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Argentina: ministro Esteri Cafiero, “Italia fondamentale per negoziati con FMI”

23-04-2022 11:26 - Ambasciate
GD - Roma, 22 apr. 22 - Il ruolo “fondamentale” che l’Italia ha svolto nei negoziati che l’Argentina ha chiuso per risolvere la crisi del debito, le possibilità offerte agli imprenditori nei promettenti settori dell’energia, la posizione di Buenos Aires nella crisi ucraina e sulle varie crisi globali ad essa legate. Sono stati questi alcuni dei temi che il ministro degli Esteri di Argentina, Santiago Cafiero, in questi giorni in visita in Italia, ha esaminato nel corso di un incontro stampa nell’ambasciata del suo Paese a Roma.
Il ministro Cafiero ha presentato l’incontro con l’omologo Luigi Di Maio, cui è legato da un “ottimo rapporto personale”, come occasione per “rafforzare le relazioni bilaterali”, e “ringraziare l’Italia e il suo governo per il fondamentale sostegno dato alla discussione che ha sostenuto l’Argentina per la ristrutturazione del debito privato e al programma che abbiamo stretto con l’FMI”, ha detto il ministro.
Il ministro argentino ha rivendicato il modo in cui il Governo del presidente Alberto Fernandez ha “risolto la crisi del debito”, senza che ne risultasse pregiudicata la crescita. “L’anno scorso l’Argentina è cresciuta del 10,3 per cento e stimiamo una crescita del 5 per cento per l’anno in corso”, ha detto Cafiero ricordando che l’impegno dell’esecutivo rimane quello di “disegnare strumenti per redistribuire il reddito”.
“Se avessimo chiuso un brutto negoziato con il Fondo Monetario Internazionale, avremmo reso impossibile mantenere la crescita”, ha aggiunto il ministro alla presenza dell’ambasciatore, Roberto Carlés.
D’altro canto l’Argentina offre agli imprenditori italiani la possibilità di investire in campi che rappresentano le “sfide” del nostro tempo: fertilizzanti, transizione energetica, idrogeno verde. Tutti temi che il ministro ha portato all’attenzione degli imprenditori con Confindustria. “Intendiamo spiegare agli imprenditori in che maniera l’Argentina sta diventando un protagonista nel campo della transizione energetica”, ha detto il ministro soffermandosi in particolare sul litio, elemento sempre più determinante per l’elettromobilità, assieme al rame.
“Se gli investimenti continuano al ritmo sin qui registrato e si mantengono gli attuali livelli di produzione, il Paese può diventare entro la fine dell’anno il secondo esportatore di litio al mondo”, ha sottolineato Cafiero ricordando che il minerale è passato dai precedenti 4 mila dollari la tonnellata agli attuali 80 mila dollari.
Non meno importante l’investimento di Buenos Aires sull’idrogeno verde, asset che gode di significativi investimenti, tra gli altri, nella regione della Patagonia. Temi energetici che ben si sposano con gli imprenditori attesi all’incontro, ha detto il ministro.
Il ministro Cafiero si è quindi soffermato sulla posizione assunta dall’Argentina nei confronti della crisi Ucraina. Il suo Governo, ha detto, condanna senza esitazioni l’aggressione della Russia ma non ritiene giusto l’esclusione di Mosca da consessi internazionali che non abbiano come motivo fondante la difesa della sicurezza. “L’Argentina ha una chiara posizione di fondo rispetto alla condanna dell’invasione russa in Ucraina”, ha detto ricordando le posizioni da lui stesso rappresentate negli organi competenti, come nell’inaugurazione della 49esima sessione del Consiglio Diritti Umani, il 28 febbraio, o nell’organo che discute di “sicurezza, pace e disarmo”, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Buenos Aires si è per esempio astenuta per sospendere lo status di osservatore di cui la Russia godeva presso l’Organizzazione degli Stati americani (Osa). “Non ci sembra che si possa sospendere la Russia da organismi che non siano direttamente legati al tema della sicurezza”, ha detto il ministro ricordando che l’Osa è fatta per “disegnare strumenti multilaterali di integrazione”.
Identica postura è stata assunta dal ministro delle Finanze, Martin Guzman, a New York, con la contrarietà ad escludere Mosca dal G20. “Il che non modifica in nessun modo la posizione di condanna rispetto all’invasione, o l’impegno dell’Argentina a verificare eventuali violazioni ai diritti umani”, ha aggiunto.
Il ministro ha quindi ricordato che l’Argentina, da sempre protagonista del mercato alimentare mondiale, può giocare un ruolo importante nella crisi globale scatenata dalla pandemia e rilanciata dalla guerra in Ucraina, non solo come fornitore delle proprie risorse ma anche per promuovere meccanismi più equi nella distribuzione internazionale degli alimenti.
“L’Argentina ha una grande capacità produttiva, è il terzo produttore mondiale di soia” e ha potuto ampliare la sua “frontiera produttiva grazie alla tecnologia”, ha detto il ministro portando ad esempio un grano modificato geneticamente e più resistente alla siccità, già sdoganato dal cruciale mercato del Brasile. “Dire che possiamo compensare per intero la domanda globale” in calo per la crisi Ucraina “è forse troppo, pur avendo buone previsioni sui raccolti dell’anno in corso e quello successivo, ma siamo pronti a giocare un ruolo da protagonisti”, ha detto il ministro.
Al tempo stesso il Paese sudamericano lavora per modificare i “meccanismi” multilaterali, per non ripetere “la brutta esperienza che abbiamo vissuto con l’accesso ai vaccini” contro il nuovo coronavirus, quando tutti gli strumenti per distribuire i farmaci, trasferire tecnologia e garantire dosi sufficienti non si sono applicati “e hanno finito per comandare le regole del mercato”. “Adesso arriva un altra sfida per il multilateralismo, che è quello dell’accesso agli alimenti. I Paesi ricchi potranno pagare gli alimenti al prezzo che va maturando, i Paesi poveri no”, ha detto Cafiero ricordando che il Sud del mondo paga più degli altri l’aumento dell’inflazione. L’Argentina sta in questo senso usando il suo ruolo di presidente di turno della Comunità dei Paesi dell’America latina e dei Caraibi (Celac) per far “sentire la voce” della regione sul tema, tra l’altro, anche sviluppando un accordo con il Programma alimentare mondiale.


Fonte: Agenzia Nova
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