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Ambasciate: 11 fotografi con "Contra Spem Spero. Storie dall'Ucraina"

20-06-2023 16:27 - Ambasciate
GD – Roma, 20 giu. 23 – Dal 27 giugno al 27 agosto nel Padiglione 9b al Mattatoio di Roma si svolgerà la mostra fotografica "Contra Spem Spero. Storie dall'Ucraina". Espongono 11 fotografi ucraini - Lyubov Durakova, Nazar Furyk, Kateryna Aleksieienko, Alena Grom, Gera Artemova, Mykhailo Palinchak, Elena Subach, Pavlo Dorohoi, Serhiy Korovainyi, Dmytro Tolkachov, Volodymyr Petrov – che condividono i loro progetti documentaristici e artistici sulla vita durante il periodo della guerra in Ucraina regalando allo spettatore uno sguardo autentico ma mai senza speranza.
La mostra è a cura di Kateryna Radchenko dell'Odesa Photo Days Festival (Odessa), promossa dall'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall'Azienda Speciale Palaexpo, organizzata dall'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia e dall'Azienda Speciale Palaexpo insieme alle rappresentanze in Italia del Parlamento europeo e della Commissione europea oltreché all'Ambasciata di Spagna in Italia, l'Ambasciata di Svezia in Italia in qualità di Presidenza del Consiglio Europeo 2023, l'Ambasciata d'Ucraina in Italia.
«Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori», ha detto la curatrice Kateryna Radchenko.
Nello spazio del Mattatoio di Roma attendono lo spettatore storie visive che spaziano da quella della documentarista ucraina che si è arruolata nelle Forze Armate, a quella della gente di Kyïv che si confronta in uno spazio vitale profondamente segnato dalla guerra con una nuova “normalità”, fino al diario visivo personale dei rifugiati ucraini in Polonia.
«La guerra in Ucraina infuria da nove anni ed è passato più di un anno da quando la Russia ha lanciato un'invasione su larga scala. È difficile esprimere a parole il complicato mix di sentimenti provati dagli ucraini. Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori», afferma la curatrice Kateryna Radchenko.
«Stiamo vivendo una ‘Zeitenwende': La guerra di aggressione russa segna un cambiamento epocale per l'Europa intera. Con i nostri partner e alleati difendiamo l'ordine di pace basato sul diritto internazionale. È per questo che sosterremo l'Ucraina finché sarà necessario ed è per questo che la Germania sostiene la creazione di un tribunale internazionale per perseguire il governo russo per il crimine di aggressione», ha sottolineato Viktor Elbling , ambasciatore tedesco.
«Fin dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, l'impegno dell'Unione europea a fianco del popolo ucraino e degli artisti ucraini è stato fermo e costante. Il potere evocativo di queste immagini rafforza ancora di più la volontà di sostenere la resistenza ucraina per ripristinare la pace in Europa e avviare la ripresa post-bellica nel Paese», gli ha fatto eco Antonio Parenti , capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
«La guerra ha colpito ancora una volta l'Europa. L'aggressione russa è inaccettabile e illegale. Dobbiamo sostenere instancabilmente l'Ucraina nella sua lotta per la libertà. L'Unione europea si è schierata all'unanimità per la libertà e la giustizia durante questa guerra, uniti possiamo fare grandi cose. Siamo più forti insieme!», ha esortato Jan Björklund , ambasciatore di Svezia.
«La fotografia è una fissazione materiale delle immagini terribili della guerra che la Russia ha iniziato contro l'Ucraina, la guerra che non sceglie determinati obiettivi, ma distrugge tutto ciò che può essere distrutto: vite umane, cultura e storia del Paese. Attraverso la resistenza instancabile e l'incredibile eroismo, superando con dignità le prove della guerra, gli ucraini si stanno muovendo verso un nuovo livello di autocoscienza, autoidentificazione, statualità, soggettività mondiale. Ringraziamo tutti coloro che oggi, insieme al popolo ucraino, si stanno impegnando per fermare l'aggressione russa nel centro dell'Europa», ha commenta Yaroslav Melnyk , ambasciatore di Ucraina.
«La guerra in suolo europeo, frutto di un'aggressione russa contro l'Ucraina, ha cambiato la nostra prospettiva sui conflitti bellici. Avevamo una visione distante dalle catastrofi di una guerra che non ci coinvolgeva direttamente. Ora, colpiti dagli orrori della guerra su un popolo fratello nel cuore dell'Europa, fissare lo sguardo su un atto di barbarie ingiustificato e sulla resistenza eroica del popolo ucraino ci rende solidali nel dolore e nella lotta. La fotografia cruda e diretta, fissa il desiderio di vita, di pace e di libertà di un popolo ingiustamente attaccato», ha sostento Miguel Fernández-Palacios , ambasciatore di Spagna.
Il titolo della mostra fa riferimento a un testo della poetessa classica ucraina Lesia Ukrainka, scritto nel 1890, un monologo dell'autrice che proclama lo spirito di speranza e di opposizione a tutti i problemi anche nelle circostanze più difficili. La mostra è divisa in tre parti – la lotta, la speranza e il dopo – che parlano ognuna della nuova realtà e dell'adattamento alla vita durante la guerra, della lotta per l'esistenza del Paese, delle esperienze traumatiche e della speranza che li spinge a continuare a vivere. Informazioni Odesa Photo Days è un festival internazionale di fotografia contemporanea e una piattaforma educativa con sede in Ucraina.
L'ottava edizione del festival avrebbe dovuto svolgersi a Odesa dal 19 al 22 maggio 2022, ma è stata annullata a causa della guerra su larga scala iniziata dalla Russia contro l'Ucraina. Da allora il team del festival sta lavorando per diffondere la situazione in Ucraina e sostenere i fotografi documentaristi e gli artisti fotografi ucraini colpiti dalla guerra. Nel corso del primo anno gli sforzi congiunti dell'Odesa Photo Days Festival e dei suoi partner internazionali hanno dato vita a più di 30 pubblicazioni su carta stampata e online, 24 mostre e più di 15 conferenze e presentazioni online.
Kateryna Radchenko è curatrice, ricercatrice di fotografia e docente. La sua ricerca si concentra sulla manipolazione, la propaganda e la fotografia vernacolare. Curatrice e fondatrice del Festival internazionale di fotografia contemporanea Odesa Photo Days. Dal 2009 è responsabile della ONG "Art Travel". Ha studiato fotografia durante il programma di borse di studio a Villa Arson (Nizza, Francia), durante il programma Gaude Polonia (Varsavia; curatore - Adam Mazur) e al Museum of Photography (San Diego, USA). Ha studiato curatela all'organizzazione Intercult (Stoccolma, Svezia) e durante il progetto Curator's Platform al PinchukArtCentre (Kyiv, Ucraina).
http://thephotodays.org/en/ - Facebook @odesaphotodays - Instagram @odesaphotodays


Fonte: Redazione
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