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Ambasciata Ungheria sostiene restauro Sala dei Quaranta a Padova

20-03-2021 15:42 - Ambasciate
L'Ambasciatore di Ungheria, Ádám Zoltán Kovács L'Ambasciatore di Ungheria, Ádám Zoltán Kovács
GD – Padova, 20 mar. 21 - Per le celebrazioni degli 800 anni nel 2022, l'Università di Padova si è impegnata, grazie all'aiuto di numerosi sostenitori tra i quali l'Ambasciata di Ungheria in Italia, a ridare splendore alla Sala dei Quaranta, il prestigioso foyer dell'Aula Magna Galileo che testimonia, con la presenza di quaranta ritratti di illustri studenti stranieri, la vocazione internazionale dell'ateneo, come centro propulsore di incontri e diffusione di una cultura libera.
I Paesi di provenienza degli studiosi rappresentati nelle quaranta tele sono: Albania, Armenia, Bielorussia, Boemia, Bosnia, Croazia, Danimarca, Fiandre, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Scozia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Russia, Romania, Ungheria. I 40 ritratti sono stati dipinti a tempera su viscosa nel 1942 da Giangiacomo dal Forno, artista dagli interessi eclettici formatosi all'Accademia di Brera.
Per uqesto l'Ambasciata di Ungheria in Italia ha deciso di sostenere il progetto di restauro attraverso una donazione di 10 mila euro. Questa donazione ha inteso esprimere la conferma di un forte legame storico tra l'Università di Padova e l'Ungheria, nonché la condivisione di una delle missioni principali dell'Ateneo ovvero la valorizzazione del patrimonio artistico. Si legge infatti nelle motivazioni dell'Ambasciata: «L'Università di Padova ha da sempre rappresentato un ateneo di primissima importanza nella storia millenaria delle relazioni italo-ungheresi per quasi 800 anni, infatti già a partire dal XIII secolo si possono annoverare numerosi studenti ungheresi tra gli Ultramontani. Tra questi il giovane Martin Berzeviczy che nel 1568 assunse la prestigiosa posizione di sindicus della Facoltà di Giurisprudenza. La nascita dell'umanesimo ungherese è profondamente radicata nella città di Padova, infatti i più importanti pensatori, poeti e politici ungheresi dell'epoca che vi soggiornarono e studiarono, una volta rientrati in patria, gettarono le basi del Rinascimento ungherese. Dal 1965 è stata istituita la cattedra di lingua e letteratura ungherese, ciò rende l'ateneo un posto eccezionale per il riconoscimento e la diffusione della cultura ungherese in Italia».
La donazione per il Progetto e in particolare il restauro della tela di István Báthory è stata appena formalizzata nel corso di un videoincontro tra il Rettore dell'Università di Padova, prof. Rosario Rizzuto, e l'ambasciatore magiaro Adam Kovacs. Erano inoltre presenti il prof. Lajos Pinter; il prof. Alessandro Paccagnella, prorettore alle Relazioni Internazionali; la prof.ssa Giovanna Valenzano, prorettrice al patrimonio artistico; la prof. Alessandra Petrina; la dott.ssa Gioia Grigolin, dirigente dell'Area Marketing e Comunicazione; la dott.ssa Brunella Santi, direttore dell'Ufficio Fundraising.
«La Sala dei Quaranta non è solamente un luogo dove si incontrano storia e arte, ma è anche uno spazio che ci ricorda un messaggio quanto mai attuale: la forza senza confini della ricerca, il linguaggio universale della scienza», ha detto il prof. Rosario Rizzuto, rettore dell'Università di Padova. «Scorrendo le molte nazionalità rappresentate da queste menti brillanti, che hanno scelto Padova e la sua Università come luogo di storia e di ricerca, in fondo possiamo notare come rappresentino già, e tanti secoli fa, un' Europa forte, unita. Ringraziamo quindi l'Ambasciata Ungherese di Roma per aver scelto di finanziare il progetto di restauro della Sala dei Quaranta, sostenendo così un'Università, quella patavina, che fra l'altro ha ospitato quegli intellettuali e politici che poi, tornati in Patria, contribuirono fortemente al Rinascimento ungherese».
Da parte sua l'amb. Adam Kovacs ha sostenuto che «la nostra ambasciata appena ha avuto notizia della richiesta di finanziamento per il restauro delle tele della Sala Quaranta raffiguranti gli ex allievi ungheresi Stefano Báthory, Janus Pannonius e Johannes Sambucus ha sentito il dovere morale di adoperarsi – . Con questo nostro gesto abbiamo voluto rendere omaggio agli 800 anni dell'Università di Padova e rafforzare l'eccellente collaborazione intellettuale e culturale che da secoli lega i nostri Paesi».


Fonte: Redazione
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