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Arte: scultore Liberatore vince causa contro Ambasciata di Francia

10-07-2021 17:01 - Ambasciate
Lo scultore Bruno Liberatore Lo scultore Bruno Liberatore
GD - Roma, 10 lug. 21 - Lo scultore Bruno Liberatore ha vinto una causa intentata contro l'Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. I giudici della VII sezione civile del Tribunale di Roma hanno infatti dato ragione all'artista Liberatore, rappresentato in giudizio dai legali del Codacons, nella causa contro i Pii Stabilimenti di Francia e Loreto, affidati all'amministrazione dell'Ambasciatore francese presso la Santa Sede.
In particolare il Tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza attraverso la quale, «sposando le doglianze sollevate dal noto scultore, ha ordinato ai Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto, ente proprietario dell'immobile di via del Vantaggio a Roma, dove l'artista esponeva le proprie opere, di abbattere un muretto illegittimamente eretto durante lavori di ristrutturazione dell'edificio al fine di impedire allo scultore l'accesso al terrazzo da un balconcino allo stesso confinante», come ha reso noto il Codacons.
L'ordinanza impone anche all'istituzione francese «di restituire a Liberatore le chiavi del terrazzo inspiegabilmente trattenute a seguito dell'ultimazione dei lavori di ristrutturazione compiuti dai proprietari francesi sullo studio d'artista».
Nel terrazzo erano infatti «collocate da più di 10 anni numerose opere del Maestro, ed è stato teatro di numerose esposizioni. Nonostante ciò i Pii Stabilimenti, all'atto della riconsegna delle chiavi dello stabile ristrutturato, si erano rifiutati di consegnare quelle del terrazzo, di fatto sequestrando inspiegabilmente le sculture dell'artista che si è visto costretto a ricorrere al tribunale di Roma per tornare in possesso delle sue opere», come ha ricordato l'associazione dei consumatori.
Il Tribunale di Roma, a conclusione del giudizio, «ha ordinato ai Pii Stabilimenti francesi: 1) di riconsegnare immediatamente le chiavi del terrazzo allo scultore; 2) di abbattere un muretto che avevano illegittimamente eretto durante i lavori di ristrutturazione al fine di impedire allo scultore l'accesso al terrazzo da un balconcino allo stesso confinante; 3) di pagare le spese di giudizio allo scultore quantificate in 3 mila euro».
«Abbiamo sconfitto in tribunale la nota arroganza dei francesi, ottenendo il riconoscimento dei diritti di uno scultore di fama internazionale», ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, anche se «resta assurdo che per ottenere correttezza da parte di uno Stato straniero sia necessario ricorrere alla giustizia, nell'immobilismo delle nostre istituzioni che non hanno fatto nulla per tutelare un proprio cittadino».

Fonte: Redazione
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