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Appello per amb. Picco (già ONU), malato, per sussidio Legge Bacchelli

29-07-2021 19:12 - Ambasciate
Giandomenico Picco Giandomenico Picco
AGiandomenico Picco quando era negoziatore internazionale dell'ONU Giandomenico Picco quando era negoziatore internazionale dell'ONU
GD- Trieste, 29 lug. 21 - Mobilitazione perchè vengano concessi i sussidi della Legge Bacchelli per
Giandomenico Picco, già vicesegretario generale delle Nazioni Unite, che da circa tre anni è malato di Alzheimer e da un anno è costretto a vivere negli Stati Uniti in una casa di cura di cui non può più sostenere le spese. Per questo motivo è stata chiesta l'attivazione della Legge Bacchelli, che prevede un sussidio in favore di cittadini di chiara fama che abbiano dato prestigio all'Italia per essersi distinti in vari campi e che versino in grave stato di necessità.
È questa la prima volta che l'applicazione della norma viene richiesta per un diplomatico. L'appello per consentire il suo rimpatrio dagli Stati Uniti e il suo ricovero in una casa di cura in Italia è partito dai familiari ed è stato sottoscritto da diversi consiglieri, sindaci e cittadini del Friuli Venezia Giulia, terra d'origine di Picco, tra i quali c'è anche il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.
L'appello sarà poi trasmesso, attraverso l'amb. Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, al premier Mario Draghi.
Picco si è molto distinto lavorando per oltre 30 anni alle Nazioni Unite soprattutto impegnandosi personalmente nella risoluzione di conflitti internazionali fino a raggiungere il grado di sottosegretario generale.
Ha condotto in prima persona, tra l'altro, i negoziati che hanno portato alla fine dell'occupazione sovietica in Afghanistan nel 1988 e della guerra Iran-Iraq nello stesso anno, partecipando a missioni nei Balcani.
La pagina che lo ha reso famoso, e per la quale il presidente George H. W. Bush gli offrì la cittadinanza USA, fu il negoziato tra il 1989 e il 1992 che si concluse con il rilascio degli ostaggi occidentali in Libano.
«La serenità di poter trascorrere gli ultimi anni della vita nell'amato Friuli, vicino alle sorelle pur nella malattia che lo ha colpito, credo sia ragione giusta e una dovuta riconoscenza che l'Italia tutta dovrebbe affermare con la concessione dei benefici di legge», ha scritto in una nota la senatrice Tatjana Rojc del Pd, che ha firmato l'appello in favore di Picco.


Fonte: Redazione
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