Calzaturieri italiani contro sanzioni volano a fiera a Mosca
27-04-2022 09:12 - Made in Italy
GD – Mosca, 27 apr. 22 – Un folto gruppo di calzaturieri italiani si sono ribellati alle sanzioni imposte alla Russia e sono volati alla fiera delle calzature di Mosca. Una cinquantina di calzaturieri italiani, la maggior parte marchigiani, parteciperà così alla Fiera dedicata alle calzature “Obuv' Mir Kozhi” a Mosca con il supporto della Regione Marche, di Bolognafiere e di Assocalzaturifici, l'associazione di categoria legata a Confindustria.
"Se la partecipazione a una fiera è consentita, non vedo perché la Regione non dovrebbe dare un sostegno alle imprese, che cercano di tutelare se stesse e, facendolo, tutelano anche l'occupazione e il nostro Pil", ha detto Francesco Acquaroli, presidente delle Marche.
Da Bolognafiere hanno spiegato l’iniziativa con la necessità di scongiurare eventuali penali ingenti per una rescissione unilaterale di contratti che, come sempre accade in questo settore, sono pluriennali: "Non abbiamo però dato seguito a nuove iniziative che avevamo in cantiere", precisano.
Secondo l'ICE Istituto Commercio Estero l'export in Russia vale 7,7 miliardi di euro. Una cifra enorme, che vede in prima linea il settore delle calzature in cui le Marche svettano come prima regione italiana.
"Tutti vogliamo che la guerra finisca, siamo solidali con gli ucraini, ma rischiamo di morire anche noi. Abbiamo già sopportato due anni di pandemia e quello russo è stato il solo mercato che ha continuato a tirare. Ora, o andiamo a fare nuovi ordini o è la fine", ha dichiarato Marino Fabiani, imprenditore di Fermo partito come i suoi colleghi in direzione di Mosca.
Fonte: Redazione
"Se la partecipazione a una fiera è consentita, non vedo perché la Regione non dovrebbe dare un sostegno alle imprese, che cercano di tutelare se stesse e, facendolo, tutelano anche l'occupazione e il nostro Pil", ha detto Francesco Acquaroli, presidente delle Marche.
Da Bolognafiere hanno spiegato l’iniziativa con la necessità di scongiurare eventuali penali ingenti per una rescissione unilaterale di contratti che, come sempre accade in questo settore, sono pluriennali: "Non abbiamo però dato seguito a nuove iniziative che avevamo in cantiere", precisano.
Secondo l'ICE Istituto Commercio Estero l'export in Russia vale 7,7 miliardi di euro. Una cifra enorme, che vede in prima linea il settore delle calzature in cui le Marche svettano come prima regione italiana.
"Tutti vogliamo che la guerra finisca, siamo solidali con gli ucraini, ma rischiamo di morire anche noi. Abbiamo già sopportato due anni di pandemia e quello russo è stato il solo mercato che ha continuato a tirare. Ora, o andiamo a fare nuovi ordini o è la fine", ha dichiarato Marino Fabiani, imprenditore di Fermo partito come i suoi colleghi in direzione di Mosca.
Fonte: Redazione
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