5 miliardi di dollari nel 1991 a 33,5 miliardi di dollari nel 2019, tenendo conto solo del commercio tra i soci fondatori. C’è stato anche un aumento della partecipazione percentuale del blocco come destinazione di investimenti stranieri nel mondo: negli anni pre-crisi, dal 2005 al 2007, il Mercosur riceveva il 2% dell’investimento mondiale; nel 2015, ha ricevuto il 4,4%; e, nel 2019, il 4,8%.
Dal 1995 al 2003, il Mercosur ha concluso una rete di accordi di libero scambio con tutti i paesi del Sudamerica, a eccezione di Guyana e Suriname. Questi accordi, che contenevano programmi di liberalizzazione scaglionata nel tempo, hanno portato alla formazione, nel gennaio del 2019, di un’area virtuale di libero scambio praticamente in tutto il Sudamerica. Negli anni 2000, il blocco ha concluso accordi commerciali di portata limitata con partner al di fuori della regione sudamericana, come India, Unione Doganale dell’Africa Meridionale, Israele, Egitto e Palestina.
Nel 2016, il Mercosur ha riallacciato le trattative dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, avviate nel 1999. Tale ripresa segna una nuova fase delle cosiddette “negoziazioni extra-regionali” del blocco sudamericano. Il Mercosur ha iniziato a negoziare non solo il commercio di beni, ma anche lo scambio di servizi, investimenti e acquisti governativi. Si è disposto, inoltre, ad assumere impegni in aree quali la proprietà intellettuale, la sostenibilità e le aziende statali.
In questa nuova fase, il Mercosur ha aperto ulteriori fronti di negoziazione: con l’Associazione Europea di Libero Scambio-EFTA, nel 2017; con il Canada, con la Corea del Sud e con Singapore, nel 2018; e con il Libano, nel 2019. Tuttavia, il nostro fronte più importante è quello con l’Unione Europea, che porterà alla formazione di un’area di libero scambio con oltre 700 milioni di persone.
È, dunque, già di per sé deprecabile che l’Accordo Mercosur-Unione Europea sia oggetto di tanti attacchi nel Vecchio Continente, su questioni che sono già state concordate. Il documento negoziato contiene un intero capitolo dedicato alla sostenibilità, sia ambientale che sociale. Prevede l’obbligo di rispettare le convenzioni internazionali sul lavoro e sull’ambiente, tra cui l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Comprende la creazione di un meccanismo speciale di risoluzione delle controversie, le cui decisioni saranno giuridicamente vincolanti. Si può dire che l’Accordo Mercosur-Unione Europea creerà degli impegni più saldi rispetto a quelli dell’Accordo di Parigi, che non contiene meccanismi propri di attuazione.
Come ho detto alcune settimane fa, in questa Commissione Affari Esteri, c’è grande interesse da parte dei concorrenti dell’agribusiness sudamericano a osteggiare e, quindi, ostacolare l’Accordo. A tal fine, tentano di diffondere un’immagine negativa dell’agricoltura brasiliana, avvalendosi di generalizzazioni e gravi distorsioni. Gli obiettivi di questi gruppi sono chiari: garantire le proprie riserve di mercato. Sovrappongono, dunque, i loro interessi sottosettoriali agli interessi delle nazioni europee e sudamericane, visto che l’attuazione dell’Accordo genererà benefici enormi per i nostri paesi nel loro insieme.
I guadagni per l’Unione Europea con l’eliminazione delle tariffe saranno di circa quattro miliardi di euro all’anno, beneficio quattro volte maggiore di quello generato dall’accordo europeo con il Giappone e otto volte maggiore rispetto a quello generato dall’intesa con il Canada. Lo ha detto di recente anche il Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis. In effetti, si tratta del maggiore accordo commerciale che l’Unione Europea abbia mai concluso in termini di economie tariffarie.
Uno studio della “London School of Economics” stima che l’Accordo porterà a un aumento del 52% delle esportazioni europee verso il MERCOSUR. A loro volta, le esportazioni del blocco sudamericano verso l’Europa aumenterebbero molto meno: solo l’11%, secondo lo studio; ma spero che si sbaglino! L’Italia, a sua volta, sarà uno dei maggiori favoriti. Circa il 40% delle esportazioni italiane verso il blocco sudamericano è costituito da macchinari e attrezzature, un’industria che impiega 725 mila persone in Italia. Le tariffe in questo settore, che arrivano al 20%, saranno ridotte a zero. Sarà molto favorita anche l’industria automobilistica, che impiega in Italia 250 mila persone e oggi deve affrontare, per esportare nel MERCOSUR, tariffe del 35%, che pure saranno ridotte a zero. Altri grandi beneficiati saranno i settori farmaceutico, chimico, siderurgico e tessile, nei quali l’Italia è un paese di punta e molto competitiva.
