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Assdiplar: diplomatici ricordano Sergio Lepri, già direttore dell'ANSA

01-02-2022 18:16 - Ambasciate
Sergio Lepri Sergio Lepri
GD - Roma, 1 feb. 22 - La recentissima scomparsa di Sergio Lepri, dagli anni sessanta agli anni novanta, direttore dell'Agenzia ANSA, ha lasciato un vuoto anche al ministero degli Esteri, dove la stima nei suoi confronti è stata espressa fin dal primo momento attraverso dichiarazioni ufficiali al più alto livello. Ma particolarmente commovente è il ricordo di chi, alla Farnesina, ha avuto con l'allora direttore dell'agenzia, contatti diretti per lavoro.
“Ho avuto l'onore ed il privilegio nei miei primi più verdi anni al Servizio Stampa della Farnesina di conoscere Sergio Lepri, il mitico direttore dell'ANSA, il quale nei trent'anni di conduzione ha reso grande ed autorevole quella che è “L'Agenzia giornalistica nazionale”, ha scritto l'ambasciatore Daniele Verga sul sito dell' Associazione dei diplomatici a riposo (Assdiplar).
Verga ha ricordato che “d‘intesa con la Farnesina, il direttore Lepri aveva sviluppato con lungimiranza una fitta rete di uffici di corrispondenza ANSA in tutte le maggiori capitali nelle diverse aree geografiche del mondo: un preziosa fonte di informazione per le nostre ambasciate italiane in loco; un costante, tempestivo, affidabile flusso di notizie, aggiornamenti, scoop su avvenimenti internazionali a beneficio delle testate giornalistiche italiane ed estere”.
Per l'ambasciatore Pino Panocchia, che per quasi quindici anni dal servizio stampa della Farnesina è stato uno degli interlocutori del direttore e dei giornalisti dell'agenzia, “Sergio Lepri ha portato l'ANSA ad essere autorevole anche fuori dai nostri confini, a competere, malgrado le sue limitate dimensioni, con il ristretto club delle grandi agenzie di informazione a livello mondiale , a portare la voce dell'Italia, delle sua cultura, della sua realtà economica e sociale in giro per il mondo".
“Ma questo", ha scritto ancora l'amb. Panocchia, "con un rigore assoluto: 'i fatti distinti delle opinioni', 'il meticoloso controllo delle fonti'. Nacque una reciproca empatia che si rafforzò con il passare degli anni . Ma quando si trattava di lavoro anche da Capo del Servizio Stampa ero ben conscio che l'amico non faceva sconti. Potevamo confrontarci senza scontrarci perché rispettosi l'uno dell'altro, riconoscendoci scambievolmente professionalità ed onestà intellettuale. Sergio Lepri concepiva il giornalismo e l'informazione come un dovere di verità e chiarezza nei confronti del cittadino, ma anche di se stesso, con cui confrontarsi quotidianamente. E in questa religione laica ha fatto crescere generazioni di giornalisti”.
Sergio Lepri apprezzava il lavoro e lo stile dei diplomatici. Ha frequentato il Circolo degli Esteri per giocare a tennis fino a pochi anni fa. Ragion per cui sono in molti i diplomatici che ne ricordano, come l'ambasciatore Verga, “l'andatura scattante, gli occhi vivaci, il sorriso sorridente, il garbo, la signorilità, la grande personalità”.


Fonte: Carlo Rebecchi
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