05 Maggio 2024
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Andrea Cotticelli narra «L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia»

31-07-2023 17:27 - Arte, cultura, turismo
Duchessa Vittoria Sforza Cesarini in costume da Vittoria Colonna - collezione Cotticelli Duchessa Vittoria Sforza Cesarini in costume da Vittoria Colonna - collezione Cotticelli
Principessa Maria Carolina Pallavicini in costume da regina di fiori - collezione Cotticelli Principessa Maria Carolina Pallavicini in costume da regina di fiori - collezione Cotticelli
GD - Roma, 31 lug. 23 - Il giornalista scrittore Andrea Cotticelli ha appena pubblicato un nuovo libro intitolato «L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia. Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento», edito da Palombi Editori, che fa scoprire il Ballo Borghese del 1866, apice del lusso e del potere romano ma allo stesso tempo canto del cigno della Roma Pontificia, che fu un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento.
Nel libro vengono narrate le storie personali e familiari, le passioni politiche, gli amori, gli interessi economici e culturali di venti tra i maggiori esponenti della Nobiltà Romana del XIX secolo, appartenenti alle grandi casate: i Borghese, Orsini, Colonna, Barberini, Odescalchi, Aldobrandini, Massimo Lancellotti, Pallavicini, Sforza Cesarini, Sacchetti, Theodoli, Patrizi Naro Montoro, Lavaggi, Marescalchi, Carpegna Falconieri Gabrielli, Lovatelli, Savorgnan di Brazzà, Boncompagni Ludovisi, Doria Pamphilj Landi e Cavazzi della Somaglia.
Il libro ha ottenuto il Patrocinio dell'Istituto Nazionale di Studi Romani, della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, del Corpo della Nobiltà Italiana, del Collegio Araldico, del Libro d’Oro srl.
Nel suo libro Andrea Cotticelli narra che nella seconda metà dell’Ottocento era in atto la stagione mondana della Roma Pontificia che aveva il suo apice nel periodo del Carnevale Romano. La sera del 7 febbraio 1866 il Principe Marcantonio V Borghese e sua moglie Teresa organizzarono negli splendidi saloni di Palazzo Borghese nei pressi del Porto di Ripetta l’ultimo grande Ballo in Costume della Roma Pontificia, passato alla storia per la rilevanza dei numerosi esponenti della Nobiltà che vi presero parte e per la profusione di lusso ed eleganza, che segnò il culmine del potere e della sfarzosa mondanità dell’ultimo decennio del Papa-Re.
Gli invitati al Ballo Borghese indossavano tutti magnifici costumi, l’uno più sorprendente dell’altro sia per i riferimenti storici che per estrosità, studiati nei minimi particolari a cominciare dalla raffinatezza delle stoffe, dalla ricchezza dei gioielli e dalla ricercatezza delle acconciature. Tutti i partecipanti avevano alle spalle un glorioso passato plurisecolare e offrivano un completo spaccato dell’alta società romana, italiana e del gotha internazionale.
L’elenco degli aristocratici era ovviamente dominato dalla presenza dei rappresentanti della Nobiltà Romana, che nel corso del Risorgimento si era divisa al suo interno in due distinte fazioni: la Nera fedele al Papa-Re e la Bianca favorevole all’Unità d’Italia sotto lo scettro di Casa Savoia.
Nonostante i profondi contrasti ideologici, quella sera al Ballo Borghese partecipò tutta la Nobiltà Romana, quasi a dimostrare che finché a Roma ci fosse stato il Papa-Re nulla sarebbe mutato nelle consuete abitudini della classe aristocratica, incurante delle nubi minacciose che si stavano addensando sulla Città Eterna, ambita dal Regno d’Italia per farne la sua capitale a coronamento dell’unità nazionale.
Il Ballo Borghese fa così da sfondo e da filo conduttore alle storie personali e familiari di venti tra i maggiori esponenti della Nobiltà Romana presenti quella sera. Partendo dai padroni di casa vengono narrate le passioni politiche, gli amori, gli interessi economici e culturali, senza tralasciare la storia plurisecolare delle casate e l’imponenza delle dimore nobiliari, dei Neri: Borghese, Orsini, Barberini, Aldobrandini, Massimo Lancellotti, Sacchetti, Theodoli e Patrizi Naro Montoro; e dei Bianchi: Colonna, Odescalchi, Sforza Cesarini, Lavaggi, Marescalchi, Pallavicini, Boncompagni Ludovisi, Carpegna Falconieri Gabrielli, Lovatelli, Savorgnan di Brazzà, Doria Pamphilj Landi e Cavazzi della Somaglia.
Con la Breccia di Porta Pia e l’arrivo dei Savoia a Roma, divenuta la capitale del Regno d’Italia, molti dei protagonisti del Ballo Borghese non avrebbero più avuto occasione di riunirsi in simili eventi, perché la Nobiltà Nera, per protesta contro gli usurpatori sabaudi e per incrollabile fedeltà al Papa “prigioniero” in Vaticano, si estraniò completamente dalla vita pubblica italiana, mentre la Nobiltà Bianca vi prese parte attiva. E così il Ballo Borghese del 1866 resta un grande affresco storico, culturale e sociale dell’élite della seconda metà dell’Ottocento, apice del lusso e del potere romano ma allo stesso tempo canto del cigno della Roma Pontificia.
«L’ultimo gran ballo della Roma Pontificia. Ritratti e Storie Familiari della Nobiltà dell’Ottocento», di Andrea Cotticelli con la prefazione di Irene Fosi - Palombi Editori, Roma, 2023 - pag. 295 - 18,00 € nelle librerie e on line.


Fonte: Redazione
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