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Ambasciata a Madrid: Cingolani, "trasformare attuale crisi in opportunità"

02-03-2021 12:59 - Ambasciate
Il ministro Cingolani Il ministro Cingolani
L'ambasciatore Guariglia L'ambasciatore Guariglia
GD - Madrid, 2 mar. 21 - L'Italia è determinata a "trasformare l'attuale crisi in un'opportunità" per garantire che le misure di ripresa "affrontino il cambiamento climatico, ripristinando al contempo la crescita e creando posti di lavoro". Lo ha dichiarato Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica del Governo Draghi, nel suo intervento al webinar "Verso la COP26: tra ripresa ed ambizione climatica", organizzato dall'Ambasciata italiana a Madrid, assieme al ministero spagnolo per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (Miteco), all'Ambasciata britannica e al Real Instituto Elcano, e a cui ha partecipato anche il ministro spagnolo Teresa Ribera e Alok Sharma, presidente eletto della COP26.
Cingolani ha spiegato che il suo dicastero si sta "ristrutturando con un portafoglio ampliato e il nuovo nome di Ministero per la Transizione ecologica", seguendo, su questa linea, l'esempio spagnolo. "La Spagna è infatti un Paese fortemente impegnato nella transizione ecologica. Sotto la guida del presidente Sánchez e del vicepresidente Ribera, sta perseguendo il cammino della de-carbonizzazione con una strategia multiforme, compresa la tabella di marcia dell'idrogeno verde", ha evidenziato il Ministro Cingolani.
"Il Green Deal europeo è lo strumento chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, resistenti al clima ed efficienti nell'uso delle risorse in modo giusto e inclusivo, un grande cantiere, in linea con l'accordo di Parigi e l'Agenda 2030", ha aggiunto il ministro, sottolineando che in quest'ottica il Governo sta lavorando per un "cambiamento sostanziale del paradigma energetico italiano" che sarà principalmente guidato da investimenti in tecnologie innovative, infrastrutture intelligenti, sviluppo digitale.
Il ministro Cingolani ha poi illustrato quali saranno le principali aree di lavoro: una forte riduzione della domanda di energia, legata in particolare a un calo dei consumi nella mobilità privata oltre che nel settore civile; un cambiamento radicale del mix energetico a favore delle rinnovabili, unito a una profonda elettrificazione degli usi finali e alla produzione di idrogeno; un aumento dell'assorbimento garantito dalle aree forestali, attraverso una gestione sostenibile, il ripristino delle aree degradate e la riforestazione.
Nel suo intervento, il ministro spagnolo Teresa Ribera ha ricordato che "nel 2021 dovremmo dimostrare di dare contributi precisi e convincenti per raggiungere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi". "Sarebbe bello concludere la COP26 a Glasgow con una chiara mappa della tabella di marcia di ogni Paese per raggiungere la piena decarbonizzazione nel medio e lungo termine, ma anche con obiettivi e percorsi concreti, e linee guida per gli investitori e per la società", ha affermato la Ministra.
Analogamente, l’Ambasciatore britannico in Spagna, Hugh Elliot, ha dichiarato che la "COP26 non sarà solo importante per concordare delle regole da seguire e per rendere operativo l'Accordo di Parigi, ma anche per dimostrare che manteniamo gli impegni di mitigare le emissioni e costruire la resistenza al clima in tutto il pianeta".
Tra gli organizzatori dell’evento è altresi intervenuto il nuovo Presidente del Real Instituto Elcano, José Juan Ruiz, affermando che la lotta contro il cambiamento climatico "ha valore esistenziale se vogliamo salvare la nostra civiltà" e rappresenta una "lotta globale e cruciale" perché "non si farà solo con i Governi o le imprese". Ha continuato dicendo che "nel 2020 abbiamo raggiunto solo l'1% di riduzione delle emissioni, dobbiamo quindi rafforzare la nostra ambizione e il nostro impegno. La scienza è chiara: se non siamo in grado di ridurre le emissioni di CO2 del 45% rispetto ai livelli del 2010, non saremo in grado di mantenere l'aumento della temperatura nella fascia che abbiamo concordato negli Accordi di Parigi".
All’evento virtuale, assieme agli amministratori di Glasgow, Barcellona e SanSebastián-Donostia, ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Per il primo cittadino del capoluogo lombardo i summit "Youth4Climate" che coinvolgerà i rappresentanti dei giovani di tutto il mondo in vista della "Cop26" di Glaslow ed il "pre COP26" di Milano "saranno una straordinaria opportunità per scalare i nostri piani climatici collettivi". Sala ha ricordato che "Milano ha una storia di impegno in questo campo e la difficile esperienza della pandemia di Covid-19 l'ha solo rafforzata". A questo proposito, Milano è impegnata a "garantire che i servizi essenziali siano raggiungibili a piedi o in bicicletta per tutti i residenti, offrendo un'alternativa alla mobilità in auto ed evitando un'impennata degli spostamenti in auto e delle relative emissioni e inquinamento atmosferico", ha evidenziato Sala.
A chiudere l’evento è stato l’ambasciatore italiano in Spagna, Riccardo Guariglia: “La lotta al cambiamento climatico e il contenimento dell'aumento delle temperature del nostro pianeta richiedano uno sforzo comune, in cui è fondamentale il contributo di ogni cittadino, dei giovani, del mondo privato, così come delle articolazioni sub-statali, come regioni e città”. Secondo Guariglia i risultati della COP26 di Glasgow a novembre saranno "cruciali" per raggiungere gli obiettivi in vista del 2030 e oltre, il 2050. Il diplomatico ha ricordato che questo importante appuntamento sarà preceduto da due eventi significativi che si svolgeranno a Milano: l'incontro "Youth4Climate: Driving Ambition" e il "Pre-Cop26".
Inoltre, in questo processo, sia la presidenza britannica del G7 che quella italiana del G2O "potranno facilitare il necessario consenso politico tra i principali paesi e gruppi regionali", ha evidenziato Guariglia.
"La risposta al cambiamento climatico ha già messo in moto processi sociali, economici e tecnologici che non possono essere fermati" e questo significa che "il nostro modo, non solo di fare affari e investire, ma anche di vivere sarà in futuro completamente diverso da quello che abbiamo vissuto fino allo scoppio della pandemia", ha spiegato l'ambasciatore italiano. A questo proposito, secondo Guariglia, i Paesi hanno due responsabilità principali: cooperare affinché la COP26 sia un successo e a livello nazionale garantire che la transizione ecologica, che per molti versi ha caratteristiche rivoluzionarie a lungo termine, non costituisca un punto di rottura sociale, data la necessità di non lasciare nessuno indietro.


Fonte: Redazione
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