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Ambasciata Canada commemora bimbi delle prime nazioni, Inuit e Métis vittime Scuole Residenziali

21-10-2021 14:20 - Ambasciate
Amb. Alexandra Bugailiskis allaccia il suo nastrino Amb. Alexandra Bugailiskis allaccia il suo nastrino
GD – Roma, 21 ott. 21 – Il traffico intenso della via Salaria non consente di cogliere che da tempo all'ingresso dell'ambasciata del Canada, retta dall'ambasciatore Alexandra Bugailiskis, è in atto una toccante azione commemorativa delle giovani vittime delle Prime Nazioni, Inuit e Métis delle ex-Scuole Residenziali in Canada dopo il ritrovamento di diversi resti sepolti nei loro pressi. Un argomento drammatico e delicato che il Paese sente molto forte. Così da giugno le bandiere del Canada della sede diplomatica di via Salaria e in tutto il mondo sono a mezz'asta in segno di lutto, mentre sull’ampio cancello carraio non solo i dipendenti ma anche i visitatori e semplici passanti hanno legato nastrini arancione per testimoniare la loro partecipazione e solidarietà.
Il 30 settembre scorso è stata osservata la prima “Giornata Nazionale per la Verità e la Riconciliazione”, dedicata come momento di riflessione per riconoscere e commemorare la terribile eredità delle scuole residenziali e come un'opportunità per conoscere meglio le culture, le tradizioni e le conoscenze dei popoli indigeni.
In tal modo l'Ambasciata del Canada a Roma ha voluto commemorare e onorare le vittime innocenti delle Scuole Residenziali con questa iniziativa dei nastrini arancioni: un gesto simbolico accolto dai dipendenti e i loro familiari per ricordare e riflettere sulla triste storia delle Scuole Residenziali e ad impegnarsi nel cammino della riconciliazione. Il colore arancio illuminava anche la facciata dell'Ambasciata, prendendo ispirazione dalla “Orange Shirt Day”, istituita nel 2013, come un modo per onorare e ricordare le esperienze e la perdita dei bambini delle Prime Nazioni, Inuit e Métis che sono stati portati via dalle loro famiglie e collocati nelle scuole residenziali.
In occasione della prima Giornata Nazionale per la Verità e Riconciliazione, il 30 settembre, Janice Charette, Interim Clerk of the Privy Council and Secretary to the Cabinet, e Nathalie G. Drouin, Deputy Clerk of the Privy Council and Associate Secretary to the Cabinet, hanno diffuso un messaggio in cui è ricordato che «la designazione di una Giornata Nazionale per la Verità e la Riconciliazione risponde direttamente all'invito all'azione 80 della Commissione per la verità e la riconciliazione (TRC) per stabilire una giornata per onorare i sopravvissuti delle Scuole Residenziali. In particolare, la data del 30 settembre riflette il periodo dell'anno in cui i bambini sono stati portati via dalle loro case e si basa sullo slancio di base dell'Orange Shirt Day guidato dagli indigeni, noto come un giorno per ricordare i sopravvissuti della scuola residenziale e per promuovere la riconciliazione».
Come viene sottolineato, «c'erano oltre 140 scuole nel sistema scolastico residenziale canadese. La prima scuola residenziale è stata aperta nel 1831 e l'ultima è stata chiusa solo 23 anni fa, nel 1998. Il maltrattamento dei bambini indigeni in queste istituzioni è una tragedia nazionale e una vergogna. Mentre alcuni canadesi si sono resi conto solo di recente degli orrori delle Scuole Residenziali e delle migliaia di bambini che non sono mai tornati a casa, queste sono verità con cui i popoli delle Prime Nazioni, degli Inuit e dei Métis hanno dovuto convivere per generazioni. Non possiamo mai dimenticare le migliaia di bambini che sono stati vittime delle politiche coloniali del Canada e coloro che continuano a vivere con le loro tragiche conseguenze».
Nel messaggio si rileva ancora che «il percorso verso la riconciliazione con i popoli indigeni è costruito su una migliore comprensione e riparazione delle relazioni. Richiede che impariamo a conoscere il passato e come siamo arrivati qui, condividiamo questa conoscenza con gli altri e amplifichiamo e supportiamo le voci e le prospettive indigene. Questa giornata significativa contribuirà a garantire che la tragica storia e l'eredità delle scuole residenziali non vengano dimenticate e rimangano componenti vitali del processo di riconciliazione», hanno annotato Janice Charette e Nathalie G. Drouin.


Fonte: Redazione
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