Anche la produzione agricola italiana ne trarrà grandi benefici. Il Mercosur si è dichiarato disponibile a riconoscere 350 indicazioni geografiche europee, a fronte delle 340 riconosciute dal Messico e delle 158, dal Canada . Delle indicazioni da riconoscere, 57 sono italiane, che comprendono formaggi, olio di oliva, carni processate, vini e altre bevande.
Nel settore agricolo – è importante rilevarlo – abbiamo fatto concessioni molto maggiori di quanto abbiamo ricevuto dall’Unione Europea. Il Mercosur liberalizzerà il 96% del volume degli scambi e il 94% delle linee tariffarie, a fronte dell’82% del volume di scambi e del 77% delle linee tariffarie da parte dell’Unione Europea. Nella sua offerta di sgravio totale, il Mercosur ha incluso prodotti di alto interesse italiano, quali olio di oliva, vini e bevande.
Sebbene la competitività della carne bovina sudamericana possa causare qualche preoccupazione locale, si deve tenere conto che la quota concessa dall’Unione Europea al Mercosur, di 99 mila tonnellate, rappresenta solo l’1,2% del consumo europeo annuale. La quota sarà implementata nel corso degli anni e, in parte, avrà come effetto la sostituzione delle importazioni di carne da altri fornitori extracomunitari, come riconosce la stessa Commissione Europea. La quota sarà ripartita tra i paesi del Mercosur e rappresenta meno dell’1% dell’attuale produzione di carne bovina del Brasile.
Secondo alcuni critici maliziosi, l’Accordo provocherebbe la deforestazione in Amazzonia. Anziché riconoscere il ruolo dell’agricoltura tropicale come fornitore di sicurezza alimentare e di servizi ecosistemici , assistiamo alla valorizzazione di concetti escludenti e restrittivi che classificano come sostenibili solo le pratiche agricole dei paesi sviluppati, supportate da consistenti sussidi che premiano l’inefficienza. Negli ultimi 50 anni, varie realizzazioni hanno rivoluzionato l’agricoltura brasiliana, come la semina diretta, l’integrazione coltura-allevamento-foresta, la realizzazione di due o tre raccolti all’anno nella stessa area, la conservazione del 66% della superficie di foreste native nazionale e il fatto che il 46% dell’energia in Brasile viene da fonti rinnovabili.
Nonostante ciò, il Brasile sta subendo degli attacchi sullo scenario internazionale. Si cerca, in certi ambienti, di etichettare il mio Paese come nemico dell’ambiente, il che non è vero! Peraltro, è quanto meno curioso ignorare la combustione di combustibili fossili di 200 anni dei paesi sviluppati, circoscrivendo politicamente un tema complesso, e attribuire soltanto al Brasile la responsabilità dei cambiamenti climatici!
Tornando ai benefici dell’Accordo, sottolineo che le aziende italiane avranno l’opportunità di partecipare alle gare governative nel Mercosur per la fornitura di beni, servizi e lavori, negli stessi termini delle aziende locali. Insomma, è chiaro e cristallino che tutti hanno molto da guadagnare con questo avvicinamento.
L’Accordo Mercosur-Unione Europea è il risultato di un lungo processo di negoziazioni. Dopo 20 anni di impegno congiunto, è stato possibile arrivare a uno strumento ampio, equilibrato e ambizioso. Tenendo presente l’attuale crisi sanitaria ed economica, i nostri paesi hanno più che mai bisogno di eliminare le barriere del commercio internazionale. Il Brasile è sicuro dell’alta rilevanza dell’Accordo per i nostri paesi e le nostre società. Esorta, dunque, tutti i presenti a sostenere l’impegno affinché si proceda alla firma dell’Accordo senza ulteriore indugio.
Trent’anni fa, Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay decisero di percorrere insieme un cammino di sviluppo, marcato dall’integrazione. Il decennio che inizia ora potrà essere marcato dalla decisione di Mercosur e Unione Europea di seguire insieme la strada dello sviluppo sostenibile, una sfida che s’impone a tutti noi», ha concluso l’amb. Helio Ramos.


Fonte: Redazione
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