05 Maggio 2024
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Ambasciatore di Spagna inaugura mostra su Don Chisciotte a Palazzo Reale Napoli

23-05-2022 10:43 - Arte, cultura, turismo
GD – Napoli, 23 mag. 22 - L’ambasciatore spagnolo in Italia Alfonso María Dastis Quecedo ha inaugurato al Palazzo Reale di Napoli la mostra «Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi», che resterà aperta fino al 6 settembre, che ricostruisce la storia della serie di arazzi con «Storie di Don Chisciotte», eseguiti dalla manifattura napoletana tra il 1757 e il 1779.
La mostra, curata da Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale, e da Encarnación Sánchez García, membro corrispondente della Real Academia Española, segue il racconto di Miguel de Cervantes attraverso la serie completa dei cartoni, messi a confronto con alcuni degli arazzi oggi conservati al Quirinale, e con le più preziose edizioni illustrate presenti nella Biblioteca Nazionale di Napoli e lo spartito dell’opera di Paisiello proveniente dal Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli. Sono esposti nello spazio della Galleria del Genovese e nella sala XXIV dell’Appartamento Storico 38 cartoni accanto a 7 arazzi (5 con episodi del romanzo e due decorativi), appartenenti alla serie eseguita dalla manifattura napoletana in due riprese tra il 1757 e il 1779 per arredare la Reggia di Caserta e trasferita dopo il 1870 al Palazzo del Quirinale a Roma. Uno degli arazzi, che arriva da Capodimonte, invece, è la testimonianza della manifattura francese, opera della manifattura francese dei Gobelins.
«È la seconda esposizione del mio mandato», ha dichiarato il direttore Epifani, «che segue il fil rouge della letteratura europea, dopo quella che si è appena conclusa sulla Divina Commedia di Dante, in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Il legame storico di Napoli e soprattutto di Palazzo Reale con la Spagna è esaltato in questa mostra che rende omaggio ad uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale che ha ispirato diverse forme d’arte – dalla pittura al teatro, dalla danza al cinema – fino a oggi».
Gli arazzi del Quirinale - La collezione degli arazzi del Quirinale conta 261 pezzi che documentano l’attività delle principali manifatture e centri di produzione tra il XVI e il XIX secolo e di questi 103 fanno parte della serie napoletana delle «Storie di Don Chisciotte». La serie di Don Chisciotte contava originariamente 108 panni, cui si aggiungono quelli della manifattura dei Gobelins (Parigi, 1721/22-1735) che costituirono un’ispirazione per l’edizione napoletana.
I cartoni - I cartoni preparatori per gli arazzi, tessuti su telai ad alto liccio (verticali), sono stati realizzati per la maggior parte da Giuseppe Bonito (1707-1789), pittore di Camera del re dal 1751 e direttore dell’Accademia del disegno dal 1755. Fu l’unico referente della Real Fabbrica per la prima serie tessuta tra il 1758 e il 1766, realizzando i cartoni per tutti i tredici episodi previsti, essendo poi chiamato a sovraintendere, insieme all’architetto Ferdinando Fuga e al pittore Francesco De Mura, all’esecuzione dei cartoni della seconda serie (1766-1779), dipinti da Benedetto Torre, Antonio Dominici, Antonino Guastaferro e Giovan Battista Rossi, coinvolti a partire dal 1768.
L’incarico per la realizzazione degli arazzi fu affidato nel 1757 all’arazziere romano Pietro Duranti, nominato direttore del laboratorio ad alto liccio dell’arazzeria borbonica.
Il libro Don Chisciotte - In mostra ancora l’edizione principe della prima parte del romanzo pubblicata a Madrid nel 1605 di cui esistono solo 26 copie al mondo, una delle quali è conservata dalla Biblioteca Nazionale e lo spartito dell’opera «Don Chisciotte della Mancia» del compositore Giovanni Paisiello, proveniente dal Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Nella sala 2 sono in mostra altre due edizioni seicentesche, la prima edizione illustrata italiana del 1677 (Roma, nella stamperia di Giuseppe Corvo e Bartolomeo Lupardi) e un’altra del 1671, con falso luogo di stampa “Bruxelles”, città dove nel 1662 apparve la prima edizione illustrata in lingua spagnola del Chisciotte, ma in realtà stampata a Lione. Si ammirano anche due edizioni più importanti edite nel Settecento, entrambe illustrate da artisti affermati.
Nel 1738 i fratelli Tonson stamparono a Londra una lussuosa edizione in spagnolo, grazie all’impulso di Lord Carteret, politico inglese, nonché favorito del re, che lanciò la più bella e ricca versione illustrata dell’opera mai realizzata prima di allora. L’opera è dedicata alla Contessa di Montijo, moglie dell’ex ambasciatore spagnolo alla Corte britannica. Nel 1773 a Madrid la Real Academia Spagnola decise di patrocinare un’edizione che consacrasse il Don Chisciotte quale opera fondamentale. Questa importante edizione fu stampata nel 1780 a quarant’anni da quella di Londra.
I pittori napoletani che realizzarono i cartoni conobbero e usarono, tra le altre, l’edizione di Londra del 1738 e probabilmente furono in contatto con alcuni artisti di quelli che illustrarono quella di Madrid del 1780. Dalla Biblioteca di Maria Carolina d’ Austria proviene un esemplare dell’edizione tedesca del Don Chisciotte, “Der sinnereiche Junker Don Quixote de la Mancha”, tradotto da von D.W. Soltau e stampato a Könisberg presso F. Nicolovius in 6 volumi tra il 1800 e il 1801.
Miguel de Cervantes è autore del primo romanzo moderno, così come Dante Alighieri, grazie al suo poema, è ritenuto il padre della lingua Italiana. Le due mostre rappresentano un tributo, attraverso l’arte, alle due opere considerate due capisaldi della letteratura mondiale. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Consolato Generale di Spagna e l’Istituto Cervantes di Napoli.

Carlo Franza
Storico dell’Arte

Fonte: Carlo Franza
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