05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Bosnia-E.: amb. Di Ruzza commemora inviati RAI uccisi a Mostar

28-01-2022 11:17 - Ambasciate
Amb. Marco Di Ruzza Amb. Marco Di Ruzza
GD - Mostar, 28 gen. 22 - L’ambasciata d'Italia a Sarajevo ha commemorato il giornalista Marco Luchetta e i due operatori, Dario D'Angelo e Alessandro Ota, della sede RAI di Trieste, in occasione del 28° anniversario della loro tragica uccisione, avvenuta a Mostar durante il conflitto in Bosnia-Erzegovina.
I tre persero la vita il 28 gennaio 1994, mentre erano intenti a realizzare un servizio sui bambini vittime della guerra nella ex Jugoslavia per testimoniarne il dramma. Trovatisi in mezzo ad un conflitto d'artiglieria in una Mostar Est stretta d'assedio, furono colpiti da una granata di mortaio che spezzò le loro vite, risparmiando quella di un bambino, Zlatko Omanović, che si trovava con loro al momento e al quale il corpo dei tre cronisti fece da scudo.
La troupe della RAI era entrata a Mostar est, la parte musulmana della città, con un convoglio umanitario scortato dalla Missione ONU, dopo che era stata garantito un cessate il fuoco, che, come spesso accadde in quella guerra, venne troppo sollecitamente violato. Poche settimane prima, nel novembre 1993, la guerra aveva distrutto il Ponte Vecchio di Mostar, il punto più rappresentativo della città. Il piccolo Zlatko è stato poi il primo bambino assistito da quella che di lì a pochi mesi sarebbe diventata la Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin (quest'ultimo l'operatore triestino della RAI ucciso in Somalia insieme alla giornalista Ilaria Alpi).
La sobria cerimonia commemorativa, tenutasi a Mostar proprio sul punto ove il proiettile di mortaio uccise i connazionali e ove una targa ne rievoca le memoria, è stata presieduta dall'ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza, e vi ha preso parte anche il sindaco di Mostar, Mario Kordić. Presenti, tra gli altri, il console onorario italiano a Mostar, organismi internazionali – in particolare le Missioni OSCE e UNDP - l'Associazione dei giornalisti della Bosnia-Erzegovina e varie espressioni della società civile.
Dopo aver posto una corona floreale in loro omaggio, nel suo intervento l'ambasciatore italiano ha ricordato Luchetta, D'Angelo e Ota come simbolo di un giornalismo libero, intelligente e coraggioso, che si proponeva di documentare il dramma delle persone comuni durante la guerra per mettere in luce come le atroci sofferenze provocate da quell'assurdo conflitto fratricida non conoscessero differenze etniche, linguistiche e confessionali. Un alto impegno civile oltre che professionale ne ispirava dunque il lavoro di inviati RAI in Bosnia-Erzegovina.
"Il loro sacrificio", ha aggiunto l'amb. Di Ruzza, "sia fonte di ispirazione per tutti coloro che si adoperano per promuovere reali processi di riconciliazione in Bosnia-Erzegovina, affinché' il Paese, tuttora lacerato da gravi tensioni politiche, possa finalmente evolvere in una moderna società cosmopolita, multietnica e pluriculturale, proiettandosi nel suo naturale alveo europeo".
L'ambasciatore italiano ha inoltre espresso particolare apprezzamento per la partecipazione alla cerimonia da parte del sindaco di Mostar, che ha indirizzato sentimenti di vicinanza all'Italia e ai familiari delle vittime. Sono stati in proposito ricordati gli storici legami di amicizia e solidarietà che uniscono gli italiani alla Città di Mostar, amplificati dal fatto che l'Italia è il Paese che maggiormente ha contribuito sul piano finanziario alla ricostruzione del Ponte Vecchio, riaperto il 22 luglio 2004, e oggi simbolo della ripristinata riconciliazione cittadina tra le componenti cristiane e musulmane.
Al termine della cerimonia l'amb. Di Ruzza ha avuto cordiali colloqui di lavoro con il sindaco Kordić, nella sede della Municipalità, e, successivamente, con il presidente del Consiglio Comunale, Salem Marić.
Nel corso della sua permanenza a Mostar, l'ambasciatore ha in programma visite all'Unicredit, al Dipartimento di italianistica dell’Università, all'UWC United World College, dove si intratterrà in particolare con i docenti e gli alunni italiani, nonché al Pavarotti Music Center. Previsti inoltri colloqui con l'UNDP su iniziative congiunte nell'ambito del programma “Via Dinarica“, un progetto che mira ad incentivare in Bosnia-Erzegovina forme di turismo sostenibile, anche quale contributo a percorsi di crescita economica ed integrazione tra le comunità, e che si avvale del sostegno della Cooperazione italiana.


Fonte: Redazione
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie