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Ambasciata Russia accusa: «in Italia aperta campagna anti-russa»

04-06-2022 20:00 - Ambasciate
Amb. Sergey Razov Amb. Sergey Razov
GD - Roma, 4 giu. 22 – L'ambasciata di Russia a Roma ha accusato l'Italia di una «aperta campagna anti russa». In un messaggio sul suo profilo Facebook, l'ambasciata della Federazione russa in Italia ha denunciato oggi «violazioni dei diritti dei cittadini russi» che vivono in Italia, una «grande campagna contro la cultura russa e i suoi rappresentanti», che ha portato a una serie di «sgradevoli incidenti», nonché «un'aperta campagna anti-russa dei media italiani».
«Il lancio da parte della Federazione Russa di un'operazione militare speciale per denazificare e smilitarizzare l'Ucraina e proteggere la popolazione civile del Donbass ha avuto un impatto piuttosto forte sulla situazione dei cittadini russi e dei connazionali che vivono in Italia», ha spiegato l'ambasciata russa, che rilancia un rapporto del ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all'estero. «Il rifiuto e persino l'aggressione nei confronti dei rappresentanti della Russia e della diaspora di lingua russa provengono principalmente dai membri della vasta comunità ucraina», è stato precisato.
In particolare, ha ricordato l'ambasciata, «il 2 marzo 2022 è stata dipinta con slogan antirussi la recinzione dell'edificio del Consolato Generale della Federazione Russa a Genova. L'11 aprile un cittadino ucraino ha versato vernice rossa sulla porta d'ingresso dell'Ambasciata russa a Roma».
«Le missioni diplomatiche russe in Italia», ha aggiunto l'ambasciata su Facebook, «ricevono regolarmente segnalazioni dai loro connazionali sulle minacce che ricevono».
La sede diplomatica ha poi citato «l'incidente con una studentessa russa di 19 anni dell'Università di Bologna che si è recata dal medico per ottenere un certificato di disabilità uditiva» che «ha suscitato il maggior clamore dell'opinione pubblica russa». E poi si spiega che «l'operatore sanitario non solo ha inviato la ragazza per un esame approfondito (nonostante negli anni precedenti ciò non fosse richiesto), ma si è anche rifiutato di togliersi la mascherina medica per dare alla paziente la possibilità di leggere le labbra, e ha avviato un scaramuccia. Di conseguenza, il medico italiano ha cacciato la ragazza dall'ufficio, sostenendo che ‘non gli piaceva' il presidente della Russia».
L'ambasciata ha poi denunciato anche «la grande campagna lanciata in Italia contro la cultura russa e i suoi rappresentanti ha portato a una serie di sgradevoli incidenti. Così, il 28 febbraio, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che contemporaneamente dirige il teatro La Scala, ha avanzato una richiesta al direttore d'orchestra di fama mondiale Valery Gergiev di condannare pubblicamente le azioni della Russia in Ucraina sotto la minaccia di porre fine alla cooperazione e, in particolare, la sua rimozione dalla partecipazione all'esecuzione dell'opera Piotr Tchaikovsky ‘La regina di picche'. Non avendo ricevuto risposta all'ultimatum avanzato, le autorità milanesi hanno riferito che il Teatro alla Scala ‘rifiuta un'ulteriore collaborazione con il direttore d'orchestra russo».
E non basta. «Il 9 aprile il Teatro Comunale di Lonigo, Vicenza, su richiesta del Ministero della Cultura ucraino, ha annullato il balletto ‘Il lago dei cigni', che avrebbe dovuto essere eseguito da un gruppo di danza ucraino. Il motivo era anche la nazionalità di Piotr Tchaikovsky. Lo stesso giorno, il 'Lago dei cigni' è stato cancellato al Teatro Bellini di Napoli».
Secondo quanto ha spiegato la sede diplomatica, inoltre, «è anche noto il rifiuto di servire cittadini russi, compresi i dipendenti delle rappresentanze diplomatiche da parte di singole banche italiane. Pertanto, ci sono stati casi in cui i clienti russi sono stati informati della loro intenzione di chiudere un conto bancario e gli è stato chiesto di ritirare il loro saldo in contanti in una delle filiali bancarie». E si sostiene che «i rifiuti vengono registrati anche nell'apertura di conti o nell'emissione di carte di debito su presentazione di documenti comprovanti la cittadinanza russa. I dipendenti della banca non confermano tali decisioni per iscritto, facendo riferimento a istruzioni interne in relazione ai cittadini di Russia e Bielorussia».
«In particolare, nelle banche UniCredit, BancoPosta, BNL, IntesaSanpaolo, sono stati registrati rifiuti di lavorare con cittadini russi. In alcuni casi, i problemi con i servizi bancari sono stati risolti con l'aiuto di avvocati locali», ha insistito la sede diplomatica russa.
«I dipendenti della Missione permanente russa alla FAO e di altre organizzazioni internazionali a Roma hanno dovuto affrontare il rifiuto dell'operatore mobile Vodafone di collegare un nuovo numero a un contratto di servizio già esistente o di stipulare un nuovo contratto di servizio individuale. A giustificazione del proprio operato, i dipendenti Vodafone hanno sottolineato il fatto che la carta d'identità diplomatica rilasciata dal Ministero degli Affari Esteri italiano non è un permesso di soggiorno e non conferma la presenza di una registrazione permanente nel Paese».
La rappresentanza diplomatica di Mosca ha aggiunto che «i connazionali sono preoccupati per il limitato accesso ai media russi in Italia e, di conseguenza, per la mancanza di informazioni obiettive sulla politica e sulle azioni della Russia nel quadro dell'operazione militare speciale, che è particolarmente significativa nel contesto della pressione propagandistica dell'Occidente e un'aperta campagna anti-russa nei media italiani. La trasmissione di informazioni sugli eventi che si svolgono nel mondo viene effettuata esclusivamente sulla base di fonti occidentali o ucraine. Questo approccio parziale ha un'influenza chiave sull'atteggiamento degli italiani nei confronti dei cittadini russi che vivono in Italia, così come degli immigrati di lingua russa dall'ex Unione Sovietica».
«Le decisioni delle organizzazioni regionali italiane di interrompere o sospendere la cooperazione con le associazioni partner russe, così come le minacce in arrivo contro le stesse associazioni russe e i loro singoli membri, testimoniano anche la crescita dei sentimenti russofobi nella società italiana», ha concluso l'ambasciata russa la sua lunga risentita nota.

Fonte: Redazione
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