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Ambasciata Giappone proietta film storico "Persona non grata"

12-09-2022 18:28 - Ambasciate
©2015 “Persona non grata” Film Partners ©2015 “Persona non grata” Film Partners
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GD - Roma, 12 set. 22 - L’Ambasciata del Giappone in Italia e l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma hanno promosso la proiezione del film "Persona non grata" (titolo originale: "Sugihara Chiune" 杉原 千畝 スギハラチウネ) di Cellin Gluck, per giovedì 22 settembre alle ore 15:00 nella sala cinema dell'Istituto, in via Antonio Gramsci 74.
Interpreti del film sono Karasawa Toshiaki (Sugihara Chiune), Koyuki (Sugihara Sachiko), Borys Szyc (Pesh), Agnieszka Grochowska (Irina), Kohinata Fumiyo (Ambasciatore della Germania Ōshima). La proiezione è ad invito.
Basato su una storia vera, il film racconta l’eroico comportamento di Sugihara Chiune, diplomatico giapponese in servizio come vice-console per l'impero del Giappone in Lituania negli anni ’39-’40, il quale - contravvenendo agli ordini del Ministero degli Affari Esteri giapponese - rilasciò visti per il Giappone a oltre 6000 ebrei in fuga dai regimi nazisti. Un comportamento eroico che gli è valso il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni assegnatogli da Israele nel 1985, unico giapponese a ricevere tale onorificenza.
Cellin Gluck è un regista nippo-americano cresciuto nella prefettura di Wakayama, in Giappone. Dopo l’esordio nel cinema con "Black Rain" (1989) di Ridley Scott, Gluck si specializza nella produzione e regia di coproduzioni Stati Uniti - Giappone, e lavora anche come aiuto regista in produzioni hollywoodiane come "Transformers" (2007) di Michael Bay, "Remember the Titans" (2000) di Boaz Yakin e "Contact" (1997) di Robert Zemeckis, e come direttore di produzione di film quali "Memorie di una geisha" (2005) e "Godzilla" (2014). Ha inoltre diretto le scene girate negli Stati Uniti di "Lorelei" (2005) di Shinji Higuchi, "Oba: The Last Samurai" (2011) e della trilogia "20th Century Boys" (20 seiki shonen, 2008-2009) di Yukihiko Tsutsumi. Nel 2009 debutta come regista con "Sideways - aka Saidoweizu" (2009) e "Persona non grata" è il suo secondo lungometraggio.
L’idea di trasformare in opera cinematografica la vita di Sugihara Chiune prende forma dallo stesso team di produzione di “Oba: The Last Samurai” di Hirayama Hideyuki (2011, tit. originale: Taiheiyō no kiseki: Fokkusu to yobareta otoko), che aveva portato sulle scene la storia vera del Capitano dell’Esercito Imperiale Giapponese, Oba Sakae, e delle sue imprese sull’isola di Saipan alla fine del secondo conflitto mondiale, dove resistette con i suoi uomini per ben tre mesi oltre la dichiarazione di resa del Giappone. Il nuovo progetto, incentrato sulla figura di Sugihara Chiune, prende avvio nel 2012, destinato fin dall’inizio ad essere proiettato nelle sale nel 2015, in occasione del 70mo anniversario della fine della guerra. Per le riprese viene scelta la Polonia, Paese dalla radicata tradizione cinematografica in cui fu girato anche Schindler’s List (1994), ed emblematicamente sede del campo di concentramento di Auschwitz, teatro di feroci atrocità perpetrate ai danni degli ebrei. Per il film viene scelto un cast d’eccezione dal carattere internazionale, tra attori giapponesi, polacchi e hollywoodiani: dal Giappone, nel ruolo di Sugihara, il protagonista Karasawa Toshhiyaki, tra i più affermati attori del Paese, e, nel ruolo della moglie del diplomatico, Koyuki, nota al grande pubblico internazionale grazie alla sua interpretazione nel film “L’ultimo Samurai” (2003); dalla Polonia, invece, il celebre Borys Szyc, nel ruolo di braccio destro di Sugihara, e Agnieszka Grochowska, cosiddetto “orgoglio nazionale” ed eroina del film di Andrzej Wada “Walesa – L’uomo della speranza”.
Il diplomatico giapponese Sugihara Chiune (1900-1986), durante la seconda guerra mondiale, salvò migliaia di ebrei rilasciandogli un "lasciapassare per la vita". La sua padronanza di numerose lingue, compresi l’inglese, il russo, il tedesco e il francese, hanno portato Sugihara ad essere assegnato a diverse destinazioni estere nel corso della sua carriera. A seguito del suo mandato in Manciuria, venne dichiarato - unico nella storia tra i diplomatici giapponesi - persona non grata dall’Unione Sovietica, che gli negò l’ingresso nel Paese quando venne assegnato, nel 1937, alla missione diplomatica giapponese a Mosca. La motivazione dietro tale reazione dell’Unione Sovietica era da ricercarsi nell’attività di intelligence svolta da Sugihara in Manciuria avvalendosi della sua conoscenza della lingua russa per raccogliere informazioni e favorire il Giappone nei negoziati con l’U.R.S.S. per l’acquisizione delle ferrovie nel nord della Manciuria.
Successivamente, subito dopo lo scoppio della guerra, Sugihara divenne vice console e console ad interim al Consolato del Giappone a Kaunas, in Lituania, appena inaugurato. Furono molti i rifugiati ebrei che dalla Polonia si presentarono al consolato di Kaunas per richiedere un visto che gli permettesse di transitare in Giappone e mettersi in salvo in un Paese terzo. Il Ministero degli Affari Esteri del Giappone diede disposizioni a Sugihara affinché rilasciasse visti di transito in Giappone a quanti, completate le dovute procedure per l’immigrazione nel Paese di destinazione finale, fossero nel contempo in grado di sostenere le spese di viaggio e soggiorno in Giappone. Tuttavia, il diplomatico giapponese, spinto da motivazioni umanitarie, dal luglio 1940 fino a fine agosto, quando il consolato venne chiuso, concesse visti anche a quanti non soddisfacevano tali requisiti economici. Nelle liste di concessione del visto figurano 2.140 persone ma, considerando che l’ingresso nel Paese veniva consentito alla persona titolare del visto e a tutta la sua famiglia e che molte pratiche di concessione, per mancanza di tempo, non furono registrate, si stima che il numero reale sia di diverse migliaia.
Nel 1985 l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, Yad Vashem, tributò a Sugihara, unico cittadino giapponese a ricevere tale riconoscimento, il titolo di “Giusto tra le Nazioni”, conferito a persone non ebree che abbiano rischiato la propria vita durante l’Olocausto per salvare degli ebrei. Nel 2000, inoltre, il Ministero degli Affari Esteri del Giappone inaugurò una targa commemorativa in onore dell’impegno umanitario di Sugihara, che è ancora esposta presso l’Archivio diplomatico del Ministero stesso, assieme ad altri documenti relativi alla vicenda.

Fonte: Redazione
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