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Ambasciata UK: riparte con IA podcast con storie di italiani oltremanica

31-10-2023 15:30 - Ambasciate
GD - Roma, 31 ott. 23 - Riparte #MyGREATBritain, il podcast dell’Ambasciata Britannica in Italia con le storie straordinarie degli italiani oltremanica. Un modo per raccontare e conoscere il Regno Unito attraverso la voce di alcuni degli oltre seicentomila italiani che vivono stabilmente in Inghilterra, Galles, Scozia o Irlanda del Nord.
I primi tre episodi di questa nuova serie di #MyGREATBritain fanno parte di uno Speciale sulla Intelligenza Artificiale, pubblicato su piattaforma Spotify a poche ore dall’apertura dell’AI Safety Summit (Bletchley Park, 1-2 novembre), il vertice sulla sicurezza dell’Intelligenza Artificiale (IA) ospitato dal Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak per favorire la collaborazione internazionale e mitigare i potenziali rischi legati all’IA.
Per parlare di IA, si è incontrato Angelo Cangelosi, ricercatore e docente di IA all’Università di Manchester, Rossella Arcucci, data scientist e docente di IA all’Imperial College di Londra, e Sara Bernardini, professore di IA e sistemi autonomi alla Royal Hoollay University of London.
Attraverso le loro storie è possibile scoprire qualcosa in più sull’affascinante mondo dell’IA e della robotica, e capire come questi italiani stiano lavorando per creare un futuro in cui uomo e “macchine intelligenti” possano convivere e collaborare per il bene del pianeta e di chi lo abita.
Si è incontrato Angelo Cangelosi a Londra, al The Alan Turing Institue, istituto nazionale britannico per la ricerca in data science e IA. Siciliano, laureato in psicologia alla Sapienza Università di Roma, Angelo Cangelosi ha ottenuto un dottorato a Genova prima di prendere il volo per diverse esperienze all’estero. Approdato nel Regno Unito 26 anni fa, Angelo è attualmente docente di Robotica e IA all’università di Manchester.
Ricordando l’accordo che The Alan Touring Institute ha stipulato pochi mesi fa con il consorzio universitario italiano FAIR per un programma che promuove lo scambio di studenti, ricercatori e docenti nel campo dell’IA tra Regno Unito e Italia, con Angelo abbiamo parlato della sua esperienza nel settore dell’educazione delle macchine.
"Quello che facciamo nel campo dell’IA", ha detto Cangelosi, "è per il bene della società. Come si può educare le macchine a comportarsi in maniera tale che la relazione tra umani e robot sia proficua e pacifica? La “robotica dello sviluppo”, di cui si occupa Angelo, studia come addestrare i robot al pari di come insegniamo ai nostri bambini a parlare e a comportarsi secondo principi etici e morali. La nostra ricerca parte da robot bambini come Nao, un esemplare che si trova a Manchester: si tratta di un robot bambino al quale vogliamo insegnare come acquisire gradualmente competenze 'da adulto'”.
Grazie a un grant ottenuto dallo European Research Council, nei prossimi cinque anni Angelo Cangelosi potrà dedicarsi a tempo pieno alla sua ricerca a Manchester, approfondendo in particolare il modo in cui un robot possa capire parole e concetti astratti. Se è facile insegnare a una macchina a riconoscere il giallo e il rosso, un telefono, un’automobile, come può una macchina capire il concetto di “1”? Copiando le intuzioni dei bambini, possiamo insegnare ai robot a contare con le dita...
Docente di data science e machine learning all’Imperial College di Londra, abbiamo incontrato Rossella Arcucci lo scorso settembre a Siena, a margine dei lavori del XXXI Convegno di Pontignano, il principale appuntamento nell’agenda anglo-italiana organizzato dall’Ambasciata britannica in collaborazione con il British Council.
Rossella Arcucci vive e lavora a Londra, dove si sente parte della grande famiglia dell’ “Imperial”, con i suoi studenti e i suoi 3.000 accademici.
Mi occupo di “Artificial Intelligence for good” – ci ha detto Rossella – per aiutare l’umanità a predire e alleviare l’impatto di fenomeni meteorologici estremi. Uragani, inondazioni e incendi, i modelli di IA hanno la capacità di predire in tempo reale l’evoluzione di alcuni fenomeni e suggerire gli interventi più opportuni per limitarne i danni sul territorio e sulle popolazioni delle zone colpite.
"La disponibilità e l’analisi di grandi quantità di dati sono alla base della creazione di modelli predittivi. I modelli riproducono il funzionamento del nostro cervello dall’età dell’infanzia", ha spiegato Rossella Arcucci, "quando iniziamo ad avere una quantità di esperienze e informazioni crescenti che ci mettono progressivamente in grado di prendere decisioni. Allo stesso modo funziona un sistema di IA, che ha bisogno di grandi quantità di dati per elaborare modelli comportamentali".
Facendo l’esempio di un fenomeno che ha interessato e devastato diversi paesi europei e numerose regioni italiane durante la scorsa estate, gli incendi, “non abbiamo a disposizione i mezzi necessari per bloccarli tutti", ha spiegato Rossella, "per cui i modelli di IA ci aiutano a capire quale incendio debba essere fermato prima, in base all’analisi delle caratteristiche di ciascun focolaio e alla capacità che abbiamo di prevederne l’evoluzione”. Se abbiamo una predizione accurata sull’evoluzione di un incendio, le agenzie di protezione del territorio possono provvedere alla predisposizione di opportune barriere contro la propagazione del fuoco. Tutto deve essere fatto sul momento, per cui l’IA si distingue per la capacità di fare previsioni e indicare interventi in tempo reale.
Parlando della sua università, Rossella Arcucci racconta come l’Imperial College si stia muovendo in maniera decisa in questo campo, con un network attivo di 300 accademici appartenenti a tutte le facoltà dell’ateneo: ingegneria, natural science, business school e medicina. Obiettivo, sviluppare un approccio multidisciplinare e strategico all’IA.
Sara Bernardini è un’italiana che vive nel Regno Unito da 15 anni. Prima di approdare a Londra, ha lavorato alla NASA nella Silicon Valley. Dopo la UCL e il King’s College London, Sara attualmente insegna IA e sistemi autonomi alla Royal Holloway University of London.
Nello spazio, sottacqua, sotto terra: lo sviluppo di robot guidati dall’IA e il loro utilizzo in ambienti estremi sono la specializzazione di Sara Bernardini, che ha raccontato che “negli ambienti estremi i robot devono essere particolarmente 'intelligenti', per reagire in maniera adeguata ai possibili imprevisti”.
In luoghi sconosciuti e inaccessibili all’uomo, il robot deve innanzitutto essere in grado di esplorare e mappare l’ambiente, per poi definire in tempo reale un piano d’azione che lo aiuti a portare a termine la sua missione e rientrare alla base.
Per illustrare più concretamente l’applicazione e l’utilizzo della “robotica intelligente” in contesti estremi, Sara ci ha parlato di un progetto finanziato da Innovate UK per Network Rail, ente proprietario e gestore di gran parte della rete ferroviaria in Gran Bretagna. Un piccolo drone a forma di fiore si introduce in un pertugio per poi schiudere i suoi petali ed esplorare le numerose cave adiacenti le linee ferroviarie. Obiettivo: accertarne lo stato e le condizioni di sicurezza prima di tornare in superficie.
Una buona notizia per concludere: da settembre, Sara Bernardini torna spesso in Italia grazie al suo nuovo incarico di professore ordinario al Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale della Sapienza Università di Roma.

Fonte: Redazione
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