05 Maggio 2024
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Appello ambasciatrici: «Basta guerra. Solidali con ucraine, afghane e iraniane»

24-11-2022 11:22 - Ambasciate
GD – Roma, 24 nov. 22 – Appello delle donne in diplomazia presenti in Italia in vista della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne. L'iniziativa è stata organizzata dall'ambasciata di Polonia per accendere i riflettori su un dramma attuale, soprattutto in Ucraina. La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. È un messaggio congiunto di solidarietà a tutte le donne vittime di violenza nel mondo, con un particolare pensiero alle donne ucraine, quello che arriva dalle donne ambasciatori dei Paesi del triangolo di Lublino - Lituania, Polonia e Ucraina - in occasione della Giornata contro le violenze sulle donne che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre. Un sostegno espresso nell'evento organizzato all'ambasciata di Polonia a Roma a cui hanno partecipatole rappresentanti di una quindicina di Paesi.
Un momento che è servito, come ha ricordato l'ambasciatore polacco in Italia Anna Maria Anders, «per esprimere la nostra comune solidarietà con le vittime della violenza in tutto il mondo, volendo in modo particolare richiamare l'attenzione sulla tragedia delle donne ucraine nel contesto dell'invasione russa. In quanto ambasciatori donne, abbiamo deciso di manifestare oggi il nostro sostegno».
La consorte dell'ambasciatore d'Ucraina in Italia, Kateryna Melnyk, ha invitato a «parlare ad voce alta in modo che il mondo ci ascolti», perché «la mia Ucraina sta attualmente attraversando le pagine più buie della sua storia. I casi di violenza sessuale durante l'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia hanno assunto dimensioni spaventose».
Questo il testo dell'appello.
«Noi, ambasciatrici in Italia vorremmo richiamare l'attenzione sul persistente dramma della violenza contro le donne. Quest'anno il nostro pensiero va in particolare alle donne ucraine nel contesto della guerra. Vogliamo mostrare loro il nostro sostegno», è scritto nell'appello.
«Ormai da 9 mesi l'Ucraina continua a subire la brutale, non provocata e ingiustificata guerra di aggressione della Russia. Una delle armi di guerra dell'aggressore è la violenza sessuale e di genere. La Commissione Internazionale Indipendente d'Inchiesta sull'Ucraina ha affermato chiaramente nel suo rapporto che le forze armate russe sono responsabili della stragrande maggioranza delle violazioni contro le donne in Ucraina. Ci sono indicazioni che i soldati russi stiano usando la violenza sessuale e di genere in vari modi, compreso come forma di punizione».
«Anche l'aumento della presenza e delle attività militari nelle aree civili, la distruzione deliberata di case e infrastrutture, lo sfollamento interno e l'elevato numero di donne e ragazze che sono obbligate a lasciare l'Ucraina hanno aumentato ulteriormente il rischio di tratta di esseri umani. La summenzionata Commissione ha indagato su casi di stupro commessi da soldati delle forze armate russe nelle località che passano sotto il loro controllo».
«La violenza sessuale nel contesto del conflitto è una violazione del diritto internazionale e potrebbe costituire un crimine di guerra. Le numerose vittime menzionate nel rapporto hanno un'età che va dai quattro agli oltre 80 anni. Nella maggior parte dei casi, questi atti di violenza si sommano a torture e trattamenti crudeli o disumani inflitte alle vittime e ai parenti costretti a guardare. È stato anche gravemente interrotto l'accesso alle opportunità di sostentamento e ai servizi di base, tra cui l'assistenza e le informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva».
«Pertanto, tutte insieme continuiamo a sollecitare la Russia a porre fine all'insopportabile sofferenza umana fermando immediatamente la sua guerra illegale. La violenza contro donne e ragazze è una grave violazione dei diritti umani. Solidali con le donne ucraine, i nostri cuori e la nostra attenzione vanno anche a tutte le altre vittime di violenza in Afghanistan, Iran e in tutto il mondo. Oggi vogliamo che la loro voce sia ascoltata. In questo giorno particolare dimostriamo il nostro sostegno agendo: invitiamo tutti a donare all'Ukrainian women's fund o United Nations Population Fund», conclude il messaggio delle ambasciatrici.
L'appello è firmato dall'ambasciatrice della Repubblica d'Albania, Anila Lani; dalla rappresentante dell'Ambasciata del Canada secondo segretario, Carmen Perlain; la rappresentante dell'Ambasciata della Repubblica Ceca, Jitka Pavlovicova; la rappresentante dell'Ambasciata di Grecia consigliera, Christina Karagiorga; la rappresentante dell'Ambasciata di Irlanda primo segretario, Caitrona De Burca; l'ambasciatrice della Repubblica di Lettonia, Solvita Aboltina; l'ambasciatrice della Repubblica di Lituania Dalia Kreiviene; l'ambasciatrice del Montenegro, Milena Sofranac Ljubojevic: l'ambasciatrice della Repubblica di Polonia, Anna Maria Anders; l'ambasciatrice della Repubblica di San Marino, Daniela Rotondaro; l'ambasciatrice della Repubblica Slovacca, Karla Wursterova; l'ambasciatrice di Romania, Gabriela Dancau; l'ambasciatrice di Svizzera, Monika Schmutz Kirgoz; la consorte dell'ambasciatore d'Ucraina, Kateryna Melnyk.
All'evento è intervenuta anche la giornalista ucraina Natalia Kudryk che ha fatto notare come le statistiche ufficiali non descrivano la reale portato della violenza sessuale e sono solo la "punta dell'iceberg". Ha aggiunto che le autorità ucraine sono determinate a fare tutto il possibile affinché i colpevoli vengano puniti e ogni criminale russo, incluso i vertici del Cremlino, venga consegnato agli organi di giustizia internazionale. "L’Ucraina chiede la creazione di un tribunale speciale, una sorta di Norimberga per il regime russo e il suo leader”, ha detto Natalia Kudryk. La giornalista ha fatto anche un appello alle donne russe, in particolare alle madri dei soldati, perché riconoscano l’umanità delle vittime in Ucraina e fermino la violenza da parte dei loro figli. "Purtroppo la società russa non ha passato l’esame dell’umanita”, ha sottolineato.
Durante l’incontro è stato proiettato il frammento di un documentario con le testimonianze delle ucraine vittime di violenza sessuale, prodotto dal Centro giovanile del Consiglio atlantico dell’Ucraina insieme all’Accademia nazionale del servizio di sicurezza dell’Ucraina e il Comando delle forze di terra delle Forze Armate dell’Ucraina. Link: https://we.tl/t-jCvW09f1wN


Fonte: Redazione
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