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Ambasciate straniere in Italia: lavoratori senza diritti

12-09-2021 12:29 - Ambasciate
GD - Roma, 12 set. 21 - I lavoratori delle ambasciate straniere attive in Italia sono senza diritti. Lo denuncia Orazio Ruggiero, segretario generale della FEDAE CO.DI.AM. e Coordinamento Ambasciate del Sindacato CEUQ, rilanciando un articolo di Sergio Giangregorio per il sito convicere.it. Questo il testo.
«Come è noto da tempo i dipendenti delle rappresentanze Diplomatiche Estere in Italia sono costretti ad operare subendo gravi violazioni delle più elementari tutele previste in materia di politiche sul lavoro.
Di fatto la regolamentazione del rapporto di lavoro per questa categoria è lasciata alla discrezionalità delle singole ambasciate che spesso procedono con prassi vessatorie in contrasto con le specifiche normative considerando i dipendenti privi di qualsiasi diritto.
Vengono applicati contratti irregolari e non congrui alle attività svolte, non essendoci, ancora, per inerzia della politica e dei ministeri del Lavoro e degli Esteri, un contratto collettivo nazionale quadro, ma solo una disciplina che raccoglie norme confuse in un pericoloso mix di diritto pubblico e privato.
Tale disciplina non è neppure vincolante per le rappresentanze diplomatiche in quanto non firmatarie della stessa, dunque siamo al Far West dove si applica la legge del più forte ed i lavoratori, quale parte debole, vengono trattati senza dignità e diritti, nonostante il Corpo Diplomatico dovrebbe rappresentare la roccaforte della legalità.
In questo scenario di totale anomia del diritto l’ambasciata di Germania ha licenziato senza alcuna valida motivazione il dipendente Bernardo Clemente, dirigente sindacale Ceuq di categoria, dopo 22 anni di servizio impeccabile.
In sede di contestazione disciplinare sono state imputate al lavoratore una serie di azioni non pertinenti con le motivazioni giuridiche che possono essere poste alla base di un licenziamento. In realtà l’ambasciata tedesca non ha mai sopportato la proficua attività sindacale del dipendente e per far cessare le rivendicazioni sindacali ha, quindi, adottato la misura dell’allontanamento dal posto di lavoro dimostrando il totale disprezzo per la vigente normativa italiana ed europea relativa alle politiche del lavoro.
Bernardo Clemente assistito dall’avv. Massimo Taffuri ha prontamente impugnato il provvedimento di licenziamento chiedendo il reintegro. Il Tribunale di Roma ha tuttavia sentenziato la propria incompetenza territoriale per il reintegro costringendo il lavoratore ad incardinare la causa a Berlino in Germania. La battaglia per il reintegro prosegue, quindi, a Berlino, dove Clemente sarà difeso dagli avvocati Massimo Taffuri e Sterzenbach Rechtsanwalt dello studio Blume & Asam. L’udienza è stata fissata per il giorno 8 ottobre dinanzi il tribunale del lavoro di Berlino.
La storia narrata apre una finestra inquietante sulle condizioni di lavoro in cui operano i dipendenti delle rappresentanze diplomatiche estere e sulla assenza di tutele che li costringe spesso a rivolgersi alla magistratura per ottenere l’applicazione dei diritti vigenti in Italia.
Tutto questo nel silenzio assoluto della politica e dei ministeri Lavoro ed Esteri che da anni si rifiutano di intervenire per risolvere il problema rappresentato».

https://www.convincere.eu/2021/09/11/ambasciate-e-lavoratori-senza-diritti/


Fonte: Convincere.it
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