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Ambasciata Somalia: guerra fra diplomatici, occupata da 20 giorni

27-04-2022 12:42 - Ambasciate
La sede dell'ambasciata di Somalia a Roma La sede dell'ambasciata di Somalia a Roma
GD – Roma, 27 apr. 22 - Nell’ambasciata della Somalia in Italia da settimane è in corso una guerra fra diplomatici. Nell’edificio sede della rappresentanza da una ventina di giorni il nuovo diplomatico nominato dal Governo di Mogadiscio ha forzato e cambiato le serrature dell’edificio di via dei Gracchi 305, a Prati, prendendo pieno possesso dello stesso e sfrattando il predecessore.
Secondo varie fonti, nonostante Mohamed Abdirahman Sheik Issa non abbia ancora terminato il suo mandato, Ahmed Adbirahman Nur, cugino dell’attuale presidente della Somalia Mohamed Abdullahi Farmajo, ha deciso di prendere il comando senza alcuna autorità, così come riferito da Issa alle forze dell’ordine.
Sulla vicenda è stata anche aperta un’indagine da parte della Procura della Repubblica che sta procedendo carico di ignoti per invasione arbitraria di edifici. Quanto sta accadendo nella rappresentanza diplomatica somala nella Capitale italiana potrebbe essere un riflesso di quanto succede in Somalia.
La vicenda ha avuto inizio la notte di giovedì 7 aprile, quando Ahmed Adbirahman Nur ha messo piede nell’ambasciata somala a Roma con la carica di ‘incaricato d’affari’, quindi non ancora ambasciatore designato. Una volta entrato ha cambiato le serrature così la mattina successiva quando il diplomatico legittimo inquilino ha cercato entrare negli uffici ha trovato la porta sbarrata.
Tra l’altro Ahmed Adbirahman Nur ha preso possesso anche dei documenti riservati custoditi nell’ambasciata; nel contempo non ha fornito alcuna spiegazione plausibile del proprio comportamento all’amb. Issa. A questo punto ha fatto denuncia al commissariato di Pubblica Sicurezza di Prati chiedendo la “protezione diplomatica” asserendo che “è in pericolo la mia incolumità personale quale ambasciatore in carica”. Al momento non è chiaro se l’occupazione sia avvenuti con il benestare del Governo di Mogadiscio o se si sia una iniziativa personale di Nur.

Fonte: Redazione
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