05 Maggio 2024
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Associazione Venezia Giulia e Dalmazia: Italia e Croazia risolvano questioni degli esuli ancora aperte

28-11-2020 19:46 - Persone
GD - Trieste, 28 nov. 20 - Italia e Croazia risolvano le questioni ancora aperte degli esuli. È l'invito che l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha rivolto a Italia e Croazia alla vigilia dell’incontro tra i ministri degli Esteri dei due Paesi. L’Associazione ha auspicato infatti che 2vengano affrontate non solo questioni di attualità, ma anche relative alle pendenze ancora aperte riguardo gli esuli istriani, fiumani e dalmati, i loro discendenti e l’italianità adriatica in generale".
In una nota il presidente Renzo Codarin afferma poi che "in qualità di Stato successore della Jugoslavia, la Croazia deve ancora chiarire con l’Italia le modalità con cui liquidare il risarcimento che le spetta, in base al Trattato di Osimo ed ai successivi Accordi di Roma, con riferimento ai beni abbandonati nella porzione di sua competenza della ex Zona B del mai costituito Territorio Libero di Trieste. Con rammarico abbiamo più volte denunciato la mancanza di iniziativa da parte della nostra diplomazia in merito a tale questione, auspichiamo che questo incontro serva ad avviare finalmente la trattativa".
La presidenza dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha ricordato che "in una recente dichiarazione il nuovo presidente croato Milanović ha iniziato a riconoscere la tragedia dell’esodo del 90% della comunità italiana autoctona dall’Istria, mentre risalgono ancora a prima le collaborazioni che hanno consentito di identificare luoghi di sepoltura di vittime italiane delle stragi compiute dai partigiani jugoslavi a guerra finita a Castua e a Ossero. Questi precedenti invitano a ben sperare affinché altre foibe e fosse comuni vengano esplorate, come avviene in Slovenia, e vengano apposte lapidi e croci al fine di identificare e onorare i luoghi del martirio dell’italianità adriatica perpetrato dai “titini”. Riconoscere che nelle terre dell’Adriatico orientale vi sia una presenza italiana plurisecolare significa altresì chiedere il rafforzamento delle tutele legislative per i nostri connazionali autoctoni, a partire dall’estensione del bilinguismo dall’Istria a Fiume e alla Dalmazia, per arrivare alla tutela dei monumenti che testimoniano il radicamento dell’italianità, passando per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole".
Infine l'associazione degli esuli istriano-dalmati attraverso il suo presidente , Renzo Codarin, ha espresso l'augurio che "sull’esempio dei rapporti cordiali che intercorrono tra Roma e Lubiana, anche con Zagabria si possa dare nuovo sviluppo al dialogo, riprendendo lo spirito del Concerto all’Arena di Pola nel 2011 alla presenza dei presidenti Josipović e Napolitano e auspicando la costituzione di una nuova commissione mista per lo studio dei rapporti italo-croati nel Novecento".


Fonte: Redazione
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