05 Maggio 2024
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Ambasciata di Kabul: raduno su “Afghanistan, Taliban and the Future”

12-09-2021 16:12 - Ambasciate
GD – Roma, 12 set. 21 - “Tutto è stato come un castello di sabbia crollato in pochi giorni”: queste le parole di Fawzia Koofi descrivono la caduta di Kabul. A Villa Malta a Roma si è tenuto un raduno di alto livello "Afghanistan, talebani e futuro" per commemorare il 20° anniversario del martirio di Ahmed Shah Massoud, organizzato dall'Ambasciata dell'Afghanistan a Roma in collaborazione con l'Osservatorio GLocal per le Comunità Locali, e la ASCE di Venezia.
Accogliendo il pubblico Khalid Zekriya, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Afghanistan in Italia, ha parlato della necessità che la comunità internazionale riconosca l'Afghanistan come attualmente nelle mani di un governo di terroristi che non rappresenta le speranze e i sogni afghani di cui si fecero portavoce, con sangue e sudore, màrtiri come Massoud. Il sacrificio di Massoud è stato importante perché ha posto le basi per il moderno Stato dell'Afghanistan, qualcosa che il governo talebano, appoggiato dal Pakistan, cercherà di distruggere nei giorni a venire. Tuttavia, quello afghano è un popolo resiliente e le immagini odierne di donne che protestano saranno sempre più consuete nei prossimi giorni e mesi. Risulta importante capire che l'Afghanistan rappresentato da Massoud si configurava come inclusivo e moderato, oltre che progressista.
Il generale Giorgio Battisti ha onorato Massoud come sostenitore del progresso e di tutti i militari alleati sbarcati in Afghanistan nel 2001. Onorando il sacrificio dei soldati italiani, ha ricordato che migliaia di soldati afghani hanno dato la vita per difendere la loro patria. La narrazione che le forze di difesa afghane siano appena crollate è stata una terribile e fittizia propaganda, poiché dal 2012 la maggior parte dei combattimenti è stata condotta da militari afghani. Senza ordini dall'alto, le forze di difesa afghane non si sarebbero piegate, ha aggiunto. Infine, il generale ha inviato i suoi migliori auguri, da soldato a soldato, a coloro che combattono nel Panjshir per la democrazia e la libertà, contro i droni e le forze speciali di paesi stranieri.
Laura Harth, attivista per i diritti umani, ha sottolineato l'importanza di un'alleanza globale per proteggere la libertà e la democrazia. Ha parlato delle loro recenti battaglie per sostenere la democrazia a Hong Kong contro l'oppressione cinese, e ha espresso il timore che la violenza in Afghanistan contro donne, giornalisti e minoranze sarà via via sempre più imponente.
Emilio Ciarlo, dell'Agenzia italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, ha parlato della necessità di National Building. Ha sottolineato i rischi di un Afghanistan instabile per il mondo intero. Il fallimento dell'Occidente nell'assistere la democrazia si ripercuoterà nei Balcani e nel Nord Africa e rappresenterà un pericolo per l'Europa, con l'aumento del flusso di narcotici, armi e un Islam ancor più militante.
Da parte sua Fausto Biloslavo, giornalista inviato di guerra, appena tornato dal Panjshir a Kabul, ha messo in evidenza la sospensione dei diritti dei giornalisti e testimoniato il terrore attuale della popolazione locale. Egli crede che il morale nel Panjshir sia alto e che la resistenza amplierà il suo sostegno e la sua portata.
“Mi sorprende l’atteggiamento quasi rassegnato delle cancellerie occidentali ad avere rapporti con i Talebani ora al potere: nessuno ha, fortunatamente, il coraggio di spingersi a riconoscerli, ma tutti sembrano dare ormai per scontata la necessità di avere relazioni con loro” era il commento di Gianna Gancia, eurodeputata della Lega.
Nella sua conclusione Ahmed Wali Massoud, fratello di Ahmed Shah Massoud, ha lanciato un appello al popolo Italiano e ai politici Italiani di non riconoscere questo governo terrorista. Il sacrificio di suo fratello era "per un Afghanistan libero, inclusivo e moderato", ha aggiunto Massoud. È importante per la sicurezza globale che il mondo sia solidale con il popolo afghano e che lo aiuti a trovare una soluzione per proteggere i diritti delle donne e delle minoranze e per tutelare la libertà dell'intera società.
Erano presenti tra gli altri Yana Ehm, membro del Parlamento italiano e della Commissione per gli Affari Esteri; Gabriela Colarusso, corrispondente per gli Affari Esteri del quotidiano “La Repubblica”, e altri rappresentanti dei media mondiali e locali, nonché rappresentanti di varie organizzazioni internazionali. Le missioni dell'Irlanda e della Repubblica Ceca erano rappresentate dai viceresponsabili di missione.

Fonte: Redazione
